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Boccia (Pd): 'Necessario riordino completo dei giochi'

30 novembre 2016 - 08:26

Il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia (Partito Democratico), illustra gli scenari per il gioco dopo il referendum.

Scritto da Ac
Boccia (Pd): 'Necessario riordino completo dei giochi'

 

 

Che impatto avrà il risultato del referendum costituzionale del 4 dicembre sul riordino del gioco pubblico? A provare a rispondere alla domanda più diffusa del momento all'interno del comparto è il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia (Partito Democratico), che per GiocoNews.it analizza i lavori in corso sui giochi, in Conferenza unificata e in Parlamento.

 

"Credo che il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta abbia svolto un lavoro straordinario di mediazione nel tavolo di confronto con gli enti locali, in quanto partiva da una situazione difficile senza avere punti di riferimento certi, avendo a che fare con interlocutori con opinioni diverse e spesso anche divergenti tra loro. Ritengo quindi che il punto a cui siamo giunti oggi nella discussione si possa considerare già un grande passo in avanti".

 

Ritiene possibile quindi arrivare a un accordo con gli enti locali?
"Sono sicuro che si possa raggiungere un punto di incontro ma essendoci appunto visioni molteplici credo servano un tempo maggiore e un approccio più ampio rispetto a un intervento emergenziale come sembrerebbe realizzarsi oggi. Non è un caso che, nella discussione della legge di Bilancio, non si sia inserito in nessun modo il gioco: perché il Governo in questo momento non sarebbe in grado di far fronte al contraccolpo che si avrebbe immediatamente dopo, in termini di proposte emendative, non essendoci ancora una situazione definita".
 
Oggi c'è chi invoca il proibizionismo - sia pure in varie forme - e chi pensa, al contrario, più che altro ai bilanci. Lei cosa pensa del gioco e del piano di riordino delle slot machine?
"Il tema delle slot è sicuramente un ambito di intervento che richiede particolare attenzione ma che necessita di una riforma vera e più ampia rispetto a un intervento estemporaneo, magari invocato soltanto per pulirsi la coscienza di fronte a un problema sociale. Serve quindi un intervento concreto e completo, perché non si tratta soltanto di scrivere nuove regole o nuovi limiti di istallazione, considerando risolto il problema e senza che poi nessuno, magari, faccia in modo che vengano rispettate appunto queste nuove regole. Serve quindi un approccio globale. Personalmente preferisco non essere ipocrita, pensando a tutti i fattori collegati al gioco, ma ritengo anche che le slot machine non siano l'unica materia degna di attenzione. In questi mesi sentiamo parlare soltanto di slot quando sappiamo tutti che i nostri figli giocano online direttamente dai telefonini e ciò potrebbe significare che un intervento sulle sole slot risulti completamente sterile. Per questo bisognerebbe parlare di un riordino generale dei giochi. Altrimenti rischiamo di fare come con le restrizioni sulla pubblicità, invocate a gran voce da alcuni colleghi, che hanno portato a un provvedimento quasi inutile che limita le pubblicità in una fascia oraria magari anche ampia ma su reti che i nostri figli neppure guardano, senza toccare i canali o i mezzi di comunicazione che seguono realmente e di cui dovremmo occuparci e preoccuparci".
 
Il risultato del referendum avrà impatto diretto sul riordino dei fiocchi e sui lavori della Conferenza unificata?
"Si tratta di uno scenario difficile da delineare in questo momento. Guardando però alla legge di Bilancio, rispetto alla quale la Camera ha già espresso il proprio parere, in caso di vittoria del 'no' si potrebbe ipotizzare che il Senato vada ad approvare il testo trasmesso dalla Camera senza proporre modifiche. Questo perché il presidente della Repubblica potrebbe invitare le Camere a una definizione celere della legge per dare un segnale concreto ai mercati. In caso di vittoria del 'si', invece, si dovrebbe assistere a una normale discussione in Senato che potrebbe quindi lasciare spazio a soluzioni emendative dove a quel punto potrebbe essere introdotto anche il tema del gioco. Ma non necessariamente".
 

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