Ugl: 'Priorità a senso di responsabilità verso autorità sanitarie'
L'Ugl Terziario sottolinea come l'immediata riapertura dei Casinò senza attenta valutazione dei potenziali mancati introiti dei clienti extra regionali potrebbe in questo momento gravare ulteriormente sui bilanci delle società.
Scritto da Anna Maria Rengo
I lavoratori del gioco e i loro sindacati scendono in piazza, il 26 marzo, per chiedere la riapertura del settore e sollevare l'attenzione sui mille e gravi problemi che il prolungato lockdown sta provocando, ma valutazioni e distinguo arrivano da parte dei sindacati attivi presso i casinò, anch'essi chiusi ai sensi dei Dpcm che i due governi, il Conte 2 e quello nuovo a guida di Mario Draghi, hanno emanato.
Scelta dell'Ugl Terziario è infatti stata quella di non aderire alla prossima manifestazione e, scendendo nel dettaglio delle valutazioni fatte a Sanremo, secondo Alessandro Romeo, membro delegato di segretaria Rsa responsabile della comunicazione Ugl Terziario Casino Sanremo, "non è nostra capacità, ne volontà, valutare se le norme dei Governi siano più di tipo etico-morale che sanitario.
Noi non possiamo pretendere una riapertura generalizzata del comparto dei giochi; non ci pare una richiesta coincidente con l’univoca opinione espressa dalle istituzioni, e dalle autorità sanitarie, relativamente alle differenti situazioni epidemiologiche nelle diverse aree geografiche del paese. Senza contare che i Casinò non potrebbero ospitare la numerosa clientela proveniente da altre regioni; tenuto conto del divieto di spostamento".
Con una riapertura in queste condizioni, secondo il sindacalista, "si correrebbe il rischio gravare ulteriormente i costi delle società, privandole nello stesso tempo degli introiti prodotti dai clienti extra regione. Un grave ed ulteriore danno ai bilanci già dissestati delle società pubbliche che gestiscono le Case da gioco".
Piuttosto, "abbiamo preferito manifestare (qualche giorno fa Ndr) a Sanremo per la riapertura dei Casinò, in analogia con la apertura dei teatri e dei cinema preventivata dalle istituzioni in data 27/03/2021.
In quell’occasione i lavoratori hanno chiaramente preso coscienza sulla netta distinzione tra le finalità delle Case da gioco italiane e il resto del mondo 'gaming'. Pensiamo che, come per la cultura, anche per i Casinò dovrebbe essere maggiormente evidenziata la specifica e preordinata finalità di pubblico interesse. Stiamo parlando di società in controllo pubblico, le cui entrate, occorre ribadirlo, sono destinate esclusivamente al risanamento dei bilanci degli enti pubblici locali (unici azionisti) e al finanziamento di opere pubbliche".