Fiamma tricolore: 'Casinò Campione, ora certezze a dipendenti ed ex dipendenti'
La Fiamma tricolore commenta la recente sentenza del tribunale di Como sul primo processo sulla gestione di Comune e Casinò dal 2013 al 2018.
Scritto da Amr
“Certamente la legge è uguale per tutti, forse però non per i dipendenti ed ex dipendenti del Casinò di Campione d'Italia: per loro vige il motto più drastico del 'dura lex sed lex' ovvero che in certi casi bisogna accettare un'imposizione o una situazione penalizzante quando il dovere lo impone.”.
Lo constata il segretario organizzativo della Fiamma tricolore di Como, Carlo Russo, nel commentare la recentissima sentenza del tribunale di Como con la quale ha dichiarato prescritte o non più configurate come tali, la maggior parte delle ipotesi di reato configurate nel primo processo sulla gestione di Comune e Casinò dal 2013 al 2018.
Nell'accettare le conclusioni del giudice, la Fiamma tricolore ricorda di essersi “sempre battuta, a fianco degli ex dipendenti del Casinò e del Comune per ottenere una giustizia giusta. Un calvario però che ancora non è finito: decine di persone attendono da anni le proprie spettanze economiche mentre l' attuale consiglio di amministrazione si è aumentato i compensi, nonostante gli obiettivi concordati siano lontani”.
Anche se la prescrizione e l'improcedibilità in quanto alcuni fatti non costituiscono più reati sono statuiti dal legislatore nazionale, secondo la Fiamma tricolore c'è il rischio che tali decisioni vengano “percepite come una mancanza di rispetto nei confronti di tutti coloro che con abnegazione e senso del dovere hanno lavorato, non certo per il fallimento, ma per dare un'immagine seria e professionale sia del Casinò che del Comune di Campione d'Italia” mentre invece “con l'amaro in bocca, adesso sembra quasi che il fallimento sia stata opera dei dipendenti e non di chi aveva le responsabilità di gestione e del controllo economico finanziario del Casinò”.
A questo punto il partito comasco chiede che “vengano almeno rispettati i dipendenti e gli ex dipendenti, di Comune e Casa da gioco che da troppo tempo attendono di poter chiudere definitivamente le loro pendenze economiche”.