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Campione, Mulè: 'Governo intervenga sui lavoratori frontalieri'

21 febbraio 2020 - 09:17

Presentato, ieri giovedì 20 febbraio alla Camera, un ordine del giorno sui lavoratori frontalieri e i residenti di Campione d'Italia, da Mulè e sottoscritto da Butti, accolto con parere favorevole.

Scritto da Redazione

Il fallimento del casinò di Campione d'Italia, le criticità riscontrate dai lavoratori frontalieri e dai residenti sono stati al centro dei lavori dell'Aula alla Camera.

Nella giornata di ieri, giovedì 20 febbraio, durante la discussione del disegno di legge: "Conversione in legge del decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica", è stato accolto con parere favorevole condizionato all’accettazione della riformulazione un ordine del giorno su Campione D'Italia.
 
Ecco il testo integrale dell'ordine del giorno presentato dal deputato di Forza Italia Giorgio Mulè.
 
"La Camera, premesso che: il decreto-legge all’esame dell’Aula, composto da 44 articoli, per un totale di 165 commi, appare riconducibile sulla base del preambolo, a tre distinte finalità: la proroga di termini legislativi; l’adozione di misure organizzative e finanziarie urgenti in materia di azione delle pubbliche amministrazioni; l’adozione di misure urgenti in materia di innovazione tecnologica; il decreto-legge n. 113 del 2018 (cosiddetto decreto sicurezza) ha novellato l’articolo 93 del codice della strada prevedendo il divieto a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni di circolare con un veicolo immatricolato all’estero, salvo quanto previsto per taluni casi di leasing, locazione o comodato; la disposizione appena citata ha di fatto colpito una serie di utenti, ed in particolar modo i lavoratori frontalieri, che per motivi oggettivi sarebbero da escludere dai nuovi obblighi e, quindi, dalle eventuali sanzioni connesse alla loro violazione; a tal proposito, al fine di trovare una soluzione alla problematica per i lavoratori frontalieri che usano il mezzo aziendale per lavoro, il proponente del presente atto di indirizzo ha presentato al decreto-legge all’esame dell’Aula l’emendamento 13.48, con il quale si prevede il differimento dell’applicazione del novellato articolo 93 del codice della strada; la richiamata proposta emendativa, dichiarata ammissibile, è stata respinta nel corso dell’esame nelle commissioni congiunte prima e quinta destinando in tal modo numerosi lavoratrici e lavoratori transfrontalieri italiani a rischiare il proprio lavoro; si rammenta, altresì, che nel corso dell’esame del progetto di legge di modifica del codice della strada (A.C. 24 e abb.), impantanato da oltre un anno in commissione Trasporti, è stata approvata una disposizione correttiva, quale intervento promosso in via trasversale a livello politico e infine fatto proprio dai Relatori del provvedimento; l’approvazione dell’emendamento 13.48 avrebbe trovato una immediata soluzione ai licenziamenti, al blocco di un intero settore lavorativo e alle innumerevoli problematiche che affliggono tutti coloro che per qualsiasi motivo, anche lavorativo, sono tenuti a recarsi in territorio italiano, impegna il Governo ad adottare tempestivamente gli opportuni interventi normativi al fine di risolvere le criticità riscontrate da una cospicua platea di utenti della strada, ed in particolar modo, dai lavoratori frontalieri e dai residenti di Campione d’Italia a seguito di quanto previsto dall’articolo 93 del codice numero 308 della strada, così come novellato dal decreto-legge n. 113 del 2018. 9/2325-AR/113.
 
(Testo modificato nel corso della seduta) Mulè, Enrico Borghi, Giachetti, Billi, Fornaro, Di Muro, Butti, Zanella, Schullian, Bagnasco, Fitzgerald Nissoli, Cassinelli, Sisto, Cannizzaro, Sandra Savino, Polverini, Milanato, Parolo, Amitrano, Tripiedi, Colucci, Currò, Ferri, Versace, Bianchi, Schirò, Raffaelli, De Lorenzis, Musella, Fragomeli, Bagnasco, Baratto, Bond".
 
DIBATTITO IN AULA - Il deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè è intervenuto in Aula dicendo che “il decreto-legge n. 113 del 2018, cosiddetto decreto sicurezza – si legge nel testo - ha novellato l’articolo 93 del codice della strada prevedendo il divieto a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni di circolare con un veicolo immatricolato all’estero, salvo quanto previsto per taluni casi di leasing, locazione o comodato.
 
La disposizione appena citata ha di fatto colpito una serie di utenti, ed in particolar modo i lavoratori frontalieri, che per motivi oggettivi sarebbero da escludere dai nuovi obblighi e, quindi, dalle eventuali sanzioni connesse alla loro violazione”.
 
“A tal proposito – continua Mulè nel suo atto di indirizzo - al fine di trovare una soluzione alla problematica per i lavoratori frontalieri che usano il mezzo aziendale per lavoro, ho presentato al decreto-legge all’esame dell’Aula l’emendamento 13.48, con il quale si prevede il differimento dell’applicazione del novellato articolo 93 del codice della strada.
 
La richiamata proposta emendativa, dichiarata ammissibile, è stata respinta nel corso dell’esame nelle commissioni congiunte, prima e quinta, destinando in tal modo numerosi lavoratrici e lavoratori transfrontalieri italiani a rischiare il proprio lavoro.
 
Si rammenta, altresì, che nel corso dell’esame del progetto di legge di modifica del codice della strada (A.C. 24 e abb.), impantanato da oltre un anno in commissione Trasporti, è stata approvata una disposizione correttiva, quale intervento promosso in via trasversale a livello politico e infine fatto proprio dai relatori del provvedimento.
 
L’approvazione dell’emendamento 13.48 avrebbe trovato una immediata soluzione ai licenziamenti, al blocco di un intero settore lavorativo e alle innumerevoli problematiche che affliggono tutti coloro che per qualsiasi motivo, anche lavorativo, sono tenuti a recarsi in territorio italiano.
 
Per questo motivo la Camera – conclude Mulè - impegna il Governo ad adottare tempestivamente gli opportuni interventi normativi al fine di risolvere le criticità riscontrate da una cospicua platea di utenti della strada, ed in particolar modo, dai lavoratori frontalieri e dai residenti di Campione d’Italia a seguito di quanto previsto dall’articolo 93 del codice numero 308 della strada, così come novellato dal decreto-legge n. 113 del 2018”.
 
“Siccome nottetempo è cambiata la riformulazione – interviene ancora in Aula Giorgio Mulè - prima c’era un impegno generico 'a valutare l’opportunità di' che mi sembra non ci sia più, altrimenti non lo avrei accettato. Adesso quindi l’impegno rimane inalterato. C’è un’aggiunta su Campione d’Italia, che però prima non avevo sentito, quindi se si può ripeterla, per cortesia, e poi comunque lo sottoporrei al voto dell’Aula perché questo impegno, che riguarda i frontalieri, necessita del supporto politico dell’Aula”.
 
Laura Castelli, sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze ha affermato che “abbiamo l’ordine del giorno n. 9/2325-AR/113 Mulè, dove il parere è favorevole con riformulazione, ma non è più 'a valutare l’opportunità di', è favorevole con la riformulazione che include i residenti di Campione d’Italia. Quindi, al secondo periodo: 'e dei residenti di Campione d’Italia'".
 
“Anch’io desidero sottoscrivere questo ordine del giorno – spiega il deputato di Fratelli d'Italia Alessio Butti durante la seduta di ieri - visto che è stata citata la situazione di Campione d’Italia, ne approfitto per ricordare al Governo che Campione d’Italia attende da oltre due anni la soluzione di un problema che ha visto prima il fallimento della casa da gioco e poi il default anche dell’amministrazione comunale. Come se non bastasse, c’è anche la questione doganale che sta letteralmente mettendo in ginocchio la comunità campionese”.
 
L'ordine del giorno è stato dichiarato favorevole condizionato all’accettazione della riformulazione, accolta dallo stesso Butti.

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