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Casinò St. Vincent: 'Incassi 2024 superiori a piano concordatario'

04 febbraio 2025 - 10:01

Pronta la relazione al commissario giudiziale Ivano Pagliero sull'andamento del concordato del Casinò di St. Vincent nel secondo semestre: risultati superiori alle aspettative e firmato il nuovo Ccal.

Scritto da Amr
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Mancano gli ultimi passaggi formali, e in particolare la dichiarazione finale del tribunale di chiusura, ma con il finire del 2024 si è anche concluso il periodo concordatario del Casinò di Saint Vincent. La cui società di gestione,  come da prassi, ha dunque inviato al commissario giudiziale Ivano Pagliero la consueta rendicontazione semestrale sull'andamento del concordato nel secondo semestre del 2024, dalla quale emergono elementi assai positivi. 

GLI INCASSI - Infatti, il 2024 ha “consolidato e rafforzato ulteriormente l’ottimo trend che l’azienda ha avuto sin dalla riapertura avvenuta a fine giugno 2021 dopo l’emergenza Covid-19 e nei due anni successivi”. Complessivamente i ricavi hanno registrato un incremento di più di 10 milioni rispetto al piano concordatario dovuto principalmente ai risultati della casa da gioco, ma anche la parte alberghiera ha raggiunto considerevoli risultati (+17 percento) così come gli ingressi (+3 percento).

I BILANCI – Stesso positivo risultato anche sul fronte del bilancio. Dopo le ottime performances del bilancio d’esercizio 2023, approvato dall’assemblea dei soci il 30 aprile 2024 che ha chiuso con un utile di esercizio pari a circa 15,2 milioni di euro e dopo un altrettanto andamento ottimale del primo semestre 2024, “la gestione ha proseguito con regolarità incrementando sempre i risultati ottenuti e la disponibilità finanziaria. Questo ha consentito di procedere, ad ottobre 2024, al pagamento della quarta rata dei crediti chirografari”. 
Tale tendenza è proseguita anche nel secondo semestre 2024 ed è di particolare rilevo che “la disponibilità di cassa e dei conti correnti bancari al 31 dicembre 2024 ammontava a circa 13,3 milioni di euro senza considerare l’importo investito in titoli di Stato per circa 41,6 milioni di euro che conferma ulteriormente la tendenza positiva del 2023, già largamente superiore rispetto alle previsioni del Piano concordatario.
I ricavi della società di gestione al 31 dicembre 2024 sono pari a 76.245.332 euro con uno scostamento di 16.834.582 euro rispetto al Piano. Al 30 novembre 2024 l’Ebitda di Cava è di 16.579.874 euro mentre la proiezione al 31.12.2024 riporta un Ebitda pari a 17.636.724 euro con uno scostamento positivo rispetto al piano che prevedeva un Ebitda pari a 12.838.079 euro.
La variazione positiva è “principalmente riconducibile al notevole incremento dei ricavi complessivi. I costi sono in aumento per effetto principalmente dei costi variabili collegati all’incremento dei ricavi”.
Sulla base di questi dati, il risultato ante imposte previsto a dicembre 2024 registra anch’esso uno scostamento molto significativo e superiore di circa 7 milioni di euro rispetto al piano, che prevedeva un risultato ante imposte pari a euro 11.427.220, nonostante la disomogeneità del dato sugli ammortamenti tra consuntivo e piano. Quest’ultimo recepiva infatti il calcolo effettuato sui valori di perizia degli immobili, decisamente inferiore al valore riportato nei bilanci e nella proiezione a dicembre 2024.

LA LIQUIDITA' – Nella relazione si fa riferimento anche alle disponibilità liquide e al confronto con quanto previsto nel Piano concordatario, evidenziando che nel secondo semestre dell'anno passato “le disponibilità liquide, al lordo degli investimenti in titoli di Stato ed agli interessi da essi generati, erano pari a euro 50.108.306 con un incremento nel secondo semestre pari a euro 4.758.094 considerato che al 31 dicembre erano pari a euro 54.886.400, sempre al lordo degli investimenti effettuati e degli interessi maturati”. Il piano prevedeva invece “una liquidità finale pari a euro 11.702.749 al netto delle risorse destinate al soddisfacimento dei creditori ed al netto della riserva indisponibile (euro 2.000.000). L’incremento rispetto al piano al 31 dicembre 2024 è pertanto molto significativo”.

LA FORZA LAVORO – La Casino de la Vallée Spa fa anche il punto sulla forza lavoro: al 1° luglio 2024 i dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato pari 356 unità (300 Casa da gioco e 56 servizi alberghieri) ed al 31 dicembre 2024 erano pari a 355 unità (296 Casa da gioco e 59 servizi alberghieri). 
Nel corso dell’anno la società ha utilizzato contratti a tempo determinato (Fte 47,46), oltre a personale extra (Fte 1,56) impiegato principalmente nei fine settimana e in occasione di eventi. Sono state altresì assunte 33 risorse a tempo determinato nella Casa da gioco (29 nell’area gioco come Tecnici di gioco, 2 operai nella manutenzione slot e 2 nell’area amministrativa).

LE RELAZIONI SINDACALI – Un excursus anche sulle relazioni sindacali e sui risultati cui hanno portato nell'anno. Partendo da marzo, quando è stato definito un accordo sindacale firmato da Savt, Cisl e Ugl/Ulas (non è stato sottoscritto da Cgil, Uil e Snalc) volto a regolare alcuni istituti del verbale di accordo 11 febbraio 2019 che avevano scadenza al 31 dicembre 2023. In particolare, si ricorda nella relazione, le organizzazioni sindacali avevano chiesto di attivare il confronto previsto dal punto 10 dell’Allegato A al verbale di accordo dell'11 febbraio 2019 (reintroduzione della quattordicesima), sollecitando la reintroduzione della Quattordicesima mensilità.
Ancora, si legge ancora nella relazione, il 2 dicembre è stato sottoscritto il nuovo contratto collettivo aziendale di lavoro che pone fine a un lungo periodo di incertezza normativa e di consultazioni. 
Infatti, si ricorda, la società, “raccogliendo l’esigenza di un impianto contrattuale più aderente al settore del gioco, aveva a suo tempo formulato una proposta di contratto collettivo specifico per l’organizzazione del lavoro e il sistema professionale della Casa da gioco che rispettasse al tempo stesso i vincoli di costo e di autonomia imprenditoriale che sono alla base del complesso programma di risanamento della Società”.
Sulla proposta aziendale “si è aperto un confronto approfondito e complesso, già a partire dal 26 ottobre 2021, essendo state le Parti sempre consapevoli dell’importanza degli esiti dello stesso per il futuro del complesso aziendale”.

Come noto, il nuovo Ccal “sostituisce a partire dal 1° gennaio 2025 ogni altro regolamento, accordo o disposizione che intervenga sulla disciplina del rapporto di lavoro così come nello stesso regolata, fatti salvi: l’accordo in materia di Fondo di Previdenza del 21 marzo 2023, Cassa Assistenza del 29 marzo 2023, quello stipulato per regolare la materia dei contratti a tempo determinato del 26 settembre 2023 e quello stipulato in attuazione della procedura di cui alla legge 223/1991 del 29 luglio 2024”.
L’efficacia dell’accordo che introduce il nuovo Ccal “è stata condizionata dagli esiti della consultazione che le organizzazioni sindacali hanno condotto presso i lavoratori e dei cui esiti positivi è stata data notizia alla società il 23 dicembre 2024”. La società di gestione sottolinea: “Un nuovo Ccal non presenta incrementi significativi di costo che non fossero già previsti da pregressi accordi e automatismo. Stabilizza, invece, per il futuro e per i neo-assunti un struttura di costi più aderente alle evoluzioni di mercato”. 

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