Gestione esterna Bar Gaya, Testolin: 'Una sola soluzione possibile'
Il presidente della Regione Valle d'Aosta fornisce delucidazioni sull'affidamento in gestione esterna del Bar Gaya del Saint Vincent Resort & Casino, ma le polemiche non si placano.
Scritto da Amr
Fa discutere, anche il Consiglio Valle, l'affidamento in gestione esterna e che da taluni viene giudicato di grande favore, del Bar Gaya del Saint Vincent Resort & Casino, oggetto appunto di un'interpellanza presentata dal consigliere Pierluigi Marquis (Forza Italia) e che ha avuto oggi 25 luglio risposta da parte del presidente della Regione Renzo Testolin.
"Nel 2022 la Casa da gioco aveva pubblicato un avviso di ricerca per la gestione al quale aveva risposto una sola sociatà torinese, che era risultata idonea al servizio, ma nel giugno dello stesso anno la stessa aveva rinunciato all'affidamento. Il Casinò aveva dunque cercato soluzioni alternative e l'unica trattativa possibile è stata con la società già aggiudicataria della gestione del servizio ala Brasserie. Dunque, ad aprile 2023, è stato sottoscritto in contratto di servizi, con durata annuale sino a maggio 2024, e che prevede il versamento alla società di un corrispettivo mensile di 50mila euro mensile per i primi 6 mesi di attività, e di 45mila per i secondi 6, più alcuni bonus. Al momento le persone impiegate sono 12, sette giorni su sette,re nei giorni infrasettimanali dalle 10 alle 2, e nel fine settimana dalle 10 alle 3", questi i dettagli forniti da Testolin.
"C'è poi l'impegno personale dell'imprenditore e del personale della Brasserie, e la società ha l'onere di gestione e selezione del personale, mentre il Casinò fornisce le derrate alimentari. Questa sembrerebbe l'unica formula possibile nell'attuale contesto socio-economico caratterizzato dalla difficoltà a reperire manodopera nel settore ristorazione. Poi il Casinò farà valutazioni di tipo pratico e non ideologiche su com'è andata, ma sono valutazioni aziendali delle quali non possiamo che prendere atto in quanto non competono al socio".
LA REPLICA DI MARQUIS - Proprio da questa ultima affermazione è partita la replica di Marquis: "Questa è una sede politica e il socio deve dare indirizzi chiari. Si sta assistendo a una sorta di nuova primavera nella casa da gioco e riteniamo che debba coinvolgere soggetti imprenditoriali valdostani, invece spesso e volentieri ci si rivolge al canavese anche per altre consulenze.
Quanto all'appalto poi, in genere un imprenditore quando partecipa a una gara assume dei rischi, mentre in questo caso ci sono 50mila euro al mese per persone già in carico alla casa da gioco. Ho fatto un sondaggio nei bar di Saint Vincent e tutti hanno detto che sarebbero stati disponibili a prendere la gestione del bar, considerata molto più remunerativa. La politica deve fare una riflessione, questo non è un problema della Casa da gioco ma del consiglio e del governo regionale Sulle gare, laddove lo si possa fare, si deve privilegiare la territorialità. E mettiamo bene in vista i bandi perché mi fa specie che uno che prevede un utile di 15mila euro non abbia partecipato nessun valdostano, che se l'avesse visto avrebbe dato la sua disponibilità. Torneremo su altre situazioni della Casa da gioco e mi sembra che vada alzata l'attenzione su di essa".