FdI: 'Governo intervenga su Comune e Casinò Campione'
I deputati di Fratelli d'Italia Alessio Butti e Marco Osnato interrogano il governo chiedendo risposte su Campione d'Italia.
"Quali urgenti iniziative di competenza" intende assumere "il Governo in ordine alle conseguenze prodotte dalla decisione del Tar del Lazio e quali tempestive soluzioni" intende "porre in essere per rilanciare l’economia campionese; quando il Governo" intende "adottare le iniziative di competenza per nominare il commissario della Casa da gioco"?
Sono i quesiti posti al premier Giuseppe Conte e ai ministri Matteo Salvini (Interno) e Luigi Di Maio (Sviluppo economico) dai deputati di Fratelli d'Italia Alessio Butti e Marco Osnato che, in un'interrogazione a risposta in commissione, accendono ancora una volta i riflettori sul drammatico momento vissuto dall'intera comunità di Campione d'Italia.
LE PREMESSE - In premessa, i due deputati ricordano che "il Tar del Lazio ha stabilito la sospensione dell’attuazione della delibera con cui il sindaco di Campione (Roberto Salmoiraghi Ndr), prima del commissariamento per default del comune, aveva ridotto la pianta organica dell’amministrazione di 86 unità; i dipendenti comunali dovranno attendere fino al 19 novembre 2019, quando i giudici entreranno nel merito, per conoscere il loro destino",
Inoltre, "oltre agli 86 esuberi, senza la casa da gioco a Campione d’Italia starebbero per essere licenziati 482 dipendenti (peggio, il licenziamento è diventato effettivo dal 1° gennaio Ndr); contando l’indotto, il commercio e le cooperative esterne, ci sono circa un migliaio di persone senza lavoro; i tempi della giustizia amministrativa sono lunghi, ma i giudici, nel dispositivo, giustificano la decisione 'in ragione della peculiarità della condizione del comune di Campione d’Italia e del consistente numero di dipendenti (...) che risulterebbero eccedenti'; nonostante tale circostanza, nota anche ai giudici, il Governo, in carica ormai da quasi un anno, agli interroganti sembrerebbe ignorare la drammatica situazione dell’enclave che ha visto chiudere prima la casa da gioco e poi il comune".