Fipe: 'Riaprire al più presto le sale gioco per evitare boom dell'illegalità'
Di fronte al moltiplicarsi degli episodi di gioco illegale riscontrati dalle forze dell'ordine, Fipe-Confcommercio chiede l'immediata riapertura delle attività del gioco pubblico.
"La terribile congiuntura economica e sociale dell’ultimo anno che ha travolto i pubblici esercizi coinvolge pienamente le reti distributive del bingo, delle scommesse e degli apparecchi da intrattenimento, parte sostanziale dei cosiddetti 'giochi pubblici', regolamentati nelle concessioni statali. Le misure governative di distanziamento sociale hanno interrotto completamente le attività, con parziali eccezioni per le lotterie, raggiungendo in febbraio 9 mesi su 14 dall’inizio del 2020. Nello scorso anno, la spesa nel gioco regolamentato si è ridotta di oltre il 35 percento (quasi 6,8 miliardi di euro di ricavi in meno), con più del 40 percento di minore gettito per l’Erario (oltre 4 miliardi solo per le imposte sui giochi) essendo sospesi non solo il bingo e le scommesse, ma anche gli apparecchi da gioco, sottoposti ad un prelievo molto elevato".
Inizia così il comunicato stampa diffuso da Fipe-Confcommercio, che lancia un appello al Governo per la tutela del gioco di Stato.
“Senza la possibilità di riprendere presto a lavorare, anche per i pubblici esercizi che offrono giochi non si pone solo il problema della continuità aziendale, ma anche quello della difesa della legalità.
È ancora troppo recente il ricordo delle bische, del 'picchetto', delle tombole clandestine; i giochi in denaro sono servizi che richiedono selezione, elevata qualificazione e professionalità degli esercenti, per tutelare in ogni momento i consumatori.
Non possiamo permettere che le incertezze sulle decisioni di riapertura favoriscano la dispersione di quanto costruito con la regolamentazione puntuale di queste attività, impedendone l’ulteriore progresso professionale e tecnologico con la restituzione di larghe porzioni di offerta alla criminalità.”