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Associazioni ippodromi unite contro taglio montepremi: chiedono convocazione a Mipaaf

30 aprile 2014 - 10:52

Le associazioni degli ippodromi per una volta hanno unito le forze e hanno scritto una lettera ai vertici del Mipaaf in merito al taglio del montepremi del 10%.

Scritto da Sm
Associazioni ippodromi unite contro taglio montepremi: chiedono convocazione a Mipaaf

Federippodromi, Coordinamento Ippodromi, Uni, Ani, Sdca si sono dette "sorprese dal contenuto del decreto sul calendario di maggio 2014. Mai in nessun incontro era stata neppure ventilata l'ipotesi di un taglio lineare del montepre nella misura del 10%, oltre a un taglio di giornate di corse nel mese di maggio, pari a ben 22 giornate rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il calendario e il montepremi sono le fondamenta della attività delle aziende che gestiscono gli ippodromi e pertanto è assolutamente necessario un confronto preliminare nel merito, come peraltro fu fatto a gennaio presente il capo dipartimento Esposito. Per quanto sopra siamo a richiedere un'urgente convocazione di tutte le associazioni rappresentanti gli ippodromi, per poter esaminare l'oggetto della presente, e possibilmente condividere le future scelte che il dipartimento intendesse adottare. Questo singolare modo di procedere, privo di un confronto serio e responsabile, crea, al di là del merito, un grave 'vulnus'istituzionale ai normali e corretti rapporti che devono incorrere tra il ministero e le aziende che gestiscono, in virtù di un 'atto convenzionale' gli ippodromi italiani", si legge nella missiva.

 

IL GALOPPO - Anche il Comitato Nazionale Galoppo prende posizione sul taglio del montepremi, scrivendo al sottosegretario Giuseppe Castiglione, il quale riceverà le associazioni aderenti il prossimo 7 e 8 maggio: “Nel confermare la nostra massima disponibilità ad incontrare la Sua persona nel tentativo di porre rimedio a decisioni che potrebbero portare, nel breve, alla scomparsa di allevatori e proprietari, mettendo a repentaglio il lavoro di decine di migliaia di famiglie, non possiamo non sottolineare nuovamente la prassi a dir poco sconveniente usata nell’ascoltare la voce degli operatori ippici, quando ormai sono già state prese le decisioni”, si legge nella lettera inviata al delegato per l’ippica.

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