Mazzoleni (Lega Ticinesi): 'Alcune prestazioni a campionesi influiscono su spesa sanitaria del Cantone'
Il deputato della Lega dei Ticinesi Alessandro Mazzoleni commenta la risposta avuta dal Consiglio di Stato del Ticino in merito alle prestazioni sanitarie erogate in Svizzera ai residenti a Campione d'Italia.
Scritto da Amr
"All’interrogazione che ho presentato con il Gruppo della Lega dei Ticinesi al Consiglio di Stato ticinese lo scorso mese di maggio 2023 per rassicurami che il Governo cantonale assieme all’Ufficio federale intervengano per evitare che i costi dell’assicurazione malattia conseguenti alle cure sanitarie offerte indistintamente a tutti i cittadini di Campione d’Italia vadano a ricadere sui contribuenti della Svizzera italiana, l’esecutivo cantonale ha recentemente risposto rassicurando, assodato che i costi per questa cerchia di assicurati che 'hanno diritto a tutte le prestazioni previste dal sistema di assicurazione malattie svizzero' sono presi a carico dall’Istituzione comune LaMal con sede a Olten, che l'accordo Italo-Svizzero del 2005 garantisce che nessun onere potrà essere addebitato allo Stato del Cantone Ticino per la cura dei cittadini di Campione d'Italia."
Così Alessandro Mazzoleni, deputato nel Gruppo Lega dei Ticinesi, esordisce nel commentare a Gioconews.it la recente risposta che l'organo di governo del Canton Ticino, il Consiglio di Stato, ha dato alla sua interrogazione sui costi da sostenere per le prestazioni sanitarie a favore dei residenti a Campione d'Italia.
"Nella sua risposta il Governo ticinese sembra però disattendere che i costi sanitari per le prestazioni fornite ai cittadini campionesi, in seguito 'a malattia, infortunio non professionale o maternità', influiscono direttamente sulla spesa sanitaria ticinese e quest’ultima a sua volta influenza direttamente la fissazione dei premi di cassa malati per tutti i ticinesi. Indirettamente questa situazione potrebbe quindi rivelarsi decisamente svantaggiosa ed a maggior ragione se si considera che pur potendo beneficiare di tutte le prestazioni assicurative offerte dall’assicurazione svizzera, come tutti gli altri cittadini italiani anche i campionesi restano 'semplicemente' assicurati dal sistema sanitario italiano.
L’auspicio, anche per poter conservare migliori rapporti con i cittadini della vicina Italia, è che il Governo ticinese si attivi quindi comunque verso Berna proprio perché ogni provvedimento che lo stesso sta proponendo in questi tempi per limitare la spesa sanitaria ed a volte a discapito dei ticinesi, come ad esempio la più recente decisione di limitare il numero dei medici attivi sul territorio cantonale, in concreto rischia di risultare del tutto vana se poi “apriamo le porte” ad una nuova cerchia di assicurati che come tali incrementeranno certamente la stessa spesa sanitaria ticinese. Il Ticino dovrebbe far valere le sue ragioni verso Berna per ottenere un’adeguata compensazione e ciò a maggior ragione ritenuto che malauguratamente non sembra vi sia per nulla l’intenzione di rivedere l'Accordo Italo-Svizzero; per l'Ufficio Federale delle Assicurazioni sociali “non è [infatti] attualmente prevista la convocazione di un tavolo tecnico sul tema; l'accordo del 2005 resta in vigore a tutti gli effetti”.
Lascia poi invece del tutto sbalorditi l’informazione secondo cui per gli assicurati morosi negli ultimi dieci anni il Cantone Ticino ha dovuto sborsare ben oltre 160 milioni; 20 milioni solamente lo scorso anno. Questa situazione, che peggiora vertiginosamente da oltre 10 anni, non può certamente essere tollerata ed a maggior ragione se a creare debiti non sono i ticinesi", conclude.