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Aggravi: 'Al lavoro per mettere in sicurezza Casinò St. Vincent'

10 ottobre 2018 - 09:06

L'assessore alle Finanze della Regione Val d'Aosta, Stefano Aggravi, fa il punto sul futuro del Saint Vincent Resort & Casino dopo la nomina del consiglio di amministrazione.

Scritto da Anna Maria Rengo

Un consiglio di amministrazione, al posto dell'amministratore unico Giulio Di Matteo. Questo il futuro, in termini di governance, delineato dal socio, la Regione Val d'Aosta, ed esplicitato nel corso dell'assemblea dei soci di ieri 9 ottobre, quando è stato revocato l'incarico all'Au e sono stati annunciati i nomi dei componenti del Cda: la professoressa Manuela Brusoni (presumibilmente nel ruolo di presidente), i commercialisti milanesi Sara Puglia Mueller e Maurizio Scazzina. Nomine su cui già si sono avanzati i primi dubbi, in particolare sul provvedimento della Consob nei confronti di Scazzina per alcune violazioni commesse dagli esponenti aziendali della società finanziaria Sofia Sgr Spa, di cui è stato per due anni presidente del collegio sindacale.

"Quella della Sofia Sgr Spa è una vicenda che coinvolge molti soggetti legati al fallimento e che rivestivano incarichi - afferma a Gioconews.it l'assessore regionale alle Finanze con delega al Casinò, Stefano Aggravi - ma non si tratta di una causa ostativa alla sua nomina. Finchè non sarà concluso il procedimento Scazzina non potrà assumere incarichi di natura finanziari, ma può comunque svolgere un ottimo lavoto al casinò. La stampa locale ha anche evidenziato come siano stati affidati altri incarichi a professionisti con dei procedimenti in corso: ma su ciò non dico nulla, si tratta di questioni che verranno valutate da altri organi e da altre realtà. Non nego tutatvia che sulla vicenda Casinò ci sono sempre lati complessi, in si tratta di aziende, per così dire, 'normali'!".

Ma il bilancio 2017 della società di gestione del Saint Vincent Resort & Casino verrà approvato?
 
"Il nuovo organo amministrativo ha l'incarico di redigere un nuovo progetto di bilancio, valutare l'interlocuzione con la Commissione Ue in tema di aiuti di stato e rafforzare il risanamento dell'azienda. Formalmente si riunirà all'inizio della prossima settimana ma è ovvio che i profesisonixsti sono già al lavoro e al momento della prima convocazione del Cda organizzeremo anche una conferenza stampa".
 
Ma se il bilancio è destinato a essere approvato, questa vicenda è stata davvero finalizzata, come da qualcuno ventilata, come una manovra per mandare via l'amministratore unico?
 
"Assolutamente no, altrimenti ciò sarebbe avvenuto già quest'estate. Abbiamo fatto tutti i tentativi per avere una collaborazione con il management, ma la mancanza di fiducia e una serie di cause che non enucleerò a mezzo stampa ha fatto sì che si sia arrivati alla revoca dell'amministratore. Ripeto, se lo scopo fosse stato di mandarlo via lo si sarebbe potuto fare già questa estate anche perchè c'erano già degli elementi che potevano essere sufficienti, come la presentazione del bilancio secondo tempistiche diverse rispetto a quelle stabilite dallo stesso amministratore unico. La nomina del Cda è l'ultimo atto per invertire la rotta e portare l'azienda in una codizione di sicurezza".
 
Ora che è stato nominato il Cda, in quale modo, dando seguito alla risoluzione approvata dal Consiglio valle, si esplicità il sostegno del socio?
 
"Innanzitutto i professionisti individuati devono fare una valutazione sulla continuità aziendale, a seguito di questa il bilancio verrà chiuso e saranno definite le manovre da mettere in atto. Il socio farà, di conseguenza, le sue determinazioni".
 
Ma la maggioranza in Consiglio Valle esiste ancora?
 
"La maggioranza non dipende da quanto è successo ieri. Vero è che il tema casinò è stato utilizzato sulla stampa, nel discorso, politico, come scoglio, ma le problematiche sono tante. Inoltre, il problema politico si è distaccato da quello aziendale. E noto che mentre si cercava di salvare l'azienda c'era in costruzione una mozione di sfiducia, che poi non è mai arrivata. Poi, quello che accadrà da domani non so dirlo!".
 
Sempre ieri, a Roma c'è stato un incontro tra ministeri sul Casinò Campione d'Italia e nel riportare la notizia, l'Ansa ha fatto cenno ai tentativi governativi di salvare l'azienda "in attesa di un riordino complessivo delle case da gioco"... ma quindi si torna a parlare di nazionalizzazione? Che cosa ne pensa?
 
"Si tratta del solito progetto, quello di 'Casinò Italia' che nella scorsa legislatura era stato proposto dal Pd. Come giò detto, ma lo ripeto, la mia missione non è quella di portare al fallimento il Casinò di Saint Vincent poi poi farlo nazionalizzare, tenendo anche presente che la sua concessione è diversa dalle altre, in quanto regionale e non comunale".
 

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