skin

Videogame, esaurito in 3 ore il Fondo intrattenimento digitale

01 luglio 2021 - 08:48

Subito chiuso lo sportello per la richiesta del fondo intrattenimento digitale, il commento di Iidea: 'Fondi insufficienti'.

Scritto da Daniele Duso
Videogame, esaurito in 3 ore il Fondo intrattenimento digitale

Che quattro milioni di euro fossero davvero pochi lo si sapeva sin dall'inizio. E infatti i finanziamenti previsti dal First playable fund, il fondo intrattenimento digitale inserito a maggio nel Decreto rilancio, sono esauriti nel giro di poche ore nella mattinata di ieri, 30 giugno. Una dimostrazione ulteriore, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il settore, in Italia, è vivo, e avrebbe necessità di una spinta per crescere ulteriormente: proprio quello che potrebbe garantire il Fid.

Stando ai dati presentati da Iidea, l'associazione degli sviluppatori di videogiochi italiani, il settore, nel 2020, ha visto un giro d'affari di 2 miliardi 179 milioni di euro. La stragrande maggioranza dei quali finiscono nelle casse di qualche publisher straniero. La produzione infatti, in Italia è bassissima, e non certo perché manchino imprese, professionisti e idee. Gli studi di sviluppo ci sono, danno lavoro a più di mille persone, ma complessivamente fatturano meno di 70 milioni di euro (dati Iidea aggiornati all'ultimo censimento, del 2019). Si tratta per lo più di piccoli studi che tirano a campare, con solo una decina di aziende, o poco più, che riesce a superare i 2 milioni di euro annui di fatturato. Con un mercato potenziale, di fronte, di quasi 17 milioni di persone. Tanti sono, infatti, i videogiocatori italiani.

Anche considerando questi dati il Governo, a maggio, aveva finalmente dato vita al First playable fund. Un contributo a fondo perduto utilizzabile sia in fase di pre-produzione che di sviluppo attivo, a copertura dei costi totali sostenuti fino al 50 per cento degli stessi. Una novità per l'Italia, che così si allineava a quanto fanno altri paesi europei per il settore, dando un sostegno alle aziende che sviluppano il cosiddetto intrattenimento digitale (che poi è anche molto altro, dato che i videogiochi sono utilizzati anche per la promozione turistica, per l'apprendimento, e in molti casi anche come terapia e strumenti di inclusione sociale). 

Lo sportello per presentare la propria richiesta di finanziamento, dunque, è stato aperto ieri, 30 giugno, ed è stato letteralmente preso d'assalto, costringendo i responsabili alla chiusura dopo circa 3 ore dall'avvio, anche a fronte del fatto che i fondi disponibili erano già esauriti, con molte aziende tagliate fuori dal contributo.

Sempre nella serata di ieri è giunta anche una nota di Iidea, per la quale l'istituzione del Fondo intrattenimento digitale era stato il risultato di un lungo dialogo con la politica, ma che ora sottolinea nuovamente l'inadeguatezza della cifra messa a disposizione: "Fondo intrattenimento digitale: fondi insufficienti per coprire le esigenze del settore, necessario l'immediato rifinanziamento della misura di sostegno promossa dal Mise e gestita da Invitalia e il potenziamento della sua dotazione finanziaria". Questo il commento di Iidea a fronte della chiusura dello sportello a poche ore dalla sua apertura. "Se da un lato l'ampia partecipazione può essere vista come un segnale positivo di interesse per l'intervento, dall'altro conferma l'assoluta inadeguatezza della dotazione finanziaria disponibile per sostenere lo sviluppo dell'industria dei videogiochi italiana".

Articoli correlati