“Ad un sommario esame, tipico della presente fase, il ricorso non appare assistito da idoneo fumus boni iuris attesa la non pertinenza dei plurimi richiami, contenuti nel ricorso, alla disciplina sul commercio elettronico e posto che non sembra che la ricorrente abbia provato la sussistenza di elementi idonei ad escludere la propria colpa, essendosi limitata ad affermare che 'nella specie, non è stata mai selezionata la casella della promozione a pagamento nei dettagli relativi ai video contestati' e che la mancata selezione della suddetta casella le avrebbe impedito di 'controllare a priori se il contenuto promosso violi o meno le policy di YouTube'”.
Questo si legge nell'ordinanza con cui il Tar Lazio respinge la domanda di misura cautelare proposta da Google Ireland Limited per l'annullamento della delibera con cui l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni gli ha comminato una sanzione amministrativa da 450mila euro per la violazione del divieto di pubblicità al gioco introdotto dal decreto Dignità.
I FATTI CONTESTATI - L'Agcom, fra i mesi di luglio e settembre 2023 ha condotto un'attività di vigilanza “presso la pagina web del canale YouTube 'Spike slot 2022' , dalla quale è emerso che detto canale, creato in data 1° settembre 2022, con oltre 50.000 iscritti e 23.000.000 visualizzazioni", ospitava "numerosi video (pari, rispettivamente in ciascuna giornata di accertamento, a 287, 325 e 330 video del content creator Spike) tutti con analoghi contenuti afferenti alla pubblicità di giochi con vincite in denaro in presunta la presunta violazione dell’articolo 9, comma 1, del decreto Dignità. A valle dell’attività preistruttoria, l’Autorità, esaminate ed aggregate le richiamate segnalazioni ai sensi dell’articolo 4, comma 6 del Regolamento Sanzioni, ha contestato a Google, 'proprietario del mezzo o del sito di diffusione o di destinazione' YouTube, la violazione dell’articolo 9 del decreto Dignità, per aver consentito che in ciascuna delle tre giornate sopra identificate la diffusione, sul predetto servizio di pubblicità di siti che svolgono attività di gioco e scommessa a pagamento”, notificando, nell'ottobre 2023, un atto di contestazione.
LE MOTIVAZIONI DELL'ORDINANZA DEL TAR LAZIO - Per i giudici amministrativi capitolini l’istanza cautelare “non appare assistita dal prescritto requisito del periculum in mora, che la ricorrente ha enunciato muovendo dal presupposto secondo cui l’Autorità avrebbe imposto in via generalizzata 'la rimozione di tutti i video che potrebbero essere potenzialmente in violazione del decreto Dignità', posto che l’ordine contenuto nel provvedimento impugnato risulta, viceversa, espressamente limitato ai soli 'video caricati dal content creator Spike' (come si evince dal tenore testuale del dispositivo dell’ordinanza: 'ordina alla società Google Ireland Limited … di rimuovere dalla piattaforma di condivisione di video YouTube i video caricati successivamente alla notifica della presente delibera dal content creator Spike sopra identificati i cui contenuti siano analoghi o equivalenti a quelli oggetto del presente procedimento')”.
Per la sanzione da 750mila euro comminata dall'Agcom a Google Ireland sempre per la violazione del divieto di pubblicità al gioco si attendono gli esiti dell'udienza di merito fissata al Consiglio di Stato per il 23 maggio.