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Gaming retail: un settore in crescita, un mestiere in evoluzione

20 maggio 2023 - 01:37

Dietro al mondo del gioco si nasconde un grande indotto ricco di professionalità, competenze e conoscenze in continua mutazione, che presenta anche grandi opportunità.

Scritto da Michele Bragantini
Foto di Carl Raw (Unplash)

Foto di Carl Raw (Unplash)

Maggio, il mese della Madonna e dei lavoratori. Relativamente al primo tema ci sono senz’altro persone più qualificate di me; per quanto riguarda invece il tema del lavoro, credo che qualche considerazione, legata al nostro comparto, la possiamo fare e ne valga la pena.

Partiamo da una fotografia, quella dell’industria del gioco, perché parlare di “industria del gioco” è più che corretto. Con l’introduzione delle leggi che hanno normato il settore, affermando il concetto di “gioco legale”, tutte le attività afferenti al gioco hanno avuto la possibilità di organizzarsi e svilupparsi sulla base di piani industriali, del tutto assimilabili a quelli di qualsiasi altro settore economico. I numeri sono quelli di un’industria produttiva: nel 2022, il gioco lecito ha generato oltre 100 miliardi di raccolta, con una spesa per i giocatori di 15 miliardi ed un gettito erariale di oltre 9 miliardi. Oggi contiamo circa 13mila punti vendita, contando sale dedicate (dove si trovano le Vlt), bingo e agenzie di scommesse.

A questo si aggiungono i valori relativi al comparto dell’amusement, che sta riscoprendo nuova vita e nuovi mercati di crescita, soprattutto laddove l’entertainment si sposa con food e retail tradizionale. Già i numeri che abbiamo riportato fanno capire come stia crescendo il settore in tutte le sue espressioni, siano quelle del gambling che quelle dell’amusement, crescita che necessariamente genera opportunità a vari livelli e di vario genere.

Si è creata, a sostegno di un’industria di queste dimensioni, una vera e propria filiera che parte, in ordine sparso, dai concessionari, che garantiscono lo svolgimento legale delle attività di gioco, poi chi costruisce le macchine e chi ne disegna i giochi, il retail fisico, con esercenti ed operatori delle sale, fino a chi assicura l’installazione degli apparecchi e l’assistenza tecnica. Non dimentichiamoci dell’indotto che vive e lavora grazie all’industria del gioco: dalle società di sicurezza, alle imprese di prestazione di servizi, alle società di consulenza e formazione, la stampa di settore, giusto per citarne alcune. Oggi parliamo, a diversi livelli, di oltre 40mila addetti del settore, con una previsione di crescita soprattutto nelle nuove opportunità di sviluppo.  

Facciamo un’analisi veloce ed esperienziale, senza nessuna pretesa scientifica ma con qualche concreta aderenza alla realtà. Partiamo dal mondo fisico, dal retail. Abbiamo visto come il retail del gioco si sia evoluto per affrontare in maniera strutturata tutte le tematiche fondamentali di un approccio nuovo al cliente. Dal cassiere al responsabile di sala, il personale viene formato, creando nuove opportunità di crescita professionale, con competenze declinabili anche e nel mercato del lavoro non solo settoriale. Per contro, oggi a chi dirige o lavora in una struttura di gioco, viene richiesta una preparazione non solo tecnica, ma anche nella gestione delle risorse umane, nel marketing, nella customer experience, aprendo la possibilità di trovare soddisfazione nel nostro settore anche a figure professionali preparate ed esperte.

Il mercato dell’online è l’altra dimensione del gioco, probabilmente oggi la parte con un trend di crescita più importante. Credo che rappresenti una grande opportunità di lavoro, un libro in cui ci siano ancora molte pagine bianche da scrivere. Come tutte le attività che si stanno sviluppando, chi sa crearsi uno spazio ha la possibilità di farlo, esplorando mondi con regioni ancora da scoprire. E parlando di nuovi mondi da scoprire, non dimentichiamoci dei nostri amici degli esport/e-games, dove davvero assistiamo alla nascita di nuovi spazi e di nuove figure professionali, oltre a nuovi stimolanti business.

Quindi: l’industria del gioco è anche un’opportunità di lavoro? La risposta è senz’altro sì, perché come abbiamo visto, è in crescita, sia nelle forme tradizionali che in quelle più innovative. Perché ha fame di idee, di costante novità, di rinnovamento, quindi di nuovi apporti professionali provenienti anche da altri settori. Perché è un settore nel quale l’evoluzione permette in maniera endemica e ineluttabile il ricambio con le nuove generazioni, con nuove competenze e visioni, elementi imprescindibili per chi, come noi, è costantemente chiamata ad essere aggiornato.  Perché c’è sempre più bisogno di chi lavora in back-stage, dalle funzioni amministrative a quelle tecniche, di comunicazione e di cura del cliente. Devono essere figure preparate, un front-line interno dell’azienda, efficienti e di supporto effettivo alle attività operative. Perché, se mi permettete questa chiusura, lavorare nel nostro settore è tutt’altro che giocare.

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