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Salmoiraghi: Casinò Campione, debiti per 106 mln di franchi

12 luglio 2017 - 09:05

Il sindaco di Campione d'Italia, Roberto Salmoiraghi, rende noti i debiti che il Comune e il Casinò hanno alla data del 30 giugno scorso.

Scritto da Anna Maria Rengo
Salmoiraghi: Casinò Campione, debiti per 106 mln di franchi

Affollatissima riunione, al salone delle feste del Casinò Campione d'Italia, durante la quale il sindaco Roberto Salmoiraghi ha snocciolato i dati relativi alla situazione debitoria del Comune e della Casa da gioco. "La prima slide proiettata era relativa alla situazione di cassa del Comune al 31 dicembre 2006, data in cui è subentrata la nuova amministrazione: il fondo di cassa era di 34.040.099,22 franchi svizzeri, non c'era anticipazione di cassa e tutte le fatture erano state pagate".

Diversa la situazione al 30 giugno 2017, quando è arrivata l'amminstrazione Salmoiraghi: "Risultato esserci un totale di fatture scadute non pagate pari a 8.913.400 franchi, cui aggiungere quelle che sono in euro, per un importo di 2.267.599. Ci sono poi state anticipazioni di cassa per 21.570.000 franchi". Quanto ai debiti del Casinò, sempre alla data del 30 giugno scorso, "aveva debiti nei confronti del Comune per 47.812.000 franchi, verso la banca per 30.100.00 franchi, c'è poi un mutuo chirografario per 6.696.000 franchi, fatture correnti scadute per 3.850.000 franchi cui aggiungere quelle degli hotel per 700.000, dei professionisti per 200.0000, del Campione Poker Team per 150.000, delle pulizie per 800.000, della manutenzione per 300.000. Ancora, la quota Tfr presso l'azienda, per 15.400.000 franchi. Il totale dei debiti del casinò è di 106.008.000 franchi (pari a circa 96 milioni di euro Ndr). Il debito complessivo del Comune, sommando quello del Casinò, ammonta dunque a circa 150 milioni di franchi".

"La situazione è drammatica e se non troveremo, ancora una volta, l'apporto dell'istituto bancario, non riusciremo a venirne fuori", commenta Salmoiraghi. "Certo è, inoltre, che se anche lo trovassimo, la situazione non potrà più essere quella di un tempo e ci sarà da parte di tutti la necessità di lasciare sul piatto lacrime, sempre appunto che si riesca ad andare avanti e che non si debbano prendere provvedimenti in merito. Siamo quasi al dissesto".
Ma di chi è la reponsabilità di questa situazione? "Questi dati dimostrano che probabilmente la gestione della Casa da gioco ha avuto qualche problema. Anche tenendo in considerazione il rapporto franco euro, anzi tenendolo nella massima considerazione, non giustifica una situazione così drammatica. Se la Casa da gioco non ha trasferito soldi al Comune, il sofferente sarebbe stato il Comune. Se il Comune avesse preteso i trasferimenti, il Comune sarebbe sano e la Casa da gioco in difficoltà. Qualcosa nel meccanismo non ha funzionato".
C'è il rischio del commissariamento? "Se non troviamo in un paio di mesi una soluzione con gli istituti di credito questo pericolo c'è. Noi vogliamo che l'occupazione rimanga tale, questa è la prima cosa, ma se arriva il commissario poi è tutto da ridiscutere. Stiamo profondendo i massimi sforzi per superare questo paio di mesi. Abbiamo un progetto di risanamento aziendale ma comporta tempo. Per esempio, se dovessimo emettere delle obbligazioni, ci vorranno almeno tre o quattro mesi: ce la faremo a tirare avanti? Intanto aspettiamo i 7,1 milioni di euro da parte dello Stato che per noi sono indispensabili. Se arriveranno, assieme a un piccolo aiuto da parte degll'istituto di credito, ce la possiamo fare. Abbiamo incontrato Rsu e Ooss, che si sono mostrate aperte a tutte le soluzioni per salvare l'azienda. Ho apprezzato questo spirito di collaborazione e le ringrazio".

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