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Razionalizzazione partecipate a Venezia: 'Dismissione differita di Cmv Spa'

09 gennaio 2023 - 10:56

Il piano di razionalizzazione delle società partecipate approvato dal consiglio comunale di Venezia esplicita gli obiettivi per quelle cui fa capo il Casinò.

Scritto da Amr
Foto di Ricardo Gomez Angel su Unsplash

Foto di Ricardo Gomez Angel su Unsplash

"Si conferma la previsione di una dismissione differita della società, da realizzarsi tramite una operazione di fusione con la controllata". Lo si legge nel piano di razionalizzazione delle società partecipate detenute dal Comune di Venezia al 31 dicembre 2021, approvato a dicembre dal consiglio comunale e in rifimento alla Cmv Spa, la società immobiliare del Casinò di Venezia direttamente partecipata dal Comune, e alla Cdv Gioco Spa, la società di gioco che è a sua volta, per ora, controllata dalla Cmv Spa.

Nel piano si ricorda che "con la proposta di Deliberazione di Consiglio Comunale Pdd 1059/2022 è stato avviato l’iter volto ad approvare, in attuazione del precedente piano di razionalizzazione, l’operazione di fusione inversa per incorporazione della società Cmv Spa nella sua controllata Casinò di Venezia Gioco Spa, con riserva del diritto di far procedere alla revoca delle delibere di fusione nel caso in cui l’Amministrazione Finanziaria non autorizzasse il riporto in capo all’incorporante Casinò di Venezia Gioco Spa dell’intero asset fiscale a recuperabilità progressiva costituito dalla futura possibilità di deduzione dai redditi imponibili del 'Gruppo Casinò' di perdite ed interessi passivi relativi ad esercizi precedenti, Gestiti per la loro parte del tutto prevalente all’interno della procedura di consolidato fiscale nazionale e dunque già compensabili con futuri redditi imponibili".

L'azione da intraprendere è dunque, per quanto attiene la controllata in via diretta, la Cmv Spa, la "dismissione della partecipazione tramite fusione con la controllata, ferma la tutela degli interessi economici della società e dell’Ente".

LA SCHEDA TECNICA - La Casinò Municipale di Venezia Spa è stata costituita il 14 dicembre 1995 a seguito di deliberazione di Consiglio Comunale n. 22 del 6/7 febbraio 1995.
Con deliberazione n. 148 del 22 dicembre 2008 il Consiglio comunale ha deliberato un aumento di capitale mediante conferimento di beni mobili e immobili, perfezionato con il trasferimento della proprietà di beni mobili artistici per un valore di 5.612.500 euro e del “Palazzo del Casinò” del Lido di Venezia, per un valore di 34.414.025 euro.
Con deliberazione n. 34 del 23 aprile 2012 il Consiglio Comunale ha approvato la riorganizzazione del “Casinò di Venezia” e la modalità di affidamento della Gestione della Casa da Gioco.
In data 1° ottobre 2012, in un’ottica che a quel tempo prevedeva il successivo affidamento a terzi (c.d. “privatizzazione”) dell’attività di Gestione della Casa da Gioco, la società Casinò Municipale di Venezia Spa ha modificato la denominazione societaria in Cmv Spa e ha scorporato
il “ramo gioco”, conferendolo nella società di nuova costituzione ed interamente controllata denominata Casinò di Venezia Gioco Spa.
In data 22 ottobre 2012 è stato approvato il progetto di fusione per incorporazione in Cmv Spa delle società interamente possedute Marco Polo Srl. e Ranch Srl, con decorrenza dal 1° gennaio 2013.
Venuta nel frattempo meno la prospettiva della “privatizzazione”, ed in esecuzione di quanto previsto dal Piano di Razionalizzazione adottato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 137/2015, l'assemblea dei soci di Cmv Spa nella seduta del 29 febbraio 2016 ha deliberato il
conferimento da parte di Cmv Spa alla Casinò di Venezia Gioco Spa di un ulteriore ramo d'azienda costituito da un ulteriore insieme di beni e rapporti giuridici organizzati per la Gestione dell’impresa, comprendenti anche la partecipazione in Venis Spa, pari al 5% del capitale sociale.
Il predetto Piano di Razionalizzazione e la Revisione Straordinaria delle partecipazioni approvata nel 2017 con la deliberazione n. 37 hanno previsto che i residui assets patrimoniali attivi e passivi rimanessero in capo a Cmv Spa, al fine di una successiva e progressiva valorizzazione e cessione delle attività detenute; al termine di tale procedura, si sarebbe potuto addivenire alla dismissione di Cmv Spa tramite una procedura di liquidazione.

Una parte significativa delle attività di valorizzazione e cessione di cui sopra è stata già realizzata, con risultati adeguati sia in termini di valori, sia in termini di riduzione delle partite debitorie di Cmv Spa.
Per ciò che peraltro riguarda uno degli asset attivi ad oggi residui – i terreni del c.d. “Quadrante di Tessera” – si deve evidenziare come la Società Venezia F.C. Srl avesse presentato in data 24 luglio 2018 al Comune di Venezia lo Studio di Fattibilità, a valere quale progetto preliminare, per la realizzazione del nuovo stadio del Venezia Calcio in un’area di 40 ettari inclusi nel menzionato compendio immobiliare.
Detto progetto, che prevedeva anche l’acquisizione dei terreni di proprietà di Cmv Spa, è stato dichiarato, ai sensi della Legge n. 147/2013, art. 1 comma 304, lett. a), di pubblico interesse con la Deliberazione di Consiglio Comunale n. 42 del 18 ottobre 2018.
Pertanto erano state avviate le procedure per una successiva cessione delle aree al proponente, una volta concluso il complesso iter amministrativo volto all’approvazione del progetto definitivo. Ad oggi però, alla luce della rinuncia da parte della società Venezia F.C. Srl a portare avanti il progetto, si rende necessario procedere in modo diverso, non risultando possibile la cessione dei predetti terreni in tempi coerenti con l’obbligo di dismissione della società Cmv Spa.
All’immediata dismissione della società Cmv Spa osta, per altro verso, anche la presenza di un rilevante asset fiscale a recuperabilità progressiva, costituito dalla futura possibilità di deduzione dai redditi imponibili del gruppo di perdite, interessi passivi ed Ace (Aiuto alla crescita economica) prodotti in esercizi precedenti. Tale asset è in larga parte fruibile all’interno della procedura di consolidato fiscale nazionale promossa da Cmv Spa a partire dall’esercizio 2008 e tutt’ora in corso. Il venire meno di tale recuperabilità futura, anche eventualmente per effetto della dismissione immediata di Cmv Spa, potrebbe generare un pregiudizio per la società e conseguentemente anche per l’Amministrazione Comunale di oltre 17 milioni di euro.
Il verificarsi di tale pregiudizio si porrebbe in evidente contrasto con la finalità della disciplina avente ad oggetto la razionalizzazione delle partecipazioni detenute dalle Pubbliche Amministrazioni.
Con nota Pec prot. Dt 22866 – 25/03/2021 avente ad oggetto "Monitoraggio sull’attuazione delle misure di razionalizzazione previste nei piani di revisione straordinaria e periodica delle partecipazioni pubbliche adottati ai sensi degli artt. 24, comma 1, e 20, commi 1 e 2, del d.lgs. 19 agosto 2016, n. 175, recante «Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica »”, il Ministero dell'Economia e delle Finanze - Struttura di Indirizzo, Monitoraggio e Controllo delle Partecipazioni Pubbliche - ha richiesto al Comune di Venezia di voler esprimere le proprie considerazioni in merito alla mancata realizzazione della misura di razionalizzazione deliberata relativamente a Cmv Spa.
Con nota Pec 192438 del 20/04/2021 l'Amministrazione Comunale ha riscontrato la richiesta di chiarimenti del Mef, precisando che nei piani di razionalizzazione succedutisi nel tempo è stata motivatamente prevista la dismissione differita della società, al fine di consentire il rimborso ai creditori dei debiti esistenti in capo alla società.
Tale differimento trovava, come detto, ulteriore e rilevante ragione sia in relazione ai tempi necessari per la procedura di cessione dei terreni del c.d. Quadrante di Tessera, sia per consentire il recupero dell’importante asset fiscale sopra menzionato.
Solo una volta concluse e definite le predette tematiche sarebbe stato dunque possibile procedere, senza pregiudizio, con la dismissione della società. Il Comune di Venezia ha, quindi, chiarito che si tratta di una complessa procedura di dismissione, il cui perfezionamento è correlato alla realizzazione di importanti operazioni e verifiche, volte a tutelare gli interessi e l'equilibrio della società e, conseguentemente, a non arrecare pregiudizio all'Amministrazione Comunale anche nella sua veste di socio unico.
È stato infine rappresentato che, a tutela di tali rilevanti interessi, si riteneva necessario porre in istruttoria la percorribilità di una dismissione di Cmv Spa mediante la diversa modalità consistente in una operazione di fusione inversa nella controllata Casinò di Venezia Gioco
Spa e che, in ogni caso, la Corte dei Conti - nel Referto sullo stato della razionalizzazione delle società partecipate dagli Enti territoriali del Veneto approvato con deliberazione n. 42/2021/Gest - ha compreso la difficoltà per gli Enti soci di rispettare i termini di dismissione delle partecipazioni societarie.
La società svolge attività non strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali dell'ente e ricade nelle seguenti fattispecie dell’art. 20: è priva di dipendenti e presenta un fatturato medio nell’ultimo triennio inferiore a 1 mln di €, pertanto è prevista la sua dismissione.

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