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Verda (Campione 2.0): 'La patria non si vende e l'Italia ci ha dato il Casinò'

29 gennaio 2024 - 10:00

Il consigliere di minoranza Simone Verda (Campione 2.0) prende posizione sul dibattito nuovamente innescato sulla possibilità che l'enclave aderisca alla Svizzera.

Scritto da Redazione
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Campione non più d'Italia ma "di Svizzera"? La tematica è tornata di stretta attualità e ha riacceso un dibattito mai del tutto sopito.
A tale proposito, ospitiamo il contributo di Simone Verda, consigliere comunale di opposizione e capogruppo di Campione 2.0.

Il 27 gennaio ricorrevano gli 80 anni dall'evento denominato 'colpo di Stato' del comune di Campione, ossia la richiesta da parte della gente del paese di annessione alla Svizzera, mai comunque avvenuta. Si tratta di una storia ben conosciuta dal sottoscritto in quanto protagonisti di questo atto sono stati parenti molto stretti.
Riprendo la posizione del consigliere di maggioranza Sergio Aureli di  qualche tempo fa su "La Provincia". Aureli sostiene che a distanza di quattro anni (nel 2020 c'è stata l'elezione del sindaco Roberto Canesi) le problematiche sono sempre le stesse ed è per questo che torna attuale l'argomento: Aureli intravede quale soluzione quella di aderire alla richiesta di annessione formulata dalla Svizzera negli ultimi tempi al loro territorio.
Si vuole arrivare a tale soluzione solo perchè non si riesce a risolvere i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti e al problema delle macerie in materia edile.
Penso francamente che non siano argomenti che possano essere così decidivi e sostanziali per mobilitare le forze politiche svizzere e italiane per una 'cessione' o 'vendita' di un territorio nazionale. Atto che sarebbe una eccezionalità per degli stati democratici se non in caso di conquista bellica.

Mi chiedo come possa essere possibile l'affermazione di Aureli che la Svizzera abbia richiesto ufficialmente attraverso il consigliere di Stato ticinese onorevole Norman Gobbi l'annessione di Campione d'Italia; vorrei conoscere l'atto ufficiale e le parti che legittimerebbero tutto ciò.
Mi chiedo anche cosa ne pensino gli stati interessati e le loro autorità a partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i deputati territoriali comaschi, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il governo svizzero nella figura del ministro degli esteri Ignazio Cassis, ticinese d'origine.
Proclami di propaganda per cittadini in difficoltà nutrono solo aspettative e visioni nel futuro positive senza intravvedere pro e contro su una soluzione impossibile sulla sua fattibilità.
Oggi, per esempio, lo Stato svizzero permetterebbe ancora la sanità gratuita che grazie alla Regione Lombardia viene pagata dalla Stato italiano oppure pagherebbero il premio cassa malati mensile come un ticinese ? Il campionese pagherebbe il canone Rai ancora o, la tassa sulla tv che aumenterebbe del 300 percento , è così via...?!
Penso che sia oggi importante, invece di fantomatiche e velleitarie annessioni o conquiste straniere in tempo democratico, che tutte le istituzioni si attivino a risolvere problemi di un paese che sta morendo giorno dopo giorno.
Siamo italiani. Io sono di esserlo, non vendo i valori della nostra nazione, non vedo la madrepatria, i suoi valori e la sua storia, rispetto nello stesso tempo profondamente la Svizzera, nazione a cui siamo riconoscenti nel presente e nel passato ,cerchiamo però di risolvere i problemi per un rilancio economico e sociale del nostro territorio sempre e comunque unico al mondo.

Oggi è arrivato il momento che tutte le istituzioni facciano sentire la loro voce, senza proclami ma con atti concreti partendo, dalla autonomia regionale votata pochi giorni fa dal governo che potrebbe portare all'agognata autonomia speciale di Campione d'Italia .
La madre Italia ci ha dato un Casinò che ha permesso una vita molto dignitosa a tutti, una fiscalità privilegiata, contributi di stato importanti anche in tempo di crisi (la legge finanziaria non ha assolutamente ridotto il contributo di 10 mio euro anno), una possibilità di un ottimo dialogo con la confederazione che ci ha sempre permesso attraverso convenzioni di essere di fatto parificati in certi casi ai ticinesi.
L'Italia è la nostra patria, il nostro passaporto, la nostra identità, con loro e la sicura disponibilità della vicina Svizzera si può uscire da questa difficile e complicata situazione.
Ma non si vende e non si cede Campione a nessuno.

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