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Casinò e sindacati, Gaillard (Cgil): 'La concretezza delle donne un valore aggiunto'

08 marzo 2024 - 09:51

La segretaria regionale valdostana della Cgil, Vilma Gaillard, racconta il ruolo delle donne nella rappresentanza dei lavoratori del Casinò di St. Vincent e la sua evoluzione.

Scritto da Anna Maria Rengo
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Donne, casinò e sindacato. Una triade vincente e priva di conflitti in diversi casi, ma in altri con diversi punti critici, sia sul luogo di lavoro che nell'attività sindacale.
La raccontano, nello speciale pubblicato sul numero di marzo della rivista Gioco News, cinque donne impegnate nella rappresentanza sindacale dei lavoratori dei quattro casinò italiani. Cinque storie differenti e a volte opposte, ma accomunate dalla constatazione dei tanti passi in avanti che sono stati fatti.
Nella giornata internazionale della festa della donna, proponiamo online la prima delle interviste realizzate.

Da vent'anni Vilma Gaillard si occupa del Casinò di St. Vincent e anche ora che è segretaria regionale della Cgil continua a impegnarsi in prima persona nelle sue complesse vincende. “Vent'anni fa – racconta – le donne impiegate presso la Casa da gioco erano addette prevalentemente in ruoli amministrativi mentre ai tavoli da gioco avevano una presenza bassissima, si contavano davvero sulle dita
di una mano. Ora la situazione è migliorata ma dire che le donne raggiungano un numero pari a quello dell'uomo, specie ai tavoli da gioco, sarebbe un'utopia.”
In quest'arco di tempo “la fase concordataria e le varie 223 (la legge del 1991 che disciplina la messa in mobilità Ndr) che si sono susseguite hanno prodotto degli spostamenti e anche molte donne sono passate dagli ambiti amministrativi ai tavoli da gioco, ma tuttora restano in numero minoritario, anche se sono sempre più stimate per il loro modo di lavorare molto serio, attento e professionale. Invece
sono addirittura prevalenti in ambito amministrativo: dall'ufficio personale alla contabilità, dal marketing alla direzione”, prosegue Gaillard.
Quanto ai ruoli apicali, tuttavia, “non ricordo di aver mai sentito di un amministratore o di un direttore giochi donna”, constata la sindacalista.
Così come la politica, il sindacato sembra, fatta eccezione per alcune categorie, appannaggio principalmente maschile. Secondo lei c'è stata un'inversione di tendenza, in generale e per quanto riguarda la rappresentanza sindacale nei casinò?

“Sempre tornando a vent'anni fa, all'epoca ogni reparto del Casinò aveva la sua delegazione, composta da 25-30 persone: ci sono state numerose riunioni alle quali ero l'unica donna presente. Poi, pian pianino, anche nell'ambito della rappresentanza sindacale la presenza femminile è diventata più elevata ma non si può dire che le pari opportunità siano state pienamente raggiunte e che non ci siano difficoltà.”
Gaillard sottolinea in conclusione “il valore aggiunto delle donne nel sindacato. Indubbiamente portano una visione del quotidiano e del lavoro diversa, un altro punto di vista: più pratico, concreto, sintetico, proprio per il loro vissuto. Quando ho a che fare con donne nel sindacato, non solo in ambito Casinò ma anche altrove, trovo una capacità di analisi profonda e attenta. Pur dando spazio alla discussione, ci si focalizza di più sull'obiettivo e si tende ad andare subito alla meta, trovando una soluzione in maniera più concreta”.

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