skin

Giochi e manovra: proroga 'onerosissima' per slot e vlt, ma i conti non tornano

26 novembre 2021 - 08:29

Dalla prima stesura dello schema di proroghe impostata dal Mef emerge uno scenario fortemente critico per le finanze del settore apparecchi.

Scritto da Ac
Giochi e manovra: proroga 'onerosissima' per slot e vlt, ma i conti non tornano

Il governo “ritiene possibile prevedere una proroga ex lege delle concessioni in essere, di natura onerosa, che consenta al Ministero dell’Economia e delle Finanze e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, di poter predisporre il bando di gara”, secondo lo schema previsto dalla legge di Bilancio 2020, e sottoporlo al parere obbligatorio del Consiglio di Stato “in modo da poter bandire la Gara entro il mese di settembre 2022”.

La proroga prevista – per i concessionari di rete di slot e vlt - avrebbe effetto dal 1 aprile 2022, in quanto la concessione in essere cessa di avere effetto nel mese di marzo 2022, “fino all’attivazione delle nuove concessioni, e sarà a titolo oneroso”. Anzi, a titolo “onerosissimo”, aggiungiamo noi. Sì, perché i numeri messi nero su bianco dal Mef, almeno sotto forma di bozza, in vista della scrittura definitiva dell'approvanda manovra, prefigurano un conto piuttosto salato che il governo andrebbe a presentare agli attuali titolari di concessioni per il proseguimento delle loro attività. Peggio ancora se si considera che gli addetti ai lavori auspicavano addirittura una proroga “d'ufficio”, senza costi ulteriori, tenendo conto dei mancati introiti per circa 13 mesi a causa dei ripetuti lockdown e della varie restrizioni provocate dall'emergenza e del conseguente mutato contesto rispetto alle condizioni inizialmente previste al rilascio delle stesse condizioni. Invece, a quanto pare, il governo considera già adeguata la durata delle concessioni alla situazione pandemica, attraverso l'intervento del "Cura Italia" che le ha portate fino a fine marzo 2022, presentando il conto di un'ulteriore proroga che oggi sappiamo che ci sarà, mentre rimane da capire come.
In attesa del testo definitivo, le prime valutazioni si possono fare sulle prime bozza circolare in queste ore a Palazzo Chigi, di cui GiocoNews.it ha potuto visionare una copia, anticipandone i contenuti nelle quali si parla di un “importo del corrispettivo dovuto per poter usufruire della proroga commisurato al numero di apparecchi che risultano collegati alla rete telematica dei concessionari”, la cui quantificazione prende come base di riferimento quanto stabilito dal precedente testo della legge di Bilancio per il 2020, aumentato del 20 percento “poiché i concessionari (ove lo vogliano), durante la proroga, potranno continuare a gestire la rete telematica senza il rischio di doversi sottoporre ad una gara competitiva”.
Per un contributo, quindi, che potrebbe essere considerato una vera e proprio tassa aggiuntiva per il settore, che richiama inevitabilmente alla mente la precedente tassazione straordinaria da 500 milioni imposta alla stessa filiera dalla Stabilità 2016. Non solo: “Contestualmente alla domanda di gara deve essere versato il 50 percento della base d’asta, costituito dal numero minimo di diritti richiedibili per l’importo minimo di base d’asta”. Prevedendo che “il bando di gara previsto della legge di Bilancio per il 2020 sia emanato entro il 15 settembre 2022 in modo tale che possa essere fissata, come data di presentazione delle domande di gara, una data antecedente al 1 dicembre 2022”.

I DETTAGLI DELLA PROROGA - In vista della scadenza delle vigenti concessioni in materia di apparecchi di cui al comma 6, lettere a) e b), dell’articolo 110 del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e gioco con vincita in denaro a distanza e intrattenimento e gioco a distanza, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, nel rispetto dei princìpi e delle regole europee e nazionali, attribuisce, con gara da indire entro il 15 settembre 2022, mediante procedura aperta, competitiva e non discriminatoria, le seguenti concessioni:
a) 200.000 diritti per apparecchi comma 6a, ma "che consentono il gioco solo da ambiente remoto", da collocare nei punti vendita di cui alle lettere c) e d) del presente comma, nonché nelle sale scommesse e nelle sale bingo; base d’asta non inferiore ad euro 1.800 per ogni diritto, con un’offerta minima di 10.000 diritti;
b) 50.000 diritti per apparecchi comma 6b (ovvero, le Vlt), "da collocare nei punti vendita di cui alla lettera d) del presente comma, nonché nelle sale scommesse e nelle sale bingo"; base d’asta non inferiore ad euro 18.000 per ogni diritto, con un’offerta minima di 2.500 diritti;
c) 35.000 diritti per l’esercizio di punti vendita presso bar e tabacchi, in cui è possibile collocare gli apparecchi comma 6a ma che "consentono il gioco solo da ambiente remoto"; base d’asta non inferiore a euro 11.000 per ogni punto di vendita, con un’offerta minima di 100 diritti;
d) 2.500 diritti per l’esercizio di sale in cui è possibile collocare gli apparecchi comma 6a, "che consentono il gioco solo da ambiente remoto"; base d’asta non inferiore ad euro 35.000 per ogni punto di vendita, con un’offerta minima di 100 diritti;
Tali pagamenti, scrivono i tecnici del Mef, "avranno verosimilmente luogo rispettivamente nel corso del 2022 e del 2023. In termini di cassa l'entrata erariale è così quantificabile: 
2022: 916.250 milioni di euro
2023: 916.250 milioni di euro
In termini di competenza, tali cifre vanno ripartite per la durata novennale delle concessioni a partire dalla data della loro decorrenza, che può essere ipotizzata a partire dal 2024 (con assegnazione delle concessioni nel 2023) sia per le concessioni relative agli apparecchi sia per quelle online".

COSTI E MODALITA' - Le concessioni avranno durata di nove anni, non rinnovabile. Alla data di presentazione della domanda di partecipazione alla gara, come detto, dovrà essere versata una somma pari al 50 percento della base d’asta, costituita dall’offerta minima di diritti richiedibili da ciascun partecipante per l’importo minimo di ogni diritto. In caso di aggiudicazione, deve essere versata la differenza tra l’offerta presentata ed il versamento effettuato, entro trenta giorni dalla sottoscrizione della convenzione di concessione. In caso di non aggiudicazione, le somme versate sono restituite al partecipante entro 30 giorni dalla pubblicazione dell’elenco dei soggetti aggiudicatari.
Potranno partecipare alle selezioni i soggetti aventi sede legale nello Spazio economico europeo sulla base di valido ed efficace titolo abilitativo rilasciato secondo le disposizioni vigenti nell’ordinamento di tale Stato, di dimostrata qualificazione morale, tecnica ed economica.

“Al fine di consentire l’attribuzione delle concessioni relative al gioco mediante apparecchi, la durata delle vigenti concessioni” è “prorogata fino alla data di sottoscrizione delle nuove concessioni di cui al comma 1, previo versamento, da parte dei concessionari, di una somma così determinata, a partire dal 1 aprile 2022:
e) 0,70 centesimi di euro al giorno per ciascun apparecchio di cui al predetto articolo 110, comma 6, lettera a), collegato alla rete telematica del concessionario;
f) 7 euro al giorno per ciascun apparecchio comma 6b (Vlt), collegato alla rete telematica del concessionario;
g) 13 euro al giorno per ciascuna sala in cui è possibile collocare gli apparecchi, sia slot che vlt.

In termini di cassa e di competenza, stimano ancora i tecnici, "ipotizzando che le nuove concessioni, attribuite nel 2023, siano attivate a partire dal 2024 e che la proroga venga usufruita da tutti gli attuali concessionari, in relazione al 90 per cento degli apparecchi e delle sale attualmente in esercizio (ipotesi che, alla luce di precedenti esperienze, può ritenersi prudenziale), l’introito erariale è così quantificabile:
2022: 203.850 Milioni di euro (90 percento di 226.500)
2023: 271,890 Milioni di euro (90 percento di 302.100)".

FILIERA A RISCHIO SOSTENIBILITA' – Ecco quindi, come anticipato in premessa, che la proroga per le concessioni degli apparecchi, non sarà soltanto a titolo oneroso, ma “onerosissimo”. E, forse, a rischio sostenibilità. Non tanto e non solo perché ad oggi non è ancora chiaro se le gare potrebbero effettivamente essere bandite (il semplice fatto di vederlo scritto, come la storia ci insegna, non è sufficiente a garantire l'effettiva applicazione), anche se il sottosegretario all'Economia ha promesso più volte la previsione di un riordino, probabilmente già in questa manovra, con le proroghe che non sarebbero quindi fine a se stesse ma collegate proprio a quel progetto di riforma. Il problema principale, piuttosto, è di carattere economico e finanziario. Basta fare due conti aggiuntivi rispetto a quelli fatti dai tecnici del Mef sulle previsioni di bilancio, confrontando per esempio il costo di concessione che si avrebbe oggi rispetto a quello delle gare originarie del 2009. Con il costo annuo che, secondo le elaborazioni di GiocoNews.it, sarebbe superiore del 53 percento nel caso delle Vlt e – addirittura – del 2200 percento per le Awp.
Nella prima gara, infatti, il costo annuale era pari a 11 (100 euro per nove anni) mentre ora passerebbe a 256 sulle Awp. Mentre per le Vlt si passerebbe dai 1.667 del 2009 (15.000 euro a diritto nel 2009) ai 2.555 di oggi, qualora dovesse essere confermato lo schema attualmente in bozza.
Portando così il costo totale annuo di gestione degli apparecchi (considerando anche il contributo richiesto per le sale da questa formulazione) a quasi 240 milioni di euro, contro i poco più di 100 milioni previsti nel 2009.

COSTI PROROGA* Awp Vlt Sale (VLT + Scommesse con VLT) Totale
costo unitario/g € 1 € 7 € 13  
gg 365 365 365  
costo unitario annuo 256 2.555 4.745  
         
Unità 260.000 59.000 4.600  
         
Costo Totale annuo 66.430.000 150.745.000 21.827.000 239.002.000
         
Costo Unitario Annuo - Gara 2009 11 1.667 0  
Costo Totale Annuo - Gara 2009 2.888.889 98.333.333   101.222.222
incremento totale 2200% 53%   136%

Conti che sembrano quasi inverosimili, soprattutto se applicati al contesto attuale di crisi generale del settore. Guardando infatti alle reti degli attuali concessionari che gestiscono le reti di apparecchi, significherebbe chiedere esborsi fino a oltre 75 milioni per i "big" del settore (così nel caso di un operatore da circa 75mila Awp e 20mila Vlt), o da oltre 40 milioni per un operatore con circa 38mila slot e 10mila Vlt. E oltre 20 milioni per un concessionario da circa 20mila Awp e 5500 vlt. Troppi, forse, anche in condizioni normali. Figuriamoci in periodo post-covid (si spera) e post-lockdown.

 

*(Elaborazioni GiocoNews.it su dati provenienti dai principali concessionari)

Articoli correlati