Gorizia, Ziberna: 'Dopo il distanziometro, incentivi per chi toglie le slot'
Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, studia incentivi per chi toglie le slot dagli esercizi, già provati da uno stringente distanziometro e in vista dell'entrata a regime della legge del Veneto.
La somma delle leggi regionali e dei regolamenti comunali sul gioco, lo scriviamo da tempo, in molti territori rende praticamente impossibile aprire nuove attività del settore, e spesso anche di mantenere aperte quelle già autorizzate, costrette a delocalizzarsi o a chiusure.
Emblematico in questo senso il caso di Gorizia, dove alle norme regionali, che dal 2021 renderanno il Veneto praticamente "Slot free", si è aggiunto un regolamento che considera "sensibili" praticamente tutti i luoghi di aggregazione per i giovani, dai bar alle
paninoteche, senza dimenticare parrocchie e centri sportivi.
Sul tema ci dà ulteriori aggiornamenti il sindaco Rodolfo Ziberna, che promette nuove iniziative dopo l'estate.
Per "motivare" ulteriormente chi invece gli apparecchi di gioco li ha già installati il primo
cittadino però ha un'altra strategia: "Vorrei proporre l'adozione del logo No slot e incentivi per un paio di anni per chi li toglie. Ma non con un atto della Giunta, bensì con l'approvazione del consiglio comunale. La soluzione sarebbe inserire questa misura nel nuovo regolamento per gli esercizi pubblici che dovrebbe vedere la luce fra settembre ed ottobre".
Sulla lotta al gioco patologico intrapresa dall'amministrazione di Gorizia si esprime infine il consigliere comunale Andrea Tomasella, che nel 2018 ha presentato al consiglio una mozione - poi approvata - per chiedere proprio "la promozione e il sostegno dei locali virtuosi che hanno aderito a un concetto etico di contrasto al gioco d’azzardo".
Con un post su Facebook Tomasella ricorda che "Ogni anno, soltanto in città, quasi 5 milioni di euro vengono bruciati nelle macchinette e lasciano il nostro territorio, impoverendo la comunità e spingendo nel vortice della ludopatia troppi concittadini.
Personalmente ritengo che quei 5 milioni di euro sarebbe certamente meglio investirli, ad esempio, in asili nido gratuiti e supporto alle giovani coppie goriziane che vorrebbero mettere al mondo un bimbo".