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Chiacchio (Giocare legale): ‘Il Governo agevoli la ripartenza’

23 settembre 2021 - 09:33

Dalla fiera Enada di Rimini il presidente di Giocare legale, Pasquale Chiacchio, rinnova appello al Governo per la riduzione di almeno il 50 percento della tassazione sul settore.

Scritto da Ac
Chiacchio (Giocare legale): ‘Il Governo agevoli la ripartenza’

Rimini - “Il settore del gioco pubblico sta vivendo un momento particolarmente critico essendo alle prese con una difficile ripartenza. Ma a rendere tutto ancora più difficile è l’assenza di provvedimenti specifici da parte del Governo, che di fronte a un’emergenza straordinaria non sta legiferando con misure emergenziali, almeno per quanto riguarda il nostro comparto.
Per questo continuiamo a chiedere in tutte le sedi di intervenire, continuando un confronto costante con la politica a tutti i livelli, con la nostra proposta principale che è quella di attuare una riduzione di almeno il 50 percento della tassazione sul settore limitatamente alla durata della situazione di emergenza”.

A parlare è Pasquale Chiacchio, presidente di Giocare legale, che rilancia il suo messaggio dalla fiera Enada di Rimini.

“La nostra richiesta non è certo quella di fare un regalo al settore, ma si tratta semplicemente di adottare una soluzione ragionevole e in linea con le esigenze degli operatori che hanno bisogno di incentivi per poter ripartire con le attività dopo mesi di chiusura e tanti oneri da gestire in questa fase”, spiega Chiacchio. “Per questo il taglio della tassazione consentirebbe di dare ossigeno alle imprese ed evitare la chiusura di tante attività, soprattutto le più piccole, con la conseguente perdita di lavoro per tante persone”.

Una proposta che Chiacchio avanza “a tutela dell’intera filiera, senza distinzioni”. Per poi spiegare: “La nostra federazione intende tutelare le esigenze di tutti gli attori del gioco e non solo di determinate categorie perché si tratta di un’esigenza generale di salvaguardia dell’intero settore. Con lo stesso approccio siamo venuti in fiera a Rimini, anche per dare un segnale di partecipazione, di unione del settore, e siamo assolutamente contrari a chi pensa invece di fare distinzioni tra un segmento del gioco o l’altro, magari anche proponendo di sacrificarne uno in favore di altri. In questi giorni sentiamo avanzare proposte di eliminare le slot dai bar, sarebbe un errore gravissimo e un’azione letale per le categorie di lavoratori che vivono di quel prodotto”.
 

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