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Gestioni casinò, il ritorno dei privati e i nuovi scenari

17 ottobre 2022 - 08:43

Torna d'attualità in Valle d'Aosta il possibile ritorno, ancora da valutare, dei privati nella gestione del Casinò di St. Vincent.

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Ho letto con interesse e curiosità che la seconda commissione consiliare del Consiglio Valle si occuperà di “Valutazioni in ordine alla governance della società Casinò de la Vallèe Spa" e, successivamente, al futuro dopo la chiusura della procedura di concordato in continuità prevista al 31 dicembre 2024”.
Non intendo sostituirmi ad alcuno né, tanto meno, impegnarmi in qualcosa  che appaia come una sorta di intrusione in fatti altrui; il tempo che intercorre con le prime iniziative regionali in merito alla casa da gioco sono di là da venire e il mercato potrebbe non essere più quello attuale.
Mi sono chiesto, con il trend dell’offerta e della domanda invariato, di cogliere l’immagine della situazione; questo per uno esclusivo sfizio personale di ex dipendente. Cerco di esporre il mio pensiero in argomento.

La prima riflessione comporta uno sguardo alla politica produttiva intesa quale ricerca della clientela alla quale rivolgersi e tenuto conto del fatto che la pubblicità specifica è assolutamente vietata. Ciò, in parte, sfruttando l’offerta e la concreta possibilità che derivano dal complesso alberghiero. Rimango, in ogni caso, nel discorso dei giochi senza avventurarmi in qualcosa che non conosco.
Le opzioni sono tre: la prima rivolta alla quantità, la seconda alla qualità e la terza a tutte e due. Avendo gli spazi occorrenti come il caso in discorso, mi pare che la terza sia la più consigliabile.
Infatti oltre cosiddetti giochi americani, avendo a disposizione personale e professionalità adeguate, un ritorno alla roulette francese tradizionale e allo chemin de fer sarebbe da prendere nella dovuta considerazione.

Ora passo alla seconda osservazione: la politica gestionale intesa come qualità del capitale impiegato nella conduzione della casa da gioco.
Troviamo a capitale pubblico con particolare riguardo alla professionalità e competenza del management che pare essere oggetto di un incarico rivolto alla Commissione.
A capitale interamente privato e a capitale misto.
In quest’ultimo caso non considero la maggioranza pubblica in quanto mi pare più difficile e improbabile che il privato si accontenti della minoranza societaria e quindi un Consiglio di Amministrazione dove si troverebbe difficilmente a proprio agio. Ovvietà solo per completezza di esposizione.

Ma quali vantaggi, in una gestione a capitale misto ma con maggioranza privata, possono trovarsi?
a) La gestione affidata sicuramente a personale competente e professionale con la necessaria esperienza maturata anche in altre case da gioco;
b) una gestione con ridotte influenze da parte della politica in quanto il primo pensiero del capitale privato è l’utile.
Quali gli oneri? 
a) Il controllo severo sulla regolarità del gioco e degli incassi;
b) la conduzione dell’uffici fidi e le relative responsabilità;
c) l’addebito per il ritrovamento di moneta falsa nei tavoli;
d) regolamento rigido dei controllori regionali collegato al punto a).
In conclusione quando ho letto che l’obiettivo proposto prevede uno studio finalizzato a individuare in un’ottica di efficienza dell’azione e organizzazione amministrativa della Regione, la governance della società casinò dell’azione (...), mi sono attivato ed ho prodotto quel poco che precede.
Ho trovato invitante notare che ci sono vari step per conseguire il risultato: i primi due da concludere entro il 2023, riguardano le prime valutazioni in ordine alla governance e alla compagine societaria il supporto (...) ed è anche questo che mi ha indotto a scrivere, più che altro per verificare se le passate esperienze da dipendente (40 anni, dal 1959) mi hanno dato la possibilità di una visione abbastanza chiara della situazione che si vorrebbe o si potrebbe cambiare. Spero di vedere l’ulteriore trend del particolare mercato, il seguito degli avvenimenti e di poter verificare come si sarà evoluta la specifica e non troppo banale problematica.

In ogni caso, a mio parere e se quanto a mie mani è vigente  e l’ho potuto consultare, ritengo ci sia più di un motivo valido a prescindere dalla tipologia gestionale, per aggiornare alcuni articoli del disciplinare.
Mi permetto di aggiungere che a mio parere, alcuni si potrebbero cambiare e/o integrare da subito. È mia opinione che certe clausole possono avere una ragione nel caso di affidamento della gestione ad una società a capitale privato al 100 percento; una esperienza già vissuta sino al 30 giugno 1994

Ecco ciò che mi permetto, bene inteso nella attuale situazione di gestione, di segnalare come, per me, poco comprensibile
1) Art. 5. Cambio assegni.

A parte l’ultima correzione di qualche mese fa con la quale è stato sostituito “garantire” con “consentire”  e dell’aggiunta di ”bonifici” alla fine del primo comma, il secondo comma presenta, mi pare, una anomalia: “Resta esclusa ogni partecipazione di Regione ai rischi e a danni conseguenti a tali operazioni”. Non è agevole comprendere come l’azionista possa essere escluso dalle perdite d’esercizio.

2) Art. 7. Proventi di gestione.

Comma 3. Le orfanelle, cioè le vincite non ritirate dai giocatori, dopo annotazione su apposito registro, verranno incluse nei proventi del tavolo da gioco di pertinenza ed il 10% del loro ammontare sarà devoluto a titolo di mancia. Nulla da controbattere; serve ad introdurre il seguente.
Comma 4. La stessa procedura sarà seguita per le poussettes, puntate non regolari effettuate dal giocatore dopo l’uscita del numero quando non sia possibile l’individuazione del giocatore per la restituzione della puntata.
Pare, a chi scrive, alquanto strano che si debbano restituire “gettoni oggetto di una tentata truffa”. 
Comma 5. Nel caso si verificasse l’immissione di denaro e gettoni falsi o fuori corso, o si verificassero eventuali ammanchi di cassa, nessuna detrazione potrà essere operata sui proventi di spettanza di Regione, dovendosi intendere che il rischio e il conseguente danno ricadono unicamente ed interamente su Casinò Spa.
Ad esclusione degli ammanchi di cassa vale la precedente annotazione all’art.5.
Comma 6. I cosiddetti “pagamenti di opportunità” sono effettuati da Casinò Spa a proprio carico e non comportano detrazione sui proventi di Regione. Identica osservazione precedente.
N.B.: Il disciplinare è rilevabile su internet – aggiunta e correzioni all’art.5 sono stati pubblicati su gioconews casinò.  

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