Distante (Sapar): 'Riordino del gioco necessario, ma serve un accordo con le Regioni'
Al seminario dell'I-Com il presidente di Sapar, Domenico Distante, sottolinea l'inutilità dei distanziometri, che limitano il gioco legale ma non tutelano dal gioco illegale.
Scritto da Carlo Cammarella
Roma - "Io non posso vergognarmi del lavoro che faccio". Lo dice con forza Domenico Distante, presidente di Sapar, intervenendo oggi, 25 maggio, al seminario pubblico "La regolamentazione del settore dei giochi: stato dell’arte e scenari futuri”, promosso da I-Com, l'Istituto per la competitività, insieme a Igt.
"Abbiamo visto negli ultimi dieci anni che regioni e comuni hanno legiferato e cambiato le carte in tavola e ci siamo trovati con le attività chiuse. Alcune regioni hanno introdotto addirittura il distanziometro, una misura inutile e assurda. Così alcune regioni che hanno salvaguardato le attività esistenti, altre invece le hanno cancellate, senza considerare che se un esercizio che rimane privo di introiti giusti, legali, può non essere in grado di continuare".
"Questa legge delega serviva e serve, ma deve essere univoca su tutto il territorio nazionale. Le distanze, come ho detto, non servono a nulla secondo me, perché il gioco è già vietato a minori di anni 18, e per il resto lo posso portare ovunque se è legale. Serve questo riordino, ma sicuramente se non ci sarà l'accordo fra Stato e regioni non si va da nessuna parte. Mi auguro che ci possa essere quanto prima questa legge delega, perché può aiutare tutti quanti. Io sono dalla parte dello Stato, e sono convinto che non possiamo farci la guerra tra di noi".