skin

Gioco e retail, le chiavi di un business di successo

18 gennaio 2025 - 10:59

Operare in ogni mercato, specie nel gioco, richiede tempi di reazione e di azione in sintonia con condivisioni veloci e globali. Parola dell'esperto di retail Michele Bragantini.

Scritto da Michele Bragantini
© Amol Tyagi / Unsplash

© Amol Tyagi / Unsplash

La programmazione, l'attenzione ai numeri e alle novità (con un occhio alla concorrenza), azioni mirate e tempestive sono essenziali per un business di successo. E sono le parole chiave al centro della rubrica “Gioco e retail”, curata da Michele Bragantini, pubblicata sul numero di gennaio della rivista Gioco News (consultabile integralmente online a questo link).

Eccola.

Cari colleghi bentornati! Ovviamente mi auguro che il periodo delle feste appena passato, oltre a vedervi sereni in famiglia, vi abbia anche soddisfatto quando avete guardato dentro il cassetto. Ricordiamoci che, come si dice nel mondo del business anglosassone, il fatturato è vanità, l’utile è ragionevolezza ma il cassetto è realtà. Bene, al di là di questa massima quanto mai vera, a un prima sommaria indagine fatta da qualche telefonata, pare non sia stato un Natale negativo, anzi, con una mano data anche dal calendario che ha visto il Natale posizionarsi in centro alla settimana.

 

In questo periodo, a parte andare a vedere qualche novità sia per l’amusement che per il gambling, ho letto qualche testo relativo all’accelerazione dei mercati e al nuovo conseguente modo di approcciarli, che va oltre l’attenzione ai numeri e alla programmazione, per orientarsi verso una tipologia di attività e di azioni molto più legate al contingente che non al pianificato. Ho trovato questo tipo di impostazione estremamente interessante e calzante soprattutto per un settore come il nostro, che vede continuamente cambiare le regole del gioco, a gioco in corso e non a “bocce ferme“.

A questo aggiungiamoci anche che per molte tipologie di macchine per esempio non ci sono le regole di omologa. Quindi sì investe e si naviga a vista, in attesa che il legislatore faccia il suo lavoro, che poi sarebbe quello di redigere norme e relative decreti attuativi.

Tornando al punto, vediamo come la strategia si sposta dal futuro al presente, diventa fluida, con un occhio ovviamente allo sviluppo e a quello che accadrà, ma con l’altro ben piantato su quello che sta succedendo.

Un aforisma famoso tra coloro che hanno studiato o studiano economia, dice che “ci sono tre tipi di imprese, quelle che determinano i cambiamenti di mercato, quelle che ne interpretano correttamente i cambiamenti, e quelle che si domandano cosa sia successo”. Ne abbiamo già parlato in un mio precedente articolo, dove si diceva che nessuno di noi vorrebbe essere il terzo tipo di imprese. Questa teoria del presente ci pone automaticamente nel secondo caso, quello che per altro è il più corretto per la maggior parte della imprese di settore, facendo diventare questo approccio una vera e propria leva strategica e per chi sa gestirla, oltre a un vantaggio competitivo che ci aiuta a mantenere quota di mercato o ampliarla. Ora, non vorrei essere frainteso e far scadere il discorso nel concetto di vivere alla giornata. Si tratta invece di aumentare quella che è la percezione contingente, quotidiana, con una metodologia di analisi ed operatività che si basi su dinamiche immediate, soprattutto nei tempi di reazione, agendo con efficacia, valorizzando principi di efficienza (efficacia uguale raggiungimento dell’obiettivo, efficienza uguale adozione di procedure predefinite).

Come sempre, ecco alcune parole chiave che riassumano i concetti e ci possano fornire un percorso concettuale.

La prima è: mercato. O più precisamente è guardare cosa fa il mercato in cui ci muoviamo. Dalle notizie legate alle questioni normative, ma anche lo studio della concorrenza e delle azioni di marketing che mette in campo.

La seconda parola chiave è: numeri. È fondamentale tenere sotto controllo i numeri dei nostri punti vendita, quei numeri che noi riteniamo utili per definire le nostre strategie. Possono essere i volumi di giocato o bettato o il numero degli afflussi.

Per esempio, un indicatore importante per chi ha Fec sono gli andamenti dei compleanni. Insomma, definiti i parametri di riferimento, vanno consultati quotidianamente. Molta attenzione anche ai numeri delle macchine considerando la posizione nel layout della sala, i titoli dei giochi e il livello di novità.

Parlando di redemption, un occhio alla tipologia dei premi preferiti ricercati, perché ci danno anche un’idea di che tipo di clientela che abbiamo permettendoci di tarare al meglio la nostra offerta.

Un’altra parola chiave è: tempestività. Le azioni vanno fatte mirate ma soprattutto subito, in reale allineamento con il mercato e che possano contrastare la concorrenza, un ritardo di reazione, non assicura il successo, anzi si corre il rischio di buttare soldi e tempo.

L’ultima parola è novità. Lavorare in una in un’ottica di presente, implica che si dedichi la massima attenzione a prodotti nuovi ed a nuovi strumenti di lavoro, a nuove tecnologie. La partecipazione a fiere convegni, la lettura attenta delle riviste di settore, il visitare nuovi siti, diventano attività fondamentali per vivere il presente, se non per anticiparlo. Spogliamoci dell’atteggiamento “conosco il mio lavoro”, ci impedisce di essere sul pezzo.

Concludendo, se ci pensiamo, questo tipo di impostazione strategica si allinea alla dimensione del futuro in cui tutto è in tempo reale. Anzi, questo futuro è appunto già presente.

Altri articoli su

Ti interessa questo argomento?
Registrati all’area riservata e segui i tuoi tag preferiti. Accederai all’elenco di tutti i nuovi articoli che usciranno legati a questi tag.

Articoli correlati