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Donzel: 'Casinò St. Vincent, serve visione politica'

31 maggio 2017 - 07:17

Raimondo Davide Donzel, già assessore regionale valdostano alle Attività produttive, commenta la rottura della trattativa al Saint Vincent Resort & Casino.

Scritto da Redazione

Ero felice per l'avvio della nuova gestione in appalto delle due Pépinières di Aosta e Pont-Saint-Martin con i nuovi gestori la Fondazione Giacomo Brodolini e la Lattanzio Advisory spa, aggiudicatari del bando pubblico della Regione Valle d'Aosta per l'esternalizzazione del servizio con la finalità di favorire l'incubazione in Valle d'Aosta di start-up valdostane, nazionali e internazionali che sviluppano nuove tecnologie per la montagna. Mettiamo le basi per l'industria sostenibile del futuro. Le idee nuove aprono nuovi orizzonti!”. Lo scrive sul suo blog Raimondo Davide Donzel, già assessore regionale alle Attività produttive della Regione Val d'Aosta. “Poi - aggiunge -  è arrivata la notizia del Casinò di Saint Vincent: dove servirebbe un modello analogo a quello che ho introdotto, con la collaborazione dei funzionari dell'Assessorato e di Valle d'Aoste Structure, nelle Pépinières, ossia una gestione privata dinamica! Fatti concreti non parole e assenza di idee nuove. E invece a Saint-Vincent si rimesta la peggior minestrina valdostana! Casinò: nuovo metodo? Sì, l'Amministratore strapagato non si fa neppure vivo alle trattative coi Sindacati. Intascati i soldi ha già di meglio da fare. E il fiume di denaro? I licenziamenti vanno avanti: manca il piano di riorganizzazione. A che saranno serviti e serviranno i 42 milioni? A mantenere i privilegi di pochi intimi? Mi pare evidente che senza una visione politica non si possa governare!”

 

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