Canesi: 'Comunali a Campione, meglio che non si candidi nessuno'

"Voglio ringraziare l’ex sindaco Marita Piccaluga per l’attestato di stima nei miei confronti, ma sulla questione sindaco e candidature per il consiglio comunale di Campione d’Italia per le prossime elezioni di maggio 2019 sono del parere che sarebbe opportuno che non si candidasse nessuno". Lo afferma il presidente del Comitato civico campionese, Roberto Canesi, secondo il quale l'assenza di candidature "sarebbe un atto molto significativo nei confronti del Governo, inspiegabilmente latitante nei confronti del nostro territorio. Ritengo poi che in questo momento la proposta di una candidatura non sia da valutare tanto come atto di coraggio nei confronti della comunità di Campione, ma piuttosto quale assunzione di una scommessa senza possibilità di risultati positivi, destinata comunque a ritardare ulteriormente atti in corso che dovrebbero trovare idonee soluzioni e risposte al piu’ presto, pregiudicando quindi non solo la regolare attività del Comune e la riapertura del Casinò, ma l’intera popolazione di Campione e i suoi lavoratori”.

Canesi si augura quindi che “la responsabile assenza di candidature elettorali sia ulteriore leva nei confronti delle forze politiche, del Governo, dei commissari delegati e dei sindacati ad attivarsi per recuperare l’operatività della Casa da gioco, elemento imprescindibile per Campione, mediante il ripristino della precedente società di gestione. Essa infatti appare, a mio avviso, l’unica strada concretamente percorribile, tale da garantire la piena conoscenza della realtà aziendale e conseguentemente la predisposizione e l’osservanza in tempi brevi di un serio piano industriale aggiornato. Una nuova amministrazione comunale si troverebbe inevitabilmente confrontata da subito con situazioni finanziarie e di programmazione contabile pubblica non risolvibili al momento, che ne determinerebbero irrimediabilmente la decadenza nell’arco di alcuni mesi, con la nomina di nuovo commissario! Ma Campione e i campionesi non possono più permettersi di 'giocare' e 'scommettere' sul proprio futuro”.