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D'Angelo (Agnano): 'Giornate di corse a rischio, serve riforma ippica'

24 maggio 2018 - 07:21

Il presidente dell'Ippodromo di Agnano Pier Luigi D'Angelo interviene sullo stop nazionale del trotto. A rischio le giornate di corse in programma a Napoli venerdì 25 e domenica 27 maggio.

Scritto da Sm
D'Angelo (Agnano): 'Giornate di corse a rischio, serve riforma ippica'

“In merito alla posizione assunta da una gran parte degli allenatori guidatori campani e allargatasi anche alle posizioni espresse da altre componenti della filiera ippica nazionale del trotto, ritengo la stessa comprensibile a causa delle crescenti difficoltà economiche che gli stessi, da oramai un decennio, sono costretti a fronteggiare per il progressivo taglio delle risorse, ritardo delle spettanze e mancanza di disegno prospettico, restanti altresì invariati i costi”. Lo sottolinea il presidente di Ippodromi Partenopei, Pier Luigi D'Angelo, società che gestisce l'ippodromo di Agnano a Napoli, in merito allo stop nazionale del trotto. A rischio le giornate di corse in programma a Napoli venerdi 25 e domenica 27 maggio.

 

Quali sono le soluzioni a tale situazione di crisi? “Va evidenziato come il comparto intero non sia più in grado di sostenere qualsiasi prolungamento di tale agonia comune ad ippodromi pubblici e privati (che dal 2010 ad oggi hanno sopportato un taglio netto del 76 percento circa), ad allevatori , proprietari, guidatori - allevatori e fantini . Per quanto attiene al difficilissimo ruolo delle società di corse, che hanno come cliente unico, per circa il 90 percento del fatturato, il Mipaaf, queste sono allo stato attuale prive di contratto e impossibilitate, per tale motivo, a ricorrere al credito bancario. oltre che ancora non saldate per i corrispettivi gioco del 2017.
Si auspica che il nascente governo, votato da programma comune sotto gli auspici della sburocratizzazione, semplificazione e detassazione, voglia in tempi stretti e compatibili con l’insediamento dello stesso e la comprensione di un comparto ippico produttivo di green economy, oggi agonizzante, procedere alle riforme, necessariamente condivise con la maggioranza della filiera e necessarie per la promozione del settore. Dal completamento della riforma delle scommesse all’assetto gestionale compatibile alle risorse, (al momento provenienti per due terzi da finanziamento pubblico), incapace di proporre al momento una rete commerciale complementare alternativa e motivata per la raccolta e la promozione della scommessa Tris e mortificata dalla indifferenza di coloro che dovrebbero garantirne lo sviluppo.
Va considerato che la macchina amministrativa ministeriale al momento è soggetta a normative stringenti, viste le norme vigenti cervellotiche e farraginose nell’erogazione delle risorse disponibili. Va anche evidenziato che le stesse sono stanziate per annualità e, quindi, nella disponibilità della pubblica amministrazione, ma per paradosso sono distribuite con imperdonabile lentezza.
Tale attuale gestione non è compatibile con un sistema variegato e complesso che caratterizza l’impalcatura portante del comparto ippico”, conclude.

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