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Casinò Sanremo, qualità ed eventi per un rilancio più che possibile

30 maggio 2024 - 09:16

I vari candidati a sindaco di Sanremo pongono l'attenzione sul rilancio del Casinò, un obiettivo realistico anche tenendo conto delle peculiarità della cittadina ligure.

Scritto da Mauro Natta
foto tratta dal sito del Casinò di Sanremo

foto tratta dal sito del Casinò di Sanremo

La proposta di rilancio del Casinò di Sanremo, che mi pare rinvenire rileggendo il programma elettorale di alcuni candidati a sindaco, passa attraverso due strade: la prima, l’incremento dell’offerta e la diversificazione non limitata al gioco ma allargata a eventi e manifestazioni che è perfettamente credibile attuare. 
La seconda, che mi è sembrato di trovare nel richiamo a qualche collaborazione specializzata e che, allo stesso tempo, mi induce a pensare a una società di gestione a capitale misto a maggioranza privata. Per quanto mi risulta, anche da esempi esistenti, la maggioranza azionaria non potrebbe che essere come l'ho individuata e, conseguentemente, la tipologia gestionale.

Sicuramente la ricerca di capitali da investire, almeno per mio conto e per diretta esperienza per tantissimi anni, passa per una gestione affidata a una società per la totalità a capitale privato nelle dovute modalità e clausole; ma trattasi di un argomento che deve essere affrontato prioritariamente in sede politica, da parte della proprietà e non i questa sede.
Chiaramente non mi posso in alcun modo esprimere se non nella certezza che il management del gestore è il risultato di scelte oculate basate esclusivamente sulla qualità. D’altra parte è logico che ciò avvenga da parte di chi o coloro che, investendo importanti risorse se ne attendono, giustamente, il ritorno. È  altrettanto comprensibile e condivisibile che il tutto si svolga nel modo che mi pare normale indicare.

Alla proprietà rimane quale obbligo irrinunciabile il controllo sulla regolarità del gioco e degli incassi. Non è per nulla una novità stante l’attuale organizzazione prevista con la gestione attuale affidata a una società a capitale pubblico dove il Comune è proprietario visto che siamo in tema di deroga alle norme del codice penale, e, nel contempo, azionista  unico.
La penso così a motivazione della mia introduzione dove esprimo le mie preferenze. Il rilancio di una casa da gioco come quella in discorso non è una impresa semplice, assolutamente non facile e necessita di specialisti del ramo che, con la specifica esperienza in simili situazioni, hanno ottenuto risultati di rilievo.
Il grandissimo vantaggio che si presenta a un nuovo gestore è dato dalla, scusate se mi permetto l’espressione che non vuole essere irriguardosa, materia prima a disposizione: la cittadina ligure con ciò che offre, il clima incantevole, la presenza di ogni possibile servizio in tema di alberghi e ristoranti e il porto  attrezzato per ogni evenienza. 
La sola e unica nota parzialmente negativa è rappresentata dalla mancanza di un aeroporto.

Da qualche parte mi è capitato di leggere che il Casinò di Sanremo è nato per fare concorrenza alla vicina Francia, in buona sostanza mi è sembrato di capire che la localizzazione delle case da gioco autorizzate nel Paese dal 1927 è stata ispirata per evitare che gli italiani si recassero all’estero per giocare dando loro una possibilità in loco.
Oltre confine abbiamo anche una concorrenza più che agguerrita, Svizzera, Austria, Slovenia ecc., all’interno l’online, le scommesse sportive e altro ancora; sono convinto che il futuro prossimo sarà impegnativo su molti fronti.

Su tutto esiste una consolazione: i giochi da casinò sono in incremento tra il gioco online e ciò mi concede un pochino di ottimismo. Il futuro, così come mi pare di aver letto nei vari programmi elettorali è incernierato su due direttrici: diversificazioni tramite intrattenimento e giochi nuovi e mi pare di doverlo condividere in pieno. 
La novità, solitamente, colpisce il giocatore che è curioso e, al tempo stesso, intende combattere e battere il banco e, se vogliamo, è questo il suo fine ultimo. I servizi, che devono essere all’altezza della migliore clientela, non possono mancare e l’insieme della struttura, dell’ottimo contorno e di coloro che vi sono impegnati non può portare che l’esito che molti, credo, si aspettano. 
Mi permetto, in chiusura, un suggerimento: lo chemin de fer è ancora praticato e un tempo non tanto lontano lo era anche a Sanremo; il punto banco non lo ho potuto, a mio modo di vedere, sostituire in quanto se il regolamento si assomiglia è la filosofia dei partecipanti che cambia, l’avversario non è la Casa ma un giocatore!

Certamente la mia narrazione è un augurio e una sentire abbastanza ragionato e supportato dall’esame del mercato nazionale che vede lo chemin de fer praticato a Venezia e a Saint Vincent e, come ho scritto precedentemente. Lo era anche a Sanremo.

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