Se le restrizioni dovute alla pandemia hanno fortemente compromesso l'andamento di casinò, bingo e sale da gioco e la redditività per le imprese che operano in questi settori, a causa delle chiusure durante i mesi più difficili, adesso la campagna vaccinale torna a dare segnali positivi e a portare ottimismo tra gli investitori. Come emerge dall'analisi del gruppo Cirsa, attivo in America latina e in Europa.
A causa della sua forte esposizione sui mercati di Spagna e Italia, il gruppo ha subito gli effetti dell'emergenza sanitaria provocata dal Covid-19 in questi ultimi 18 mesi, anche se prevede che entro il 2022 di recuperare i livelli di Ebitda perduti, tornando allo stato che aveva nel 2019.
In particolare, in un rapporto inviato agli investitori, la società spiega che entro la fine del 2021 sarà pronta "a recuperare i livelli del 2019 e continuare a far fronte agli impegni finanziari acquisiti".
Nello stesso documento, la società guidata da Joaquín Agut celebra la performance positiva raggiunta negli ultimi mesi: da marzo l'Ebitda è migliorato di mese in mese e sta già generando un flusso di cassa positivo. A metà giugno, l'83 percento della capacità operativa totale era già stata raggiunta e, grazie alla vaccinazione, c'è fiducia nel miglioramento della percentuale nel resto dell'anno.
Tra aprile e giugno, l'Ebitda è risultata compresa tra gli 80 e gli 82 milioni di euro, in attesa del calcolo ufficiale. Un numero che rappresenta circa il 70 percento dei volumi movimentati nello stesso periodo del 2019. Lo sviluppo del business implica già una “solida posizione di cassa”, secondo l'azienda, che si appresta ad espandersi ancora una volta, dopo il severo piano di riduzione dei costi che ha portato a una riduzione della spesa al 40 percento in mesi come marzo 2020.
Ma l'azienda spagnola non ha affrontato il coronavirus solo con un taglio dei costi. Nella primavera dello scorso anno ha cercato di rafforzare il proprio bilancio e ha firmato linee di credito per 200 milioni di euro con le banche creditrici. A giugno ha fatto un passo avanti e ha richiesto tre nuove linee di credito rispettivamente da 55 milioni, 20 milioni e 23 milioni di euro. Ora, la società si concentrerà sul taglio dell'attuale debito tra 2.385 e 2.395 milioni di euro a maggio, dato che la cifra è aumentata del 5,7 percento dallo scoppio della pandemia.
IL GIOCO ONLINE, UN SALVAGENTE NELLA TEMPESTA - Nonostante rappresenti ancora una piccola percentuale del proprio business, Cirsa registra una crescita di oltre il 200 percento nel verticale del gioco online e, con il ritorno alla normalità delle competizioni sportive, i numeri dovrebbero migliorare ulteriormente. La spinta avviene nonostante l'ostilità del governo spagnolo nei confronti del settore dei giochi. Il ministro dei consumatori, Alberto Garzón, ha affrontato una lotta contro il gioco d'azzardo online e i bookmaker. Da questo martedì, la pubblicità di queste piattaforme può essere trasmessa solo sui media e su YouTube tra l'una e le cinque del mattino.
La pubblicità di questi servizi durante le trasmissioni sportive è vietata e i marchi non possono sponsorizzare competizioni o club. Il regolamento, come noto, è stato approvato lo scorso ottobre tra le dure critiche del settore. Associazioni di settore e datori di lavoro hanno avvertito che la nuova legge incoraggerebbe il gioco d'azzardo illegale e danneggerebbe gli operatori autorizzati. E di certo non può andare meglio, sotto questo profilo, per chi lavora in Italia, dove esiste addirittura un divieto totale di pubblicità. E forse è anche per questo che il gruppo Cirsa, come altri operatori trasversali, non hanno puntato forte su questo settore nel nostro paese.