Ho letto con una attenzione sempre crescente le interviste rilasciate da diversi parlamentari in materia di legge sul gioco pubblico.
Allo stesso tempo mi sento in dovere di rimarcare che di case da gioco se ne è parlato, così mi è sembrato, in una sola occasione e per di più per lamentare il fatto che la fine anticipata della legislatura non aveva consentito ai commissari di audire i rappresentanti delle case da gioco: Comuni e Regione autonoma della Valle d’Aosta, proprietà e gestioni.
Credo o spero che presso gli uffici del Parlamento possano trovarsi depositati disegni e progetti di legge che i Parlamentari avevano, a suo tempo (1992, presentato quando era in discussione la possibilità di ampliare il numero delle case da gioco e, se non ricordo male, di casinò sulle navi da crociera.
Nelle relazioni accompagnatorie ai progetti e disegni citati si poteva leggere dell’invito della Corte costituzionale al Parlamento di legiferare in materia allo scopo di produrre una legge organica che mancava.
È anche possibile che leggi e decreti citati nei vari articolati siano superati, gli argomenti tecnici trattati certamente sono utilizzabili per inserirli tra quelli oggetto delle future audizioni in quanto è logico ma, forse, ancor più doveroso, ascoltare chi vive ed opera nelle case da gioco.
Non posso credere che le proposte di creare un corpo speciale di polizia, di norme per il controllo sul gioco e sui materiali utilizzati, di modalità di accesso, di istituzione ecc. siano obsolete e non usufruibili. È molto invitante, mi pare, evidenziare che nella documentazione dell’epoca troviamo, l’istituzione di un Albo dei gestori e dei croupier insieme a norme che oserei definire attuali.
Certamente è mia intenzione esclusiva farne un memento, forse troppo anticipato, alla Commissione che avrà in programma (se sarà nuovamente istituita) le audizioni non avvenute prima per i motivi riportati. Ho scritto quanto precede perché ritengo che l’attività in discorso abbia la necessità di una legge organica che manca. La natura giuridica delle entrate relative ai ricavi, il trend del mercato specifico e la rilevanza in campo turistico e occupazionale dell’attività in discorso costituiscono motivazioni più che valide e meritevoli di particolare attenzione da parte del Governo che verrà.
2017
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Venezia
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Saint Vincent
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Campione
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Sanremo
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Giochi tavolo
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39.242.423
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25.019.113
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27.004.141
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10.274.443
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Slot machines
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51.351.768
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32.323.689
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64.146.136
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34.515.991
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Totale ricavi
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90.594.191
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57.343.802
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91.150.277
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44,790.434
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presenze
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788.908
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362.967
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672.351
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205.012
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2019
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Venezia
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Saint Vincent
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Campione
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Sanremo
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Giochi tavolo
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40.354.233
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23.731.197
|
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8.893.923
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Slot machines
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52.446.511
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36.899.689
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35.537.170
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Totale ricavi
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92.800.744
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60.360.886
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44.431.593
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presenze
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701..790
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344.915
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191.715
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Ecco un chiaro esempio del mercato dell’azzardo autorizzato che evidenzia il trend. L’esempio è fatto utilizzando gli ultimi anni nei quali le case da gioco hanno potuto operare a pieno regime.
È pacificamente rilevabile come la temporanea chiusura del casinò di Campione d’Italia non ha prodotto, se non in una parte trascurabile, un incremento nelle rimanenti. Se ne possono dedurre due ipotesi: la prima che conferma un mercato in calo, la seconda che induce a pensare che la concorrenza svizzera sia, probabilmente, più attrattiva.
Mi permetto, in chiusura, di farne una terza, la eventualità che il costo del lavoro, pesando sempre più sulle gestioni, possa aver indotto ad un calo dell’offerta in quanto gravato, nel caso, dall’incidenza economica del servizio.