Leggo, riporto e, contemporaneamente, rimango. Non saprei come definire la situazione formatasi.
“In vista della conclusione di una fase importante di transizione e di ristrutturazione caratterizzata anche dalla positiva gestione della procedura concordataria in scadenza al 31 dicembre 2024, la Casinò de la Vallèe Spa è nella necessità di programmare il nuovo sviluppo operativo ed economico. In tale contesto il rafforzamento dell’organizzazione, anche con l’inserimento o la valorizzazione di personale direttivo, è una condizione essenziale di successo”.
Queste le motivazioni che hanno spinto il Casinò di St. Vincent a diramare un avviso di ricerca di società, associazione di professionisti o professionisti che si occuperà della selezione del personale, incarico per il quale ci si può candidare entro il prossimo 31 agosto. L’incarico decorrerà dall’assegnazione e con scadenza 31 dicembre 2025, rinnovabile per un altro anno.
La ricerca, si legge nell’avviso, “ha lo scopo di identificare il partner sulla base di criteri qualitativi ed economici, e a tal fine è importante che i candidati presentino le metodologie utilizzate per la ricerca e selezione del personale e le modalità di definizione del compenso economico per l’attività svolta”.
Ovviamente si specifica ancora nell’avviso l’aggiudicatario del servizio “in coordinamento e collaborazione con la direzione aziendale, con il supporto degli uffici del personale della società, fornirà a richiesta la propria consulenza per la ricerca e selezione di personale con qualifica o di quadro”.
Il futuro gestionale della casa da gioco è stato definito? In quale modo e da chi?
O, forse si cerca chi potrebbe valutare le offerte nel caso di una gestione affidata ad una società a capitale privato?
Come si può pensare che dirigenti e quadri, in una metodologia gestionale come quella accennata, possano essere individuati da soggetto diverso dal datore di lavoro?
La sola soluzione che mi pare impossibile è la prima! Chiaramente chi legge le mie domande avrà compreso il motivo del mio stupore.
Eppure, a ben vedere, pare che della relazione affidata alla Finaosta o alla Ernest & Yung dalla prima incaricata, se ne faccia ben poco uso, almeno al momento.
Malgrado l’invito alla commissione competente da parte di un consigliere di minoranza tutto tace ma, a quanto è mi dato conoscere, pare che se ne sia parlato in Giunta.
Da parte mia e nel mio piccolo, utilizzando i dati in mio possesso, ho sviluppato una serie di tabelle riguardanti diversi anni per quanto ai proventi netti, alle presenze, al mercato nazionale e alle quote di mercato. Ho provato a essere utile per chi avesse avuto piacere di avere altri elementi da conoscere su un problema che dovrebbe godere di qualche interesse, molto probabilmente non come un tempo che fu.
Ho anche modestamente cercato di esaminare le possibili alternative alla attuale situazione concludendo con ciò che notoriamente preferisco anche alla luce delle esigenze di non poco momento per gli investimenti necessari a detta dell’amministratore unico.
Infatti non nego che ritengo la migliore soluzione l’affidamento della gestione a una società a capitale privato un po’ per la mia passata esperienza sino al giugno 1994 dal settembre 1959, un po’ per la ferma convinzione che in una attività come quella in discorso i tempi della politica – e la problematica in parola mi pare adatta – non sembrano per nulla adeguati a rapide decisioni.
Ho esaminato la possibilità di una forma gestionale mista a maggioranza privata in uso in altri Stati d’Europa; l’osservazione precedente mi ha indotto, in definitiva, a non considerarla.
Quale in beneficio più rilevante per l’Ente pubblico proprietario? Il maggior tempo da dedicare al controllo che gli compete sulla casa da gioco che, certamente, impegnerebbe la Regione meno che attualmente e lo potrebbe dedicare alla soluzione di problematiche della popolazione che, spesso, necessitano di un impegno anche considerevole.