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Giochi, Binetti (Ap): 'Attenzione a minaccia mini casinò'

03 ottobre 2016 - 15:07

La deputata di Area popolare Paola Binetti commenta con preoccupazione la notizia che il governo vorrebbe creare una sorta di mini casinò.

Scritto da Redazione

“Cominciamo con una buona notizia, che risale a giovedì scorso: via libera dalla Conferenza Stato-Regioni al riparto del Fondo per il gioco patologico. Si tratta di 50 milioni di euro per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d'azzardo. Altra buona notizia, almeno in parte, è l'eliminazione delle slot da bar e tabaccherie, da ristoranti o alberghi, con una riduzione del 30% degli orari del gioco. Potrebbe essere un grande successo per chi come noi, si batte da tre legislature, quotidianamente per contrastare il diffondersi della ludopatia.

Dico potrebbe e non più semplicemente è una buona notizia, perché corre voce che il governo voglia inoltre creare delle sale dedicate, una sorta di Mini-Casinò, gestite da multinazionali. Sale che potrebbero essere autorizzate persino nei pressi di luoghi sensibili, con la conseguenza che i giocatori non  giocheranno più alle Awp nei bar e nei tabacchi, ma saranno costretti ad andare in questi Mini-Casinò, dove troverebbero un’offerta di giochi più vasta e più pericolosa. In questi luoghi infatti è possibile perdere migliaia di euro, anche in un solo giorno in quanto si gioca con  banconote da 10 euro per partita alle videolottery. E d’altra parte il giocatore sarebbe immerso in un contesto tutto concentrato sul gioco d’azzardo”. Lo afferma l’onorevole Paola Binetti di Area popolare.

“L’auspicio – prosegue – è che in commissione Affari sociali riprenda quanto prima il dibattito sul ddl di contrasto alla ludopatia, destinata ad aumentare nelle sale ‘mini-casinò’ e quindi crescerebbe anche il gettito del Governo. Dovrebbero aumentare anche i fondi che le Regioni dovranno ricevere per ‘curare’ i giocatori patologici, che saranno sempre di più. Le lobby concessionarie aumenterebbero i loro guadagni e gli unici gravemente compromessi, se le cose andassero in questo modo sarebbero i giocatori. Diventa quindi sempre più urgente riprendere il dibattito in commissione Affari sociali per tutelare i giocatori con misure preventive prima e curative dopo - conclude Binetti -, proprio per non snatura l’essenza di ciò che chiamiamo gioco e che nulla deve avere a che vedere con la dipendenza patologica”.

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