Campione: 'Da sempre perplessi da scelte Comune in materia di Casinò'
Quattro consiglieri comunali di Campione d'Italia ribadiscono al sindaco Salmoiraghi le loro perplessità sulle scelte operate in materia di Casinò.
I quattro consiglieri comunali Tanina Padula, Fiorenzo Dorigo, Domenico Deceglie e Michele Canesi si dicono “sinceramente esterrefatti” dal contenuto della lettera che il sindaco di Campione d'Italia, Roberto Salmoiraghi, ha inviato in risposta alla loro richiesta di chiarimenti, anche sull'agire dell'ente per quanto riguarda la crisi del Casinò municipale. In dettaglio, scrivono rispondendo al primo cittadino, “soprattutto, laddove - a fronte di legittime perplessità e richieste di chiarimento circa il piano di risanamento e il progetto che questa Amministrazione intende porre in essere - riceviamo in tutta risposta che la ragione di tale mancata comprensione, avrebbe come origini alcuni nostri asseriti (e non meglio precisati) limiti cognitivi che – poveri noi – non ci consentono di comprendere appieno i complessi meccanismi oggi in essere”.
Secondo i quattro consiglieri “le espressioni ivi utilizzate siano del tutto fuori luogo, oltrechè lesive - non soltanto nei nostri confronti - ma anche nei confronti di tutte le persone che hanno garantito l’appoggio del nostro gruppo elettorale. Come già rilevato verbalmente nell’ultima riunione di maggioranza, ribadiamo la nostra estraneità all’avvenuta pubblicazione sui media dell’ultima lettera di richiesta di chiarimenti”.
Dopo questi presupposti, i consiglieri precisano che “non corrisponde al vero la circostanza da lei indicata, in base alla quale, i sottoscritti avrebbero sempre formalmente aderito alle scelte effettuate da questa amministrazione.
Ricordiamo, peraltro, che, in tale contesto, non era stata ancora emessa la Sentenza della Corte d'Appello di Milano, con cui è stata poi riconosciuta la piena efficacia degli accordi sindacali. Ci permettiamo peraltro ricordare che, nonostante tale nostra proposta per poter cercare di raggiungere il pareggio di bilancio dell’ente comunale, l’amministrazione preferì optare – almeno momentaneamente – per altri scenari (vedasi la discutibile operazione di Villa Mimosa), procrastinando pertanto l'inizio di qualsiasi procedura finalizzata a trovare un accordo concertato con i dipendenti.
Strumentalizzare o decontestualizzare tali affermazioni e tali circostanze significa mistificare la realtà. L’atteggiamento poco propenso di codesta amministrazione a raggiungere un accordo concertato con i dipendenti appare, peraltro, in netto contrasto con la disponibilità e il senso di responsabilità sempre manifestato dagli stessi dipendenti, in un momento così difficile.
La nostra volontà, per concludere, è solo quella di espletare il mandato che gli elettori hanno indicato con il proprio voto politico. Riteniamo che 'fare' politica, soprattutto nel nostro Paese, non significhi solo acconsentire - a prescindere – a qualsiasi scelta ella disponga, ma significa mettere al primo posto il bene del Paese e della Comunità, discutendo e valutando - in contraddittorio - ogni possibile decisione. Per questo motivo non è nostra intenzione dar seguito a quanto lei riferisce nelle ultime righe della menzionata lettera; la nostra posizione politica è stata scelta dai cittadini e nel rispetto dei cittadini porteremo avanti il loro volere”.