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Ugl Sanremo: 'Ooss, incontro pubblico per scendere sul piede di pace'

31 gennaio 2022 - 08:38

Il responsabile aziendale dell'Ugl Terziario, Massimiliano Moroni, invita le altre sigle sindacali a un incontro sul futuro del Casinò Sanremo.

"Un incontro pubblico, come avvenuto in passato, in modo da confrontarci serenamente in modo chiaro e diretto". Lo rivolge ai colleghi delle altre sigle sindacali Massimiliano Moroni, responsabile aziendale dell'Ugl Terziario al Casinò di Sanremo, al fine di rendere "un utile e completo servizio di informazioni a tutti i lavoratori".

Tuttavia, in un contesto di disponibilità al confronto, il sindacalista esprime alcune perplessità sulle dichiarazioni dei rappresentanti delle altre sigle sindacali E chiede ai lavoratori: "Perché scendere sul piede di guerra?" e soprattutto "Contro chi dovremmo combattere?" e ritiene che "venuta meno l’evidenza scientifica delle rivendicazioni sugli ormai celeberrimi 'dati', la protesta pare orientarsi sulla riorganizzazione di tutti i reparti. Argomento quest’ultimo, peraltro, già oggetto della nostre richieste di incontro all’azienda e al sindaco".

Dunque, "saremmo lieti" dunque di "poterci confrontarci con le altre Ooss su questo tema condiviso, fiduciosi che le nostre divergenti opinioni verranno ritenute degne di credibilità".

Moroni ritiene inoltre: "Non mi pare che la riorganizzazione di tutti i reparti, da noi sempre ritenuta prioritaria, sia stata posta al centro dell’attenzione durante i 26 giorni di sciopero. Mentre ora, improvvisamente, sarebbe divenuta primario oggetto del contendere, nonché motivazione per far scendere i lavoratori sul piede di guerra".
Il sindacalista Ugl osserva inoltre, in disaccordo su quanto ritengono altre sigle in merito alle "inesistenti relazioni sindacali e alle aperture tavoli di dialogo", che "il Cda ha attuato una disposizione organizzativa sperimentale, garantendone il monitoraggio, e con scadenza al 31/03/2022; ha messo in discussione la sua iniziale impostazione ed ha provveduto a modificarla; e ci ha invitato al dialogo concedendo il tavolo per discutere le nostre proposte tecniche". Non solo, "proprio giovedì scorso, l’azienda ha invitato tutti i sindacati, presentandoci interessanti proposte di modifica degli orari dei giochi lavorati.
Ora, se la modifica degli orari del reparto giochi è il reale motivo di scontro che ha causato lo sciopero, mi pare che l’azienda abbia dimostrato più che disponibilità sul tema, ed abbia concesso i tavoli di dialogo. Davvero mi domando come possano essere definite inesistenti queste relazioni sindacali. Addirittura così conflittuali da spingere i lavoratori sul piede di guerra!".

Inoltre, ricordando le dichiarazioni pubbliche di altre sigle, secondo le quali, riporta Moroni, "l’obiettivo sarebbe quello di 'raggiungere un accordo condiviso a tutela delle retribuzioni dei lavoratori e aprire un tavolo di trattativa sulla riorganizzazione di tutti i reparti'" il sindacalista chiede: "mi perdonino il quesito i colleghi: ma la ricerca di un accordo non dovrebbe prevedere l’esistenza di un disaccordo?

Parrebbe infondato e pretestuoso ritenere l’azienda in disaccordo sia sulla tutela delle nostre retribuzioni che sulla riorganizzazione di tutti i reparti.
Noi abbiamo responsabilmente cercato di far comprendere ai lavoratori che la tutela delle retribuzioni viene garantita dagli equilibri di bilancio della società; e che, senza di essi, i rischi per i dipendenti della Casa da gioco potrebbero estendersi ben oltre la garanzia del salario. Anche questo secondo punto non mi pare possa giustificare la discesa in guerra".

Infine, "per quanto riguarda la riorganizzazione di tutti i reparti", il Cda "è impossibilitato ad agire a causa di vincoli burocratici e degli adempimenti normativi previsti nelle delibere dell’amministrazione comunale. Sollecitare la proprietà su questo argomento era l’oggetto della nostra richiesta di incontro al sindaco.
Sappiamo che l’amministrazione comunale, ai sensi della delibera 91/2018, si sta attivando per l’adozione dei necessari provvedimenti, e ne siamo soddisfatti.
Tutto procede dunque, in modo trasparente, anche se con i tempi lunghi e le complesse modalità previste per la gestione di una Società partecipata da una pubblica amministrazione.

La disamina dei fatti non rileva a mio parere motivi validi per ventilare intenti bellici. Mentre pare dissiparsi sempre più in me il dubbio di strumentalizzazioni delle azioni di lotta dei lavoratori, presumibilmente dovute ad ingerenze politiche", Moroni invita "i lavoratori a tenersi informati e verificare attentamente le informazioni al fine di evitare il rischio di essere strumentalizzati. Proveniamo tutti da un periodo di forti tensioni. Ed occorre fiducia e cooperazione da parte di tutti in questo momento di grave crisi. Le guerre, ancor più se prive di gravi motivazioni, producono danni irreparabili. E per questi motivi che dovremmo essere tutti sul piede di pace".

 

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