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Catelli (Fit): 'Il tabaccaio può gestire il Lotto e aiutare a contrastare la criminalità'

25 maggio 2023 - 08:51

Il vicepresidente Fit intervenuto al convegno di I-Com sottolinea che il gioco 'è prodotto forte che va regolamentato e non deve essere affidato ai sindaci, province e regioni'

Scritto da Carlo Cammarella
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Roma - "Il gioco va regolamentato a livello nazionale, perché noi siamo un franchising dello Stato italiano". Così Giovanni Catelli, vice presidente vicario nazionale della Federazione italiana tabaccai nel suo intervento oggi, 25 maggio, al seminario pubblico "La regolamentazione del settore dei giochi: stato dell’arte e scenari futuri”, promosso da I-Com, l'Istituto per la competitività, insieme a Igt. 

"Rappresento gli interessi di 50.000 tabaccai", dice Catelli, "e dunque di tantissime attività commerciali nelle quali si svolge attività di gioco. Siamo felici che la politica si stia volgendo a una strutturazione del gioco, affidata a regole certe che metterà la parola fine alle difficoltà create da regioni, province e comuni".

"Abbiamo una copertura totale sul territorio italiano con le nostre attività dove si svolge gioco, abbiamo dimostrato una grande professionalità, e i monopoli che sono il nostro ente ci danno una mano per la  nostra attività".

"La mia attenzione", continua Catelli, "va alla professionalità del tabaccaio. Abbiamo dimostrato l'importanza di questa attività. Con la legge dell’84 il tabaccaio può gestire il gioco del lotto, gestito dallo Stato, e abbiamo dimostrato che con la nostra attività possiamo togliere dalle mani della criminalità organizzata un mercato importante. Abbiamo dimostrato con i dati, sul territorio nazionale, quando ci sia stato un proliferare di apparecchi. Ma il tabaccaio non si è mai prestato all’illegalità, anche perché rischia la concessione. Pertanto sono state create macchine collegate allo Stato e il tabaccaio con queste lavora, in una rete professionale che si è data da fare in questi anni.

"Il gioco quindi viene svolto con trasparenza a professionalità. È innegabile che il gioco non potrà sparire, è un prodotto forte che va regolamentato e non deve essere affidato ai sindaci, province e regioni".

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