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Misiani (Pd): 'Riapertura Casinò vera svolta, ma ancora nodi aperti'

13 settembre 2022 - 08:21

Antonio Misiani (Pd), già vice ministro dell'Economia e candidato al Senato nel collegio uninominale di Milano, auspica attenzione nei confronti di Campione anche nella prossima legislatura.

Nella legislatura ormai alla fine Parlamento e Governo si sono dovuti occupare a lungo di Campione d'Italia, e non solo con riferimento al Casinò. A tracciare un bilancio dell'attività svolta a favore dell'enclave e dei fronti sui quali ancora intervenire è Antonio Misiani, già vice ministro dell'Economia e candidato dal Pd per la corsa al Senato nel collegio uninominale di Milano.

"La gestione dell’ingresso di Campione nell’area doganale dell'Unione Europea è stato particolarmente complesso, lo abbiamo fatto mettendo attorno al tavolo tutti i ministeri interessati e il Comune. Non tutto è andato per il verso giusto, ma credo che il bilancio nel complesso sia positivo. A Campione abbiamo dedicato un’attenzione particolare nell’attività legislativa e lavorando per la riapertura del Casinò".

Quali sono i suoi auspici per il futuro di Campione, ora che il Casinò è stato riaperto anche se con circa un terzo dei suoi vecchi dipendenti, e che il Comune deve ancora discutere in Corte dei conti il suo ricorso contro la bocciatura del piano di riequilibrio finanziario pluriennale?

"La riapertura del Casinò è il risultato più importante e rappresenta la vera svolta per il futuro di Campione. Detto questo, i nodi aperti rimangono parecchi. Il futuro governo dovrà affrontarli continuando a dedicare alla specificità di Campione lo spazio necessario per mettere in fila e risolvere i problemi sul tappeto".

L'Italia è alle prese con il grave problema del caro energia e delle ripercussioni di esso su famiglie e imprese. Quali sono le soluzioni che possono essere trovate, a livello nazionale e comunitario?

"A livello comunitario è urgente imporre un tetto al prezzo del gas e cambiare i meccanismi di formazione del prezzo dell’elettricità, separando quella prodotta da gas da quella prodotta da altre fonti, a partire da quelle rinnovabili. Nelle more di un intervento Ue, noi sosteniamo la necessità del passaggio in via emergenziale ad un regime di prezzi amministrati e alla definizione di un tetto massimo al prezzo dell’elettricità. È indispensabile raddoppiare e prorogare il credito d’imposta per le imprese e aumentare la soglia Isee per il bonus sociale luce e gas. Noi abbiamo anche proposto l’introduzione di un contratto Luce sociale a prezzi calmierati attraverso l’acquisto aggregato di energia rinnovabile".

Lei pensa che il centrosinistra abbia perso un'occasione di vittoria, visto che non è stato possibile raggiungere l'accordo con Azione e Italia Viva?

"L’esito delle elezioni lo vedremo il 25. Certo, avremmo preferito dare vita a una coalizione più ampia ma i nostri interlocutori hanno deciso di mettere l’interesse dei rispettivi partiti davanti a quello generale. Penso, in ogni caso, che la fase finale della campagna elettorale polarizzerà il confronto tra Letta e Meloni".

Quali sono i fronti che più la vedranno impegnata se sarà rieletto?

"Vorrei continuare a occuparmi di politica economica e finanza pubblica, come ho fatto in Parlamento e al Governo nella 18a legislatura".

 

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