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Ippica, Petrucci (Consiglio Toscana): 'San Rossore, si corra anche in estate'

25 agosto 2021 - 10:03

Il consigliere regionale toscano di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, propone progetto di valorizzazione del parco di San Rossore comprensivo di corse ippiche in notturna d'estate.

Scritto da Fm
Ippica, Petrucci (Consiglio Toscana): 'San Rossore, si corra anche in estate'

Non c'è solo il “caso” Livorno a tenere banco nell'estate ippica toscana.

Sotto i riflettori infatti ora c'è anche l'ippodromo pisano di San Rossore, “oggetto” delle attenzioni del consigliere regionale toscano di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, promotore di uno studio sul parco che lo ospita, propedeutico alla stesura un nuovo progetto che punti sulla conservazione e promozione del patrimonio naturale ma anche sul rilancio delle attività produttive presenti.

Uno spunto inviato al presidente della Regione Toscana, al presidente del consiglio regionale, ai sindaci di Pisa e San Giuliano, ai vertici del Parco, alla Commissione Ambiente ed agli organi di stampa.

Fra queste attività, secondo quanto evidenzia Petrucci a GiocoNews.it ovviamente c'è anche l'ippica, che si svolge al suo interno fin dal 1854, con un calendario di corse da metà ottobre a metà maggio.

Programma che il consigliere regionale di Fratelli d’Italia chiede di estendere anche al periodo estivo, ovviamente in notturna.
Bisognerebbe agevolare il più possibile lo sviluppo dell’attività ippica, in vari modi: in primis valorizzando l'attrattività di questo contesto in primavera ed estate, quando diventa metà di escursioni e pic-nic, e si potrebbe correre in notturna. Una questione sul tavolo da anni, ma che incontra la contrarietà degli ambientalisti, per le criticità che potrebbe creare alla fauna del parco, e poi anche per il tacito accordo esistente fra la società di gestione dell'ippodromo di San Rossore e quello di Livorno, distante circa 20 chilometri, dove le corse si tenevano in orario serale.
Ma se ora Livorno riprenderà le corse a novembre (come ventilato dal sindaco labronico Luca Salvetti, Ndr), a Pisa si potrà correre d'estate.
Ad oggi sulla costa toscana non c'è un ippodromo aperto ed in funzione, e nell'estate 2021 non si è svolta neppure una corsa.
Non scordiamoci che San Rossore è a 20 minuti d'auto dalla Versilia, meta di persone provenienti da tutta Italia, specie dal Nord, fra i quali ci potrebbero essere appassionati di cavalli. Un fatto che potrebbe far diventare San Rossore l'ippodromo di riferimento della Versilia e della Toscana”.
 
Tornando alla necessità di preservare l'ambientale naturale del parco e la fauna notturna che lo popola, Petrucci ricorda le dimensioni di San Rossore, che si estende per circa 23.000 ettari sviluppandosi lungo circa 32 chilometri di costa.
“Si tratta di un'area enorme, quindi gli animali potrebbero spostarsi, e le corse comunque non sarebbero più di una o due a settimana.
Inoltre, come evidenzia lo studio che ho commissionato, non bisogna dimenticare che il parco di San Rossore da secoli è antropizzato, da secoli l'uomo è parte integrante del parco avendone determinato e condizionato costantemente l’evoluzione, cambiando il corso dei fiumi, gestendo aziende agricole, tagliando gli alberi per fornire legna alla Repubblica marinara di Pisa, costruendo case e scuole, oltre che per ospitare quello che è stato uno dei più grandi allevamenti di dromedari d'Europa.
Quindi, sicuramente bisogna mantenere regole rigide e ferree per preservare il parco, evitando di farci dentro un autodromo o piste da motocross, ma si possono far correre i cavalli, che vengono allevati al suo interno da secoli. Qui aveva sede uno dei centri di svernamento più importanti d'Europa, con mille cavalli. Ora ce ne saranno meno della metà. E non dimentichiamo che un cavallo dà lavoro a tre persone, fra allevatori, maniscalchi, sellai, fantini e le aziende agricole”.
 
Largo quindi ad un ripensamento globale del parco, conclude il consigliere regionale: “Serve un nuovo progetto che si fondi sulla conservazione e promozione del patrimonio naturale; sulla rigenerazione e valorizzazione, anche a fini economici, del patrimonio immobiliare; sulla promozione e rilancio delle attività produttive presenti; sullo sviluppo e sostegno dell’attività ippica; sull'apertura al turismo anche con accesso dal mare. Insomma, si deve ripartire dal rapporto tra l’uomo ed il Parco”.
 

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