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Risso (Fit): 'Tabaccherie al centro del sistema del gioco pubblico'

29 aprile 2019 - 07:45

Giovanni Risso, presidente della Federazione italiana tabaccai, commenta linee guida dell'Agcom sul divieto di pubblicità al gioco previsto dal decreto Dignità.

Scritto da Redazione
Risso (Fit): 'Tabaccherie al centro del sistema del gioco pubblico'

“Le nuove linee guida Agcom hanno di fatto riportato le tabaccherie al centro del sistema del gioco pubblico italiano”.

 

Lo afferma Giovanni Risso, presidente nazionale della Federazione italiana tabaccai, nel suo commento alla pubblicazione delle linee guida dell'Agcom- Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sull'attuazione del divieto di pubblicità al gioco previsto dal decreto Dignità.

 

"Leggendo le linee guida che Agcom ha pubblicato, possiamo affermare con grande soddisfazione che le nostre osservazioni sono state attentamente valutate dando luogo a regole ragionevoli che ci permetteranno di proseguire con il nostro lavoro", si legge ancora nella nota della Fit.
 
 
Come richiesto dalla federazione nelle audizioni che hanno preceduto la stesura delle linee guida infatti, saranno ancora consentite le insegne esterne, mentre all’interno delle tabaccherie si potranno mantenere loghi e vetrofanie, esporre i prodotti di gioco, le giocate vincenti, i jackpot e ogni forma di 'pubblicità progresso'.
 
 
In secondo luogo, ricorda ancora la nota, "è stata tracciata una linea netta tra la pubblicità dei prodotti di gioco (vietata) e l’informazione (consentita) al giocatore che gli permette di fare scelte consapevoli e lo tutela dai rischi del gioco irregolare. Infine, considerate le tipologie di divieti introdotte dal decreto Dignità, siamo convinti che le tabaccherie possano rappresentare il luogo privilegiato di contatto e di comunicazione verso i giocatori. Si tratta quindi di un grande risultato, scaturito da un dialogo con l’Autorità Garante improntato al realismo e libero da ideologie o pregiudizi. Chissà che in futuro non si possa fare altrettanto con quella parte di politica, soprattutto locale, che preferisce il proibizionismo al confronto".
 

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