Usa verso nuove norme salva-casinò con lo scudo contro le infezioni
Due proposte di legge all'esame del congresso americano (Heals e Heores) promettono sgravi e incentivi anche per i casinò: con lo scudo per le società contro eventuali contagi.
“Mentre i giochi continuano a riaprire responsabilmente in tutto il paese, il nostro settore rimane tra i più colpiti dalla pandemia di Covid-19 e per resistere a questa tempesta è necessario un ulteriore sostegno federale”. Parola di Bill Miller, Presidente e Amministratore dellegato dell'American Gambling Association (Aga), associazione americana che rappresenta gli operatori dei casinò negli Stati Uniti. “I primi interventi di soccorso operatori attraverso la legge Cares, per i quali l'Aga ha combattuto per garantire che il nostro settore fosse incluso, ha fornito un primo passo per stabilizzare l'economia a marzo”, scrive il leader in una missiva inviata ai soci. Evidenziando, tuttavia, che quanto è stato fatto non è ancora abbastanza, perché non sufficiente a colmare e sovvertire lo stato di crisi delle case da gioco locali.
NUOVE LEGGI SUL TAVOLO - “Dopo mesi di ritardo, il Congresso sembra finalmente pronto a offrire più aiuti alle nostre imprese”, scrive ancora il responsabile associativo. In effetti, i repubblicani del Senato hanno pubblicato la loro proposta, la legge 'Heals', all'inizio di questa settimana come punto di partenza per i negoziati con i democratici che hanno approvato la legge 'Heroes' a maggio. La prima delle due include alcune disposizioni chiave che possono supportare il gioco, tra cui: protezione di responsabilità per le imprese da richieste di esposizione Covid-19; sgravi fiscali attraverso il credito d'imposta sulla fidelizzazione dei dipendenti, il credito d'imposta sulle opportunità di lavoro, il credito per acquisto di Dpi e per le misure di salute e sicurezza e la detrazione totale per i pasti aziendali”. Oltre ad aumentare il rimborso dei costi delle indennità di disoccupazione sostenute dalle tribù (titolari dei casinò tribali americani) al 75 percento, in aumento rispetto al 50 percento ai sensi della legge Cares.
Un tema, quello dell'immunità per i titolari delle imprese, tra cui quelle del gioco, contro eventuali rivalse che possono essere avanzate nei loro confronto da soggetti eventualmente positvi al virus che dimostrassero di averlo contratto nelle loro imprese, che è stato oggetto di lungo dibattito anche in Italia, al di là dei locali di gioco. E che rappresenta una nota dolente in diversi territori. Ma in America è ancora più sentito, tenendo conto che la riapertura dei casinò è avvenuto, in molti Stati, mentre la pandemia è tutt'altro che sconfitta né tanto meno in declino e tra le proteste dei lavoratori. Ma non è certo l'unica questione che sta a cuore in questo momento agli opearatori dei casinò, preoccupati per la sostenibilità delle loro imprese.
Come spiega lo stesso Miller: “Allo stesso tempo, riconosciamo che questa potrebbe essere l'ultima grande azione congressuale per stabilizzare l'economia nei prossimi mesi. Ci impegniamo a garantire che l'industria del gioco non solo continui a beneficiare del sostegno economico esteso a tutte le imprese che sono state colpite dalla pandemia, ma che il Congresso privilegi le misure che forniranno la massima assistenza all'industria del gioco commerciale e tribale. In particolare: fidelizzazione dei dipendenti, affari generali e crediti d'imposta per Dpi migliorati. Oltre a disposizioni mirate a riavviare l'industria dei viaggi e del turismo, come incentivi per convegni e viaggi d'affari, spese per pasti e intrattenimento e altre misure per far tornare gli americani in viaggio”.