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University of London: "Codice etico professionale negli studi sul gioco"

07 aprile 2014 - 09:56

I ricercatori della University of London hanno affermato che l’industria del gioco non dovrebbe condurre propri studi sui problemi legati alla dipendenza, poiché i loro rapporti rischiano di essere troppo soggettivi.

Scritto da Mc
University of London: "Codice etico professionale negli studi sul gioco"

 

Tra le ricerche che sono state messe sul banco degli imputati dai ricercatori universitari, c’è il rapporto ‘Fair Game’ (Gioco Leale, ndr) che, a detta degli studiosi, era troppo conservatore: Il Responsible Gaming Trust (Rgt) dovrebbe attuare cambiamenti nella ricerca, puntando su riforme coscienziose.

La professoressa Rebecca Cassidy, ricercatrice capo del progetto dei rapporti all’interno dell’industria del gioco, afferma che soggetti esterni, come enti di beneficenza e il governo, possono influenzare le relazioni e creare soggettività.

“Questa ricerca - sottolinea - dimostra che l'industria del gioco, gli enti di beneficenza che sono finanziati da contributi dell'industria e il governo hanno troppa influenza sulla ricerca. Controllano i finanziamenti, stabiliscono la priorità delle questioni banali, determinano chi può accedere a dati decisivi e impostano i termini di tale accesso”.

Ha anche indicato che i metodi condotti per la ricerca non sono stati correttamente eseguiti e come tali hanno reso i rapporti inefficaci. “Come risultato, la ricerca sul gioco non fa le domande giuste. Invece di attribuire la colpa per la dipendenza da gioco all'individuo, dovrebbe invece concentrarsi su come l'industria e lo stato beneficiano di determinate politiche”, aggiunge la ricercatrice.

 

LA CONCLUSIONE - Secondo gli studiosi, in conclusione, dovrebbe essere introdotto un codice etico professionale per gli studi sul gioco per garantire la corretta rilevazione dei dati ed evitare rapporti soggettivi e poco equilibrati.

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