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Campione: 'Più interventi sostegno socio-economico con crisi Casinò'

23 maggio 2022 - 14:13

Il Comune di Campione d'Italia evidenzia le conseguenze socio-economiche per i cittadini della crisi del Casinò.

La crisi del Casinò di Campione d'Italia, culminata con la sua chiusura il 27 luglio del 2018 e avviata al suo superamento con la riapertura datata 26 gennaio 2022, ha avuto dirette e pesanti conseguenze socio-economiche anche sui cittadini dell'enclave. A scattare la foto della situazione è il Comune, nella sua Programmazione sociale territoriale Triennio 2021-2023 dell'Ambito territoriale mono-comunale di Campione d'Italia, approvato con una delibera di giunta.

Nell'analizzare i bisogni, i soggetti e le reti presenti sul territorio, il Comune evidenzia infatti come “la situazione di dissesto finanziario dell’Ente ha causato il pressoché totale azzeramento, a partire dall’anno 2019, delle risorse di servizio sociale esistenti e di cui la precedente programmazione triennale teneva conto”. Il documento ricorda inoltre che “stante la particolare situazione socioeconomica dell’exclave, caratterizzata da un costo della vita molto più elevato della media italiana e della provincia di Como, numerosi sono stati negli anni, gli interventi di sostegno economico a favore di nuclei in difficoltà socio – economica. Tale aspetto si è ulteriormente sviluppato dal 2017 a seguito della grave situazione di crisi finanziaria che ha coinvolto il casinò municipale, principale motore economico dell’exclave e fonte di reddito per la quasi totalità delle famiglie”.

Il Piano sottolinea inoltre che “la condizione sociale della comunità di Campione d’Italia ha subito nell’arco dell’ultimo triennio tre eventi che ne hanno segnato la storia e determinato il difficile periodo di ripresa che sta attualmente vivendo. Il dissesto finanziario del Comune, la chiusura protrattasi per oltre tre anni e mezzo della Casa da gioco e l’emergenza sanitaria da Covid-19 hanno fatto perdere tutti i punti di riferimento presenti nell’epoca precedente. Come più volte detto, questi accadimenti hanno profondamente segnato lo stile di vita dei campionesi, essendo stati improvvisamente bloccati nella loro azione sia il motore economico della comunità, il Casinò municipale, sia il fulcro amministrativo attorno a cui ruota la vita dell’exclave e cioè il Comune”.

I FABBISOGNI - Tra gli elementi di fabbisogno evidenziati in Campione d’Italia, si legge ancora, “si conferma l’assenza di strutture diurne e residenziali per persone disabili o anziane in condizioni di particolare fragilità, con eccezione dei minialloggi destinati comunque ad una tipologia d’utenza autosufficiente. Ciò ha determinato, soprattutto in passato, il necessario ricorso a strutture residenziali site perlopiù nel territorio ticinese. Stante l’aggravarsi dell’incidenza finanziaria dell’inserimento in strutture svizzere, in presenza di una oggettiva difficoltà economica dell’Amministrazione Comunale, a causa della riduzione delle entrate e soprattutto della diminuzione dei provenienti dal Casinò, s’è preferito, già a partire dal 2015, optare per convenzioni con realtà residenziali italiane. Sarà necessario proseguire su questa strada, privilegiando le realtà idonee, più facilmente raggiungibili”.

 

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