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Riordino giochi, Baretta: 'Accordo in Conferenza unificata fondamentale'

04 luglio 2017 - 15:44

Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta evidenzia la necessità di trovare accordo in Conferenza unificata per il riordino dei giochi.

Scritto da Sara Michelucci

Roma - "Il gioco rappresenta una questione sociale che in alcune fasce assume la dimensione dell'emergenza. Questo rappresenta un punto di vista condiviso e bisognerebbe lavorare di più sui punti che uniscono e non su quelli che dividono. Per questo è matura l'esigenza di una riforma del gioco, assumendo l'ottica del compromesso come un punto di vista verso la soluzione di una situazione".


Questo quanto dichiara il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, al convegno "Gioco d'azzardo patologico - Gap, dalla neurobiologia sperimentale alla clinica" organizzato dall'Istituto di neuroscienze del  Consiglio nazionale delle ricerche a Roma, martedì 4 luglio, nell'ambito del progetto NeuroGap, finanziato dal Dipartimento delle politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, per la creazione di una rete nazionale e istituzionale di ricerca sul gioco d’azzardo patologico e per l’attivazione e  la promozione di studi sul gioco d’azzardo nell’ambito delle neuroscienze, delle scienze del comportamento e sociali.

"La diffusione del gioco ha preso in alcuni casi una piega negativa e per questo il tema della salute pubblica va assunto come uno dei cardini del Governo su tale tema. Questo non va sottovalutato come non va dimenticata la lotta alla criminalità, alla ludopatia e il tenere conto anche dell'aspetto erariale. Il gioco va riportato nell'alveo della normalità senza eccessi. Non al liberismo e nemmeno al proibizionismo, ma bisogna trovare un punto di equilibrio che nasce da una convinzione di un percorso storico che abbiamo alle spalle e di un cambiamento culturale che ci troviamo di fronte. Bisogna ridurre l'offerta di gioco con la riduzione intanto delle Awp sul territorio. Entro l'aprile del prossimo anno ci sarà una riduzione del 35 percento (da 400mila a 265mila) accompagnata dalla riduzione in tre anni del 50 percento circa dei punti gioco. Una operazione che cambia la fisionomia dell'offerta. Queste azioni collocano il dibattito sulle distanze in una ottica diversa rispetto al tradizionale. Il protezionismo non funziona. L'approfondimento è sul merito e i 500 metri potrebbero portare a una concentrazione del gioco nelle periferie mentre io propendo per una distribuzione ragionata del gioco. La seconda mossa è prevenire e controllare il fenomeno qualificando l'offerta. Le macchine che resteranno sul territorio dopo la riduzione saranno cambiate con un passaggio alle Awp da remoto, con la tessera sanitaria per potervi accedere. Possono essere introdotti segnali di autoesclusione e allungare il tempo della giocata. Il terzo elemento di intervento è sulla pubblicità con ulteriori passi in avanti rispetto agli attuali limiti che non sono sufficienti. Da qui alla prossima legge di bilancio il Governo lavorerà per capire quali ulteriori azioni si possono fare. L'accordo in Conferenza è essenziale affinché il Governo possa fare poi un decreto per attuare la riforma del settore",  evidenzia Baretta.

Il sottosegretario evidenzia, inoltre, come "il giocatore compulsivo prende e si sposta, per questo va fatto un ragionamento a livello complessivo e non solo sul singolo territorio. Non basta fissare 500 metri da un elenco di dieci luoghi sensibili per combattere il Gap. Noi come Governo non siamo d'accordo su un intervento di tipo proibizionista". 
ONLINE - Sul gioco online Baretta torna a ribadire: "E' il punto sul quale siamo più esposti perché raggiunge il potenziale giocatore dentro la sua privacy. Quindi prima chiudiamo la partita delle slot e prima possiamo intervenire sull'online. Ma dobbiamo dire che dopo i casinò, il gioco online è il più controllato. Il vero problema è quello clandestino e anche qui bisogna agire a livello europeo e con intervento di controllo anche con l'aiuto di geatori telefonici. Non è semplice. C'è anche un problema di educazione che va considerato e si cui investire. Vogliamo abolire del tutto il gioco in spiagge, edicole o alberghi. E nei primi luoghi possiamo pensare di incentivare il gioco senza vincita come i calciobalilla. La riduzione dell'offerta ha un suo effetto e ce lo ha anche sul gratta e vinci perché vengono ridotti i luoghi di gioco".
TASSAZIONE SULLE VINCITE - Un passaggio anche sulla tassa sulle vincite: "Sono favorevole, tanto che abbiamo introdotto nell'ultima manovra misure al riguardo. Penso sia una strada di prevenzione". Sul problema sulle risorse per la lotta al Gap "possiamo dire che 50 milioni sono pochi e dobbiamo provare ad aumentarli, ma dobbiamo fare chiarezza: sono soldi del diavolo o meno? Se è sbagliato il gioco è sbagliato tutto. Quindi ci sono dei nodi nel dibattito che bisogna provare a sciogliere".
PUBBLICITA' - In conclusione, Baretta parla anche di normative europee sul gioco. "Abbiamo aperto un dibattito anche a livello europeo, affinché la pubblicità sul gioco sia vietata come quella sul fumo, ma non è facile dato che tra i Paesi ci sono regolamentazioni diverse. Una linea europea sarebbe auspicabile. Il tema dei canali sportivi è di grande sensibilità".
E lancia un invito: "Acceleriamo in conferenza per arrivare a un accordo. Sarebbe auspicabile che le regioni distribuissero in maniera omogenea l'offerta di gioco in modo da non creare ghettizzazioni o eccessiva concentrazione in alcuni punti. Sui bandi non ci sarà nessun rinvio". 
 

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