skin

A Copenhagen per una regolamentazione globale dei giochi pubblici

17 settembre 2018 - 08:16

I regolatori dei diversi mercati europei e mondiali si riuniscono a Copenhagen per individuare le best practices e creare un grande modello comune.

Scritto da Ac
A Copenhagen per una regolamentazione globale dei giochi pubblici



Copenhagen - Alla ricerca di un modello globale. Potrebbe intitolarsi così l’ottava edizione della Conferenza internazionale dell’Iagr – l’International Association of Gaming Regulators - che riunisce regolatori ed esperti dei principali mercati mondiali del gaming in Danimarca, dal 17 al 20 settembre, per affrontare le prossime sfide ed individuare le migliori pratiche adottate nei singoli Paesi. Gli organizzatori hanno optato invece per un titolo diverso e senz’altro più istituzionale, ma comunque chiaro nello scopo e altrettanto esplicativo: “Facciamo una grande regolamentazione - insieme”.

Evidenziando quindi la necessità, per i legislatori che disciplinano un mercato complesso come quello del gaming, di confrontarsi per individuare le nuove esigenze dell’industria e della società civile e trovare soluzioni concrete in grado di soddisfare al meglio le esigenze pubbliche e dei singoli Stati. Prendendo spunto dalle realtà e dai mercati più solidi e consolidati e valutando nuovi interventi dettati da nuove esigenze e sensibilità della società civile.
 
 
Uno scenario in cui l’Italia - contrariamente a quanto avviene in altri settori e contesti politici - ha sempre rappresentato un autentico faro rispetto agli altri Paesi è una nave scuola da seguire e imitare per realizzare un sistema ideale di controllo del mercato e tutela dell’ordine pubblico. Proprio sulla base degli straordinari risultati ottenuti dal nostro paese in termini di emersione e tutela dei consumatori, che sono sotto gli occhi di tutti. Ma solo all’estero e niente affatto in Italia, in cui emerge ancora oggi una diffusa credenza di un mercato in balia di una presunta deregulation o comunque mal controllato dal Legislatore. Ma nonostante questa dicotomia che esiste fin dall’origine del comparto, la notizia più triste è nella perdita di questo “status” di eccellenza da parte de nostro Paese, che viene ora additato, invece, come il caso più critico in Europa, con gli altri Paesi (oltre all’industria) che faticano a capire come si possa essere arrivati all’adottare un vero e proprio diktat come quello introdotto dal Governo con il decreto Dignità. Al punto che la materia finisce inevitabilmente sui banchi della Conferenza di Copenhagen, destinata ad alimentare un dibattito sempre più ampio, seppure nello sgomento generale.
 
 
I TEMI DELL'IAGR CONFERENCE - L’evento - che torna in Europa dopo cinque anni dalla precedente edizione del 2013 - prevede la partecipazione di oltre 200 visitatori, provenienti da più parti del mondo, e gode della partecipazione di molti relatori di spicco. A partire dal ministro della tassazione danese, Karsten Lauritzen, che affiancherà il direttore dell’Authority locale, Brigitte Sand, nel rappresentare il Paese ospitante. Al centro del dibattito della conferenza, però, oltre al “caso Italia” ci saranno tutti i “temi caldi” che l’industria del gaming si trova ad affrontare, in Europa e nel mondo. Dall’analisi degli attuali impianti sanzionatori adottati in Europa e nel mondo, al blocco delle transazioni verso i siti di gioco illegali – analizzando i casi in cui è stato adottato – alle difficoltà incontrate dai regolatori in tutti i Paesi nel raggiungere gli obiettivi fissati dal governo con risorse sempre minori destinati dagli Stati, di fronte a sfide sempre più impegnative. Ma spazio anche ai mercati emergenti (come quello del Sudafrica) e alle nuove modalità di scommesse, per lo più da regolamentare, come le loot boxes. E un focus specifico sulla gestione delle situazioni di crisi che coinvolgono spesso l’industria dei casinò: proprio come sta accadendo oggi in Italia per due delle quattro case da gioco nostrane.

 

Articoli correlati