skin

In vigore legge sul gioco della Puglia, Santorsola: 'Ora tocca ai sindaci'

07 gennaio 2020 - 09:27

Il consigliere Mimmo Santorsola sprona i sindaci della Puglia a mettere in pratica la legge regionale sul gioco, entrata formalmente in vigore nella sua forma modificata il 1° gennaio 2020.

Scritto da Fm
In vigore legge sul gioco della Puglia, Santorsola: 'Ora tocca ai sindaci'

 

L'anno appena cominciato vede l'entrata in vigore di una delle leggi regionali sul gioco più importanti e discusse, che ha dato un po' il via all'ondata di modifiche delle normative in senso favorevole agli esercenti verificatesi in questi ultimi mesi. Emilia Romagna a parte, ovviamente, dopo il dietrofront del governatore Stefano Bonaccini, e in attesa degli sviluppi del Piemonte, dopo la maggioranza leghista spinge per eliminarne la retroattività.

Stiamo parlando di quella della Puglia, che nella sua forma riveduta e corretta, approvata nel giugno 2019 anche a seguito delle richieste dei lavoratori del comparto, è formalmente in vigore dal 1° gennaio 2020.

 

Con cambiamenti importanti rispetto alla versione precedente, risalente al 2013.
 
LE PRESCRIZIONI - Restano valide le autorizzazioni comunque concesse prima della data di entrata in vigore della presente disposizione, mentre per quelle di nuova autorizzazione scatta il divieto "nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve su suolo pubblico, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto"
Dal 1° gennaio, inoltre, "Presso ogni casa da gioco, sala bingo, ricevitorie e agenzie ippiche deve essere presente un’area dedicata all’informazione e, in particolare, sugli apparecchi e congegni per il gioco e deve essere esposta all’utenza una nota informativa nella quale sono indicati: il fenomeno del Gap e i rischi connessi al gioco; i recapiti per le informazioni relative alle attività di cui alla lettera d) dell’articolo 3". 
Gli esercenti poi devono adeguarsi all'obbligo di frequentare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente diposizione e successivamente con cadenza biennale, corsi di formazione vertenti sulla normativa vigente in materia di gioco lecito", osservare il divieto di pubblicità del gioco (già sancito, in parallelo, dal decreto Dignità) e tenere conto di altri paletti: non è consentita l’installazione e/o la presenza di apparecchi per il gioco negli esercizi di dimensione inferiore ai 20 metri quadri di superficie calpestabile aventi attività principale diversa dalla gestione, commercializzazione e/o somministrazione di giochi, comunque denominati, che prevedano vincite in denaro" mentre in quelli con superficie calpestabile non superiore ai 50 metri quadri, non è consentita l’installazione di più di due apparecchi". Inoltre, gli apparecchi vanno collocati "in ambienti architettonicamente separati dalle aree destinate all’attività principale dell’esercizio, anche mediante pannelli amovibili; la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore a quella dedicata all’attività principale dell’esercizio; i Comuni nell’ambito dei propri regolamenti o strumenti di pianificazione prevedono gli elementi architettonici necessari a rendere effettiva la separazione tra gli ambienti dedicati al gioco e quelli dedicati all’attività prevalente dell’esercizio".
Nei bar, nelle tabaccherie, nei ristoranti e negli esercizi a questi assimilati, possono essere esposti "biglietti o tagliandi di lotterie nazionali a estrazione istantanea, comunque denominati, esclusivamente in appositi e delimitati spazi che non superino il 30 per cento della superficie espositiva totale". 
 
 
LE SANZIONI E I POTERI DEI COMUNI - L’inosservanza delle disposizioni è punita con una sanzione amministrativa pecuniaria da 6 mila a 10 mila euro. Nel caso di reiterazione delle violazioni stesse, si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione temporanea dell’esercizio dell’attività da dieci a sessanta giorni.
Le sanzioni amministrative pecuniarie relative all'obblighi di informazione sanitaria e di frequenza dei corsi di formazione sono applicate dal Comune territorialmente competente. L’accertamento delle violazioni e l’applicazione delle sanzioni amministrative di cui ai commi 2, 3, 4 e 7 spettano al Comune territorialmente competente. I proventi sono destinati al finanziamento dei piani di zona di ambito distrettuale per la realizzazione delle finalità della legge
Ai Comuni è riconosciuta anche la possibilità di "disciplinare, nell’ambito dei propri strumenti di pianificazione, gli elementi architettonici, strutturali e dimensionali delle sale da gioco e delle relative pertinenze. I Comuni possono individuare altri luoghi sensibili in cui può non essere concessa l’autorizzazione, tenuto conto dell’impatto della stessa sul contesto urbano e sulla sicurezza urbana, nonché dei problemi connessi con la viabilità, l’inquinamento acustico e il disturbo della quiete pubblica".
 
 
SANTORSOLA: "ORA TOCCA AI SINDACI" – Su quest'ultimo aspetto, dice la sua il consigliere regionale pugliese Mimmo Santorsola, fra i firmatari della proposta di modifica. "Il lavoro fatto da me e dal mio gruppo consiliare non è esaustivo nè, tantomeno, definitivo: saranno necessari ulteriori e continui aggiornamenti per adattarlo alle esigenze della comunità ma rappresenta, comunque, un primo passo in avanti che, spero, sia imitato dalle altre regioni e sia seguito da quelle norme nazionali che, per quanto più volte propagandate all’interno di programmi di governo, tardano ad essere varate…..chissà perché!", afferma il consigliere di Noi a Sinistra per la Puglia.
"Eppure basterebbero un po’ di coraggio ed un po’ di buon senso per morigerare l’offerta di gioco e difendere i soggetti più fragili; un esempio fra tutti la identificazione dei giocatori con la tessera sanitaria (il cui uso per accedere agli apparecchi è obbligatorio dal 1° gennaio, Ndr) e l’eventuale segnalazione di giocate superiori ad una certa cifra con il blocco automatico della tessera su tutto il territorio nazionale per alcune ore.
Torniamo, però, al nostro piccolo: nei giorni scorsi, con il supporto del presidente Lodispoto, ho incontrato i sindaci della provincia di Barletta-Adria-Trani per invitarli ad applicare al più presto ed in maniera uniforme sul territorio provinciale le nuove norme, anche al fine di evitare il 'turismo' del gioco d’azzardo tra le varie città. 
La palla ora è in mano ai sindaci ai quali spetta il compito di mettere in pratica e fare osservare la legge nell’interesse esclusivo delle nostre comunità".
 

Articoli correlati