“Il gioco con vincita in denaro ha seguito in generale un trend coerente a livello europeo, a seguito dei condizionanti impatti dell’emergenza pandemica (chiusura degli esercizi commerciali nel periodo, abbinata all’assenza di eventi sportivi) che hanno inciso soprattutto sul consistente calo del retail, favorendo, al contrario la crescita dell’online. La contrazione complessiva della spesa di gioco europea nei due anni critici della pandemia (2020: -17 percento; 2021: -9 percento) imputabile al retail (in media -30 percento all’anno rispetto al 2019) è stata infatti compensata dalla crescita dell’online (in media +40 percento all’anno rispetto al 2019), aiutata nel 2022 anche dalla ripresa del retail".
A tracciare questo bilancio è Mauro De Fabritiis, founder Mdf Partners, protagonista di un approfondimento sulle nuove frontiere del gioco pubblicato sulla rivista cartacea GiocoNews di gennaio 2023, consultabile integralmente online a questo link.
Il consulente quindi prosegue: "L’effetto finale è stato una crescita della spesa di gioco nel 2022 (125 miliardi di euro) rispetto al 2019 (circa 110 miliardi di euro). La situazione a oggi è una nuova combinazione online-retail con una significativa crescita dell’incidenza dell’online sul totale rispetto ai livelli pre-pandemia. È il caso di dire che il gioco online, seguendo il trend di digital transformation, già in atto da tempo sui principali settori dei servizi, ha anticipato, a seguito della pandemia, una tendenza destinata a crescere ulteriormente. In Italia la spesa complessiva nel 2022 è stimata in circa 20 miliardi di cui circa 4 miliardi online. Nonostante la pandemia ed una situazione geo-politica altamente critica, il settore ha più che recuperato i livelli del 2019 (+4 percento), in virtù della crescita significativa dell’online, più che raddoppiato rispetto al 2019 e dal recente e lento recupero del retail (2022: -7 percento rispetto al 2019, comparato con un calo del 42 percento e del 33 percento nel 2020 e nel 2021 rispettivamente). Per il futuro ci aspettiamo un trend crescente soprattutto per l’online. Per il retail la crescita sarà condizionata anche da quale sarà il nuovo assetto regolatorio disegnato per l’Italia nell’ambito del riordino”.
Quali sono i comparti che hanno le prospettive migliori e quali quelli a rischio?
“Superato lo shock pandemico del biennio 2020-2021, che ha frenato i consumi del mercato retail a seguito delle intermittenti chiusure e riaperture delle sale e delle agenzie di scommessa, il 2022 può essere considerato l’anno della resa dei conti. Analizzando l’incidenza del portafoglio prodotti sul totale mercato nel 2022, le gaming machines, sebbene non abbiano recuperato i livelli del 2019 (-15 percento), sono ancora il comparto trainante (il 43 percento della spesa) seguite dalle lotteries (circa il 30 percento), cresciute del 6 percento rispetto al 2019. La restante parte è veicolata dal betting (14 percento cresciuto del 40 percento, dai casino online (11 percento) e dal bingo (2 percento), che dopo un drastico calo si è allineato ai livelli del 2019. Il futuro sarà caratterizzato da trend già visibili nel 2022. Il retail vedrà una lenta erosione delle gaming machines, una crescita del betting, una moderata crescita delle lotteries e del bingo. Il comparto online continuerà invece il trend positivo in atto spinto dal betting e soprattutto dai casino games. L’offerta a terra risulta in generale più minacciata da un rischio di spostamento della domanda sull’online. Gli operatori dovranno puntare sull’innovazione dei format distributivi e ripensare i modelli di proposizione dell’offerta ai giocatori puntando su digitalizzazione ed omnicanalità. È arrivato il momento di creare innovazione sul retail, da troppo tempo ancorato a logiche del passato”.
Di quali interventi ha bisogno il gioco legale per potersi sviluppare ed essere competitivo?
“Certezza, chiarezza delle regole e innovazione dei modelli regolatori sono gli ingredienti di una buona ricetta. Nell’ambito del disegno di riordino è necessario approcciare il settore con una vista d’insieme, considerando fisico, online, prodotti di gioco e reti distributive come componenti di un ecosistema, il cui equilibrio dipenderà dalla coerenza degli elementi caratterizzanti l’impianto legislativo ed il modello regolatorio conseguente. Dare agli operatori la possibilità di proporre modelli di offerta sostenibili, in linea con i comportamenti di consumo e che tutelino il giocatore dovrebbe essere l’obiettivo primario, alla base dell’atteso piano di riordino. Tra i temi da mettere in priorità: facilitare l’offerta omnichannel attraverso concessioni di prodotto e non di canale, armonizzare a livello nazionale le regole di gestione delle reti distributive afferenti a prodotti di diverse concessioni, ripensare le regole relative al divieto di pubblicità contemperando l’esigenza di contrasto all’offerta illegale ed irregolare rispetto a quelle di tutela del giocatore, rendere maggiormente flessibili le logiche di definizione dei prodotti di gioco per facilitare l’innovazione di prodotto incompatibile con impianti normativi rigidi e destinati a diventare obsoleti in tempi rapidi. Questi, sono solo alcuni dei passi da compiere per rendere il settore del gioco competitivo e sostenibile come altri settori economici”.
Da parte sua, invece, cosa deve fare l'industria del gioco per poter rafforzare il suo ruolo come presidio di legalità e sul fronte delle patologie?
“Dopo oltre 20 anni di regolamentazione del settore del gioco credo che l’Italia, più di altri Paesi con regolamentazioni più recenti, abbia raggiunto un ottimo livello di awareness da parte dei consumatori e della collettività sul concetto di gioco regolato dallo Stato. Questo sia a seguito dell’articolato processo di regolazione e delle numerose azioni di contrasto al gioco illegale e irregolare portate avanti da Adm, sia del contributo dei concessionari che hanno adottato comportamenti e modelli conseguenti anche in ambito di comunicazione. Nella logica di rafforzare il presidio di legalità ed evitare comportamenti devianti, andrebbero valutati possibili interventi volti a creare condizioni che assicurino ritorno degli investimenti e sostenibilità economica degli operatori. Per quanto riguarda il Gap è auspicabile che gli operatori, seguendo un percorso già avviato in Italia e in altri Paesi europei, collaborino con Università e centri di ricerca per mettere a punto modelli di prevenzione, individuazione e cura dei comportamenti patologici. Si tratta di un tema comune e trasversale a tutti i Paesi che richiede condivisione di metodologie e modelli di intervento a livello internazionale, anche con coinvolgimento dei regolatori”.
Tra i settori del gioco che vivono un lungo momento di crisi c'è certamente l'ippica. Quali sono le cause ed è possibile trovarvi dei rimedi?
“L’ippica italiana è stata per parecchi anni un settore all’avanguardia e un modello di riferimento per molti Paesi esteri. La competizione di nuove forme di intrattenimento, combinata con un modello di governance che non ha incentivato gli ippodromi a garantirsi una sostenibilità, sono le macro cause di una situazione di crisi che rischia oggi di essere irreversibile e determinare l’estinzione di un settore e di un modello di intrattenimento che è invece di successo in molti Paesi del mondo. Dati gli aspetti culturali e di legame con il territorio e l’agricoltura, nonché la complessa ed articolata filiera (allevatori, allenatori, proprietari, fantini, etc..) sottesa all’ecosistema ippico, è necessario ed opportuno dare dignità al settore e renderlo comparabile a quello di altri Paesi. Il piano di intervento è di tipo sistemico e necessita tempi medio-lunghi non compatibili con l’urgenza richiesta. Bisognerà pertanto partire da azioni che abbiano impatto immediato nel frenare l’emorragia, prima di poter proseguire con la cura. Tra queste esistono due interventi che opportunamente coordinati possono risolvere lo stato di crisi: un intervento sul gioco: la riduzione della tassazione delle scommesse a quota fissa, oggi doppia rispetto alle scommesse sportive, consentirebbe la vendibilità del prodotto da parte dei concessionari, oggi compromessa, con conseguente iniezione di risorse economiche per la filiera; un intervento sugli ippodromi e sulle corse per dare appetibilità allo spettacolo ippico, oggi incapace di attrarre pubblico e creare attrattività mediatica. È necessario lavorare su puntualità delle corse, attrattività degli spazi ricreativi e di ristorazione, inserimento di iniziative che valorizzino il contatto con la natura ed altri aspetti non solo legati alle corse. Un finanziamento statale per dare avvio a un piano strutturato che possa trasformare l’ippica in un modello di successo è indispensabile e sarà sicuramente premiato dal successo del progetto”.
Verso quali frontiere tecnologiche e innovative si rivolgerà l'industria del gioco, a suo modo di vedere?
“Il processo di digitalizzazione ha sviluppato alcune tendenze che accomunano tutti i settori e in particolare quelli ad alto contenuto tecnologico come il gioco. Le frontiere tecnologiche e innovative che potrebbero avere un impatto sul settore del gioco d'azzardo nel prossimo futuro sono le seguenti. Gioco online: è incrementata sensibilmente, accelerata dalla pandemia, la preferenza dei giocatori di scommettere da qualsiasi luogo con una connessione Internet. Mobile: il mobile è diventato lo strumento principe per effettuare le scommesse (incide fino all’80 percento della spesa), che offre ai giocatori la possibilità di scommettere in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Giochi live: stanno diventando sempre più popolari e offrono ai giocatori l'opportunità di sperimentare l'emozione del gioco d'azzardo in tempo reale, con la possibilità di interagire con dealer in carne ed ossa tramite streaming video. Criptovalute: le criptovalute stanno guadagnando terreno nel settore del gioco e potrebbero essere utilizzate come mezzo di pagamento per le scommesse online. Occorre individuare modalità di regolamentazione per evitare che diventino un possibile catalizzatore dell’offerta .com. Intelligenza artificiale: l'intelligenza artificiale ha grandi potenzialità per gli aspetti operativi, come ad esempio, la gestione del gioco responsabile (algoritmi predittivi e conseguenti azioni per minimizzare i rischi), ma anche nuovi sviluppi come Gpt-3 possono cambiare totalmente la gestione diretta dei clienti con bots indistinguibili dagli umani, o la creazione dei nuovi giochi (per esempio generando miliardi di tematiche/backgrounds con intelligenza artificiale generativa). Nft: Molti operatori di gioco stanno sperimentando gli Nft. In parallelo, esistono molti progetti Nft focalizzati sullo sport, molto vicini al betting. La relazione tra l’'investimento' su Nft e cryptovalute in generale ha molti componenti comuni con l’industria dei gambling. Metaverso: per ora non è possibile sapere come e cosa sarà il metaverso, ma progetti come Roblox, Fortnite (più centralizzati e focalizzati su un’audience di minore età) o Decentraland (creazione di esperienze di gioco nuove e immersive) possono essere considerati i primi passi”.