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Mance e operatori di sala, le ricadute sul costo del lavoro

17 agosto 2023 - 12:45

Al momento di chiedere agli operatori di sala dei casinò di dichiarare le mance, ci sono da analizzare le ricadute anche sul costo del lavoro.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Dan Smedley su Unsplash

Foto di Dan Smedley su Unsplash

Mi ritrovo a parlare di una vicenda che mi ha interessato qualche giorno fa non tanto perché si tratta di case da gioco quanto da ex sindacalista abbastanza impegnato e non solo per questioni riguardanti il personale addetto al gioco.
Se al casinò di Venezia è stato vietato ai valletti di accettare mance dai clienti, ritengo che la questione delle mance in discorso, cioè se rientrano o meno tra la entrate di cui alla Legge n.488/86, abbia trovato una soluzione favorevole per la gestione da parte dei loro consulenti legali.

Ecco la legge citata: dal titolo: Entrate speciali a favore dei comuni di  Sanremo e Venezia, che recita al comma 1: “Le entrate derivanti ai Comuni di Sanremo e Venezia alle gestione di cui al Rdl 22 dicembre 1927, n.2448 convertito dalla L. 27 dicembre 1928 n.3125, nonché al Rdl 16 luglio 1936, n. 1404 convertito dalla L. 14 gennaio 1937 n. 62, sono considerate, fin dalla loro istituzione, entrate di natura pubblicistica da classificarsi nel bilancio al titolo I, entrate tributarie. Non si dà luogo al rimborso delle imposte dirette già pagate”.

Non sono convinto della determinazione alla quale eventualmente sono giunti, ma la mia personale opinione conta ben poco. Intendo occuparmi di una problematica diversa: l’influenza del trattamento delle mance in parola ai fini del costo del lavoro, il che mi interessa maggiormente e penso anche al datore di lavoro.
La tassazione Irpef, come la Legge bilancio 2023 statuisce, è del 5 per cento sino a un reddito dell’anno precedente di 50.000 euro. Come reddito di lavoro dipendente dovrebbe essere soggetta a contribuzione pensionistica e a ritenute. Rimane eventualmente da verificare per quanto inerisce il trattamento di fine rapporto. 

Le mance, dal punto di vista civilistico, assumono rilievo a norma dell’art. 770 codice  civile lo ripeto, che, nel secondo comma, afferma che non costituisce donazione la liberalità che solitamente si usa fare in occasione di servizi resi o comunque in conformità agli usi. La mancia è una liberalità d’uso e questo per comune consenso. E aggiungo che nelle forme più consuete, la mancia è un liberalità remuneratoria d’uso caratterizzata da un movente remuneratorio e, infatti, ad esempio, la mancia che si dà al cameriere dell’albergo o del ristorante.
A questo punto non rimane che stabilire se contratto e trattamento di lavoro degli addetti alla sala (valletti lo preferisco), stante le loro mansioni nel rapporto con la clientela, possono o no essere quelli dei dipendenti di alberghi e ristoranti.

È vero che ai valletti, per quanto ne conosco, sono demandate altre mansioni quali, ad esempio, il portare i casiers dei gettoni al tavolo nei cambi o nei casi di aggiunte rigorosamente scortati da un ispettore  da un controllore comunale cose viste in altra casa da gioco.
Sicuramente l’occasione della mancia è collegabile alle operazioni di cui si è detto in precedenza, prima dell’esempio appena proposto.
Ammesso che la mancia sia un reddito da lavoro dipendente in quanto ricevuta dal cliente della casa da gioco in forza dell’occasione che il datore di lavoro fornisce tramite le mansioni  assegnate al lavoratore c’è da credere che sia ammessa a contribuzione pensionistica per l’importo reale.
La tassazione agevolata di cui alla citata legge non dovrebbe costituire impedimento alla conclusione che precede.
Di regola il fenomeno della mancia esaurisce la sua rilevanza nel rapporto utente – lavoratore ed è una attribuzione gratuita.

Assume altra veste quando essa ha peculiari caratteristiche per cui, in considerazione delle quali, è assunto, nei contratti collettivi o individuali di lavoro quale elemento che giustifica una retribuzione di lieve entità.
Anche se, come appare dalla pretesa tramite il divieto, necessita stabilire se le mance al valletto sono da ricomprendersi tra le entrate derivanti alla casa da gioco, e occorre verificare se i valletti sono d’accordo ad aderire alle richieste dell’azienda e a quali condizioni.
Da controllare l’effetto che potrebbe produrre la notizia del divieto ai giocatori.

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