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Tommasini: 'Meno burocazia, più managerialità al Casinò Sanremo'

16 gennaio 2019 - 10:24

Il candidato a sindaco di Sanremo per il centrodestra, Sergio Tommasini, illustra le sue linee programmatiche sul Casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo

Si preannuncia una campagna elettorale accesa, a Sanremo, per l'ormai prossima tornata amministrativa. E il tema “Casinò” rientra a pieno titolo tra i programmi dei vari candidati a sindaco, vista l'importanza che l'azienda ha, sia sul fronte degli introiti che riversa alle casse comunali, sia per la sua funzione di volano occupazionale, turistico e culturale del territorio.
A illustrare a Gioconews.it i programmi del centrodestra è il candidato a sindaco Sergio Tommasini.

Il Casinò di Sanremo chiude da anni i bilanci in attivo, a differenza di altre case da gioco italiane che anzi sono pure fallite, e continua con regolarità ad assolvere i suoi obblighi convenzionali nei confronti del Comune. Tuttavia, i suoi incassi sono da tempo in calo. Come giudica, sulla base di questo risultato ambivalente, l'operato di proprietà e gestione e che cosa si può e deve fare sul fronte incassi?

“Il Casinò va ripensato. Non possiamo pensare di rimanere fermi davanti a un calo fisiologico degli incassi ed un piano industriale che non prevede nessuna innovazione. Il livello del management andrà riorganizzato su base strettamente meritocratica e verrà predisposto un piano industriale che implicherà l'attenzione a nuove linee di business e ricavo oltre al gioco online, slot e tradizionale. Non possiamo perdere la tipicità e i criteri storici distintivi del Casinò ma dobbiamo per forza allinearci ai tempi e studiare le mosse strategiche messe in campo da altri Casinò nel mondo. 
L'attuale management attraverso forme di pre-pensionamento e piccole riorganizzazioni interne ha mantenuto i conti in utile ma non vedo nessuna propensione di investimento a medio-lungo termine basata su un piano industriale serio, misurabile e finanziabile. Indipendentemente dai conti, il Casinò di Sanremo ha bisogno di un serio piano di rilancio e deve diventare centrale nella promozione della città nel mondo. Una promozione a 360° di tutti gli asset distintivi di Sanremo”.

Per quanto riguarda il Casinò, quali sono le vostre linee programmatiche e, in dettaglio, su che cosa proseguireste in continuità con l'amministrazione Biancheri e su cosa, invece, in difformità?

“Il Casinò sarà centrale nella strategia di promozione di Sanremo. Anche in relazione al mio Dna professionale il cambio di passo della Casinò Spa sarà netto rispetto alla precedente amministrazione. Meritocrazia, taglio dei costi di management (compreso spese legali e consulenze), internalizzazione e accorpamento dei centri costo oggi appaltati per la creazione di nuove economie di scale,  processo di stabilizzazione delle forze lavoro per creare una sorta di equità sociale, attivazione di nuove linee di business e ricavo (enogastronomia, eventi, cultura). Il mio profilo internazionale agevolerà l'attrazione di nuove professionalità manageriali che saranno misurate per obiettivi e risultati ottenuti. Il Casinò è una delle aziende più importanti del territorio, merita rispetto e non può essere politicizzata. Deve essere gestita da manager del settore con comprovata esperienza internazionale”.

Ritenete che il Casinò di Sanremo sia un volano per la promozione turistica e culturale del territorio? Come intendete operare in futuro?
 
“Assolutamente sì. La promozione di Sanremo deve passare attraverso il Casinò. Meno burocrazia e più managerialità. Lavorare per obiettivi misurabili e concreti. Noi dobbiamo portare Sanremo nel mondo e presentare in modo professionale tutti gli asset distintivi della città. Dobbiamo attrarre investimenti e turismo e per questi ultimi cercare di aumentare il tempo di permanenza media in città”.

La gestione pubblica del casinò è una scelta politicamente ed economicamente valida?
 
“Preferirei una soluzione ibrida. La politica deve tracciare il percorso e i manager di settore devono portare i risultati sulla base della condivisione di precisi obiettivi di mandato”.

Sareste favorevoli alla nascita di una società nazionale per la gestione dei casinò italiani?
 
“Devo riflettere. Se questa società nazionale non pregiudica la tipicità e l'unicità del nostro Casinò potremo pensarci. Inversamente sono convinto che un nuovo piano industriale (e non le parole al vento contenute nel precedente piano datato 2014-2017) possa interpretare meglio un rilancio che porti un effettivo e concreto ritorno per la nostra Sanremo”.

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