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Fondo salva sport: CdS accoglie richiesta sospensiva di un concessionario

04 agosto 2023 - 17:59

Mentre il Tar Lazio respinge tutti i ricorsi dei concessionari contro la determina dell'Agenzia sul Fondo salva sport, il Consiglio di Stato sospende sentenza e provvedimenti impugnati fino a fine mese.

Scritto da Dd
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Il Consiglio di Stato accoglie l’istanza di un concessionario che chiede misure cautelari presidenziali contro la determina dell'Agenzia delle dogane e monopoli sul Fondo salva sport e con un decreto emanato oggi, 4 agosto, "sospende interinalmente la sentenza appellata e, con essa, i provvedimenti impugnati in primo grado".

Proprio nel corso della settimana corrente il Tar del Lazio, sezione seconda, aveva respinto tutti i ricorsi dei concessionari ritenendoli infondati. Ora il Consiglio di Stato prolunga la speranza dei concessionari, almeno sino a fine mese.

Nel decreto emanato dal Consiglio di Stato si legge infatti che "considerato che l’esecuzione della determinazione direttoriale in data 5 gennaio 2023, impugnata in primo grado, è idonea ad arrecare alla società appellante un pregiudizio di eccezionale gravità, anche in considerazione dell’importo oggetto della richiesta (pari a circa 9,5 milioni di euro)", che "il pregiudizio paventato presenta i caratteri dell’estrema gravità ed urgenza, tali da non consentire la dilazione fino alla data della prima camera di consiglio utile" (che non potrà avere luogo se non in data 29 agosto 2023), e ancora che "deve essere demandata alla competente sede collegiale la questione se il limite finanziario per la dote del 'Fondo salva sport' costituisca al contempo un limite assoluto al prelievo ovvero, secondo la tesi dell’amministrazione appellata, se tale limite sia riferito soltanto alla parte di prelievo destinata ad alimentare il richiamato fondo", e che "nel bilanciamento fra i diversi interessi che nel caso in esame vengono in rilievo, la soluzione interinale più adeguata appare quella che consenta di pervenire alla decisione collegiale ‘re adhuc integra’ (i.e.: senza che si proceda, nelle more, all’incameramento delle maggiori somme richieste dall’Agenzia)".

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