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Ippica, Piccioni (San Rossore): "Manca la comunicazione del momento positivo"

02 aprile 2014 - 08:44

“La situazione è gravissima e di emergenza per tutti e stiamo continuando ad andare avanti con i conti in disequilibrio totale. Abbiamo, però, ancora una speranza per un progetto di riforma dell’ippica italiana”. È quanto afferma il direttore dell’ippodromo di San Rossore, Emiliano Piccioni, in un’intervista a Gioconews.it. E ovviamente uno sguardo va alla Delega Fiscale, che all’articolo 14 contiene una riforma dell’ippica.

Scritto da Sara
Ippica, Piccioni (San Rossore): "Manca la comunicazione del momento positivo"

“Nella Delega c’è solo il seme, dopo di che il governo ha 12 mesi di tempo per scrivere i decreti attuativi ed è lì che bisognerà capire cosa verrà fatto per rilanciare il settore, che va riformato completamente. Dalle scommesse al calendario fino al prodotto corse, va tutto rivisto. I dati dei primi due mesi delle scommesse sono drammatici e credo che le virtuali abbiano iniziato a erodere il gioco terrestre”.

 

Ma come va riformato il comparto? “Ci sono alcune storture –continua - come il doppio totalizzatore. Bisogna sicuramente lavorare sul pay out alzandolo, perché siamo tra i fanalini di coda rispetto agli altri giochi e lavorare tanto sulla comunicazione, ridando un’immagine a questo settore. Un’immagine che vale a tutto tondo e che vale per il grande pubblico. All’ippica manca la comunicazione del momento positivo ed è da questo che bisogna ripartire. Inoltre occorre rilanciare l’immagine dei nostri clienti. Far si che le scommesse siano anche meno tecniche è più attrattive per i nostri clienti, insomma più 'sempici'. L'ippica è un settore che ha barriere all'ingresso, perchè le scommesse ippiche sono piuttosto complesse, ed è in un certo senso anche quello che ci differenzia dagli altri giochi, con giocatori molto più fidelizzati”.

Gli ippodromi come devono cambiare? “Devono dire che qui a Pisa viviamo una realtà fortunata. È una terra che ha mantenuto una cultura ippica di un certo tipo. Con un pò di sforzo il trend si può invertire anche negli altri ippodromi, come è successo a Milano, rilanciando il prodotto corse e puntando anche sulla promozione degli eventi”.

Lei è d’accordo ad inserire anche altri giochi? “Perchè no. Qualsiasi risorsa che possa sostenere la filiera ippica è ben vista, anche perché poi l’attività ippica viene fatta lo stesso. Con i ricavi provenienti da quei giochi si può sostenere finanziariamente il settore”.

Cosa pensa della Lega ippica? “È l’unico strumento che vedo all’orizzonte. Non sono uno sfegatato fan della Lega a priori, anche perché non esiste ancora. Abbiamo però visto, anche con i ritardi dei pagamenti, la difficoltà del ministero di gestire un settore così complesso. Quindi un ente che lo affianchi nella gestione e formato da chi questo settore lo conosce può essere un fatto positivo. La vera preoccupazione di questo progetto è capire con quali risorse il progetto Lega partirà e sarà sostenuto”, dice Piccioni.

 

CAPRILLI - Nessun commento, per ora, sulla possibile gestione dell'ippodromo Caprilli di Livorno: "Posso solo dirle che i tempi sono stretti", chiosa.

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