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Gioco illegale a due cifre, Eurispes: 'Urge riordino nel riordino'

22 marzo 2021 - 11:26

I dati di Adm sui controlli parlano chiaro, e altrettanto fa l'Eurispes: sul gioco illegale - favorito dai lockdown - non c'è più tempo da perdere, senza dimenticare il riordino nazionale del settore.

Scritto da Fm
Gioco illegale a due cifre, Eurispes: 'Urge riordino nel riordino'

Pochi giorni fa il primo lockdown per il contenimento del Covid, decretato dal Governo Conte 2, ha "compiuto" un anno, e nella primavera di 12 mesi fa nessuno di certo allora poteva immaginare che in quella seguente dopo ci saremmo ritrovati ancora nella stessa situazione, seppure decisamente “alleggerita” rispetto al 2020, per fortuna.
Con la prosecuzione delle restrizioni già in atto anche per il settore dei giochi terrestri. Chiuso allora e chiuso ancora oggi, seppur con l'eccezione delle lotterie e della finestra temporale aperta la scorsa estate, e subito nuovamente serrata all'arrivo dei primi freddi. Precipitando il comparto e i suoi occupati in un gelo senza fine, per il quale non sembra prospettarsi un'imminente bella stagione.


A fiorire una sola cosa, vorremmo dire proseguendo in questa metafora: i casi di gioco illegale. Documentati ormai costantemente dalla cronaca, con le note di forze dell'ordine e dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli a raccontare episodi sempre più fitti, e trovate anche piuttosto “creative”, con sale scommesse “trasferite” dentro la propria abitazione o nel sottoscala di un palazzo, serrande delle location di gioco tirate su alla chetichella, in barba ai provvedimenti vigenti, per far entrare i clienti irriducibili, e chi più ne ha più ne metta.
Un fenomeno denunciato dalla politica così come dalle rappresentanze del settore lecito, unite per chiedere la riapertura delle attività, proprio come argine contro questa illegalità dilagante, almeno nelle zone gialle.
Nel Governo al momento, a causa della lentezza della campagna vaccinale e della contemporanea avanzata delle varianti di Covid, prevale la linea della prudenza con un Dpcm in vigore fino al 6 aprile che pone fine ad ogni speranza di riapertura per il mondo dell'intrattenimento.
Ma intanto il gioco illecito prospera, come dimostrano i dati relativi ai controlli svolti da Adm in questi mesi, registrando maggiori tassi di illegalità rispetto agli anni precedenti, come ricordato anche dal direttore generale Marcello Minenna.
Un tema in cerca di soluzioni, al centro di uno speciale pubblicato sulla rivista cartacea di GiocoNews di marzo, consultabile nella sua interezza a questo link, del quale oggi proponiamo la prima parte.

ILLEGALITÀ A DUE CIFRE SECONDO I CONTROLLI DI ADM - Per analizzare il sistema dei controlli sul mercato dei giochi in Italia, è possibile suddividere l’annualità 2020 in quattro grandi macro periodi: il primo bimestre di generale normalità; il secondo trimestre (marzo – maggio) corrispondente al periodo di generale chiusura degli esercizi commerciali; il terzo (da giugno a ottobre) di ipotetica normalità con particolare attenzione a determinati fattori; il quarto periodo, ultima parte dell’anno in cui si è ritornati alla situazione di lockdown del mondo dei giochi fisici.
L’analisi di questi quattro macro periodi ha evidenziato la tesi fondamentale: maggiore è stato il numero delle attività svolte dal personale Adm sul territorio nel periodo di chiusura, più alto è stato il tasso di positività relativo all’indice di presidio.
Se nel periodo gennaio-novembre 2020 i controlli sono stati complessivamente circa 1800 con un tasso di positività del 3,62 percento, nell’ultimo trimestre dicembre 2020 – febbraio 2021 (quindi a reti di raccolta retail chiuse e pertanto indirizzando tutti i controlli nel settore del sommerso) sono stati realizzati circa 400 controlli con un tasso di positività del 6,87 percento. Quasi il doppio degli undici mesi precedenti.
Tra l’altro, molte delle positività sono state realizzate grazie ad una mirata azione di contrasto realizzata in 13 province italiane sotto l’egida del Copregi, il “Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori, presieduto dal direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli ed è composto dai vertici delle tre forze di polizia: attraverso appositi tavoli tecnici, pianifica e coordina le operazioni di controllo sul territorio orientate a interventi organici, sistematici e capillari contro l’illegalità nel settore del gioco, contrasta il gioco illegale e le infiltrazioni della criminalità organizzata, perseguendo, al contempo, il fine della sicurezza e della tutela dei minori.
Una situazione analoga si riscontra sul mercato degli apparecchi da intrattenimento (Awp e Vlt): fino a maggio i dati riportano 2750 controlli con un tasso di positività di poco inferiore al 12 percento. Nell’ultimo bimestre sono stati effettuati 607 controlli con un tasso di positività più alto di oltre 2 punti percentuali e pertanto superiori al 14 percento.
E vediamo al progenitore di tutti i giochi: il Lotto. Nei primi mesi del 2020 su 1000 controlli si riscontrava una positività di circa il 9 percento; in analogo periodo del 2021 il tasso di positività è salito oltre il 10 percento.
Dati che lasciano poco spazio ai dubbi sulla gravità della situazione e che hanno spinto l’Agenzia a istituire, fra luglio e novembre 2020, due nuove strutture di rilevante valore strategico proprio per le attività di vigilanza e controllo: il Gruppo “Operazioni”, posto alle dirette dipendenze della Direzione generale, e l’Ufficio Controlli Giochi, inquadrato invece organicamente nella Direzione Antifrode e controlli.

EURISPES: “LE RESTRIZIONI APRONO LE PORTE AL GIOCO ILLEGALE" - Fra le tante iniziative per il contrasto dell'illegalità poste in essere da Adm c'è il Tavolo permanente di osservazione ed analisi delle fenomenologie criminali istituito insieme con l'istituto di ricerca Eurispes. E proprio ad esso, tramite i direttori dell’Osservatorio permanente Giochi legalità e patologie, gli avvocati Andrea Strata e Chiara Sambaldi, abbiamo chiesto un commento a riguardo.
“L’Osservatorio Eurispes ha da tempo espresso la propria posizione riguardo alle dinamiche espansive del gioco illegale come conseguenza di restrizioni introdotte al gioco legale.
Si può dire che è uno dei focus cui è stato dedicato particolare spazio sin dai primi studi, ricostruendo il contesto evolutivo di questa particolare area”, esordisce Strata. “Le ricerche e gli studi dell’Osservatorio hanno valorizzato le posizioni espresse dai massimi esponenti delle Istituzioni deputate al contrasto dei fenomeni illeciti e criminali in particolare il Procuratore nazionale Antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, e i magistrati che da anni si occupano di reati specifici in materia di giochi e scommesse. Anche i dati offerti dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, relativamente agli accertamenti e ai sequestri eseguiti, hanno confermato le tendenze evidenziate. Certo, il contesto critico creato dalla pandemia, se da un lato, ed in linea generale, ha ridotto la capacità economica delle persone, dall’altro, ha aperto nuovi spazi operativi alle consorterie criminali, come peraltro confermato dai recenti dati messi a disposizione dall'Unità di informazione finanziaria per l'Italia istituita presso la Banca d'Italia (che, alla luce della crisi generata dal lockdown ha chiesto attenzione alle operazioni di cessione e acquisizione degli esercizi di gioco, a rischio di infiltrazioni della criminalità finanziaria, Ndr) e sappiamo che in presenza di domanda di gioco ci sarà sempre un’offerta pronta a soddisfarla.
Sia che le restrizioni derivino da strumenti, a nostro avviso 'sbagliati' come il cosiddetto 'distanziometro', sia che si tratti di chiusure tout court come quelle imposte dalla pandemia, il risultato non cambia: indebolire o chiudere il gioco pubblico apre le porte a quello illegale”.
Per contrastare l'illegalità, secondo Sambaldi, “occorrono una visione strategica e un piano strutturato: un costante monitoraggio dei fenomeni, un’analisi approfondita delle modalità operative degli stessi, uno scambio informativo efficiente tra le Istituzioni coinvolte, l’attivazione di appositi indici o utilizzo di quelli già esistenti, come quelli di presenza ed organizzazione mafiosa o l’Indice di permeabilità dei territori alla criminalità organizzata (Ipco) recentemente elaborato dall’Eurispes nell’alveo della collaborazione con la Direzione nazionale antimafia.
Agli strumenti finalizzati alla tutela del territorio vanno poi affiancati quelli sofisticati per il contrasto all’illegalità nel web. Non da ultimo, è necessaria una competenza specifica anche tecnico-giuridica per dar vita, oltre che a proposte normative migliorative, anche ad un 'riordino nel riordino' ovvero ad una razionalizzazione e semplificazione della normativa vigente in materia di contrasto dei fenomeni illegali di gioco (dagli apparecchi alle scommesse, dal bingo alle lotterie) nel quadro del generale riordino del settore da tutti auspicato e già tracciato dall’Adm secondo direttrici che l’Eurispes condivide. Come più volte abbiamo evidenziato, è importante il contributo degli operatori del settore che stanno sul campo e possono offrire un patrimonio conoscitivo prezioso. Contributo che dovrebbe tradursi anche nella partecipazione attiva ai processi che si celebrano in particolare nei confronti delle associazioni mafiose che riciclano denaro attraverso il gioco d’azzardo”.
Ben vengano poi strumenti come il Tavolo permanente di osservazione ed analisi delle fenomenologie criminali che per Strata “rappresenta un passo importante che rafforza l’impegno dell’Istituto e dell’Osservatorio nel contribuire ad affrontare, con sistemi sempre più efficaci, il contrasto ad ogni forma di illegalità. Occorre avere la consapevolezza che la complessità della tematica si riflette anche sull’attività di analisi e di approfondimento. Va acceso un faro sulla fenomenologia in cui si estrinseca l’illegalità con l’obiettivo di condividere con Adm un percorso che conduca ad un’analisi che da troppo tempo è stata rinviata”. 
Un cammino che vada di pari passo con nuovo approccio al settore del gioco da parte delle istituzioni politiche. Secondo Sambaldi vanno “privilegiati interventi laici rispetto a quelli ideologici e moralistici. Il settore ha bisogno di essere ben regolamentato e controllato e non abbandonato a sé stesso ovvero alla deriva inevitabile dell’illegalità”. 
 

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